Categorie: Premi

Ibrahim Mahama vince il Premio Pino Pascali 2021: la mostra a Polignano a Mare

di - 16 Novembre 2021

Giovane artista ghanese già ampiamente conosciuto per le sue installazioni site specifc incentrate su temi urgenti della contemporaneità, quali quelli della memoria e dei movimenti migratori, Ibrahim Mahama è il vincitore del Premio Pino Pascali che, nel 2021, raggiunge il traguardo della 23ma edizione. Presieduta da Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, istituzione promotrice del Premio, la commissione che ha nominato Ibrahim Mahama è stata composta da Adrienne Drake, direttrice della Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea di Roma, e Nicola Zito, storico dell’arte e curatore della Fondazione Pino Pascali.

Il 10 dicembre gli sarà conferito anche il Prince Claus Award 2020 di Amsterdam, un riconoscimento che premia coloro che si sono maggiormente distinti nell’applicazione della cultura allo sviluppo sociale.

Il progetto espositivo a Polignano a Mare

«Ibrahim Mahama, giovane artista ghanese protagonista da diversi anni sulla scena internazionale, riflette sulla condizione umana, sul nomadismo, sulle migrazioni, sullo sfruttamento dell’uomo», si legge nelle motivazioni della giuria. «Artista con una forte connotazione politica, Mahama contamina i linguaggi dell’arte, dall’installazione ambientale site specific alla fotografia e all’assemblaggio oggettuale, con l’intento di condurre lo spettatore a riflettere su quelli che sono i fallimenti della modernità».

La Fondazione Pascali presenterà una mostra di Mahama, in apertura l’11 dicembre 2021 e visitabile fino al 13 marzo 2022. L’evento si svolgerà parallelamente presso Exchiesetta, spazio iconico nel centro cittadino di Polignano a Mare, che ospitò le prime edizioni del Premio Pino Pascali dal 1969 al 1979, dove sarà esposta e sempre visibile un’opera della mostra. L’esposizione si avvale della collaborazione di APALAZZO Gallery di Brescia, che rappresenta l’artista in Italia.

Ibrahim Mahama, biografia e ricerca artistica

Mahama è nato a Tamale nel 1987, capoluogo di regione a nord del Ghana, con mezzo milione di abitanti dove attualmente vive e lavora. Ha studiato pittura e scultura presso la Kwame Nkurumah University di Kumasi fino al 2013, anno in cui ha conseguito la laurea. La ricerca sui temi della globalizzazione, del lavoro e della circolazione delle merci, ha preso avvio già dagli anni universitari, con una serie di interventi e di attività realizzata anche grazie a collaborazioni con i cittadini ghanesi.

Nella sua pratica artistica assume il sacco di juta, oggetto ricorrente nelle sue opere, a simbolo e metafora di un’economia fragile, basata sulla produzione di cacao: timbrato, lacerato, rattoppato, diventa per Mahama un amplificatore di storie, raccontando delle persone che vi hanno lavorato, tra porti, magazzini, mercati e città. Il sacco diviene stratificazione di memorie, persone, oggetti, luoghi e architetture, il riferimento porta alle problematiche del continente africano ai suoi processi migratori, alle complesse dinamiche della globalizzazione.

Fabbricati nel sud-est asiatico, i sacchi vengono importati dalla Ghana Cocoa Boards per trasportare le fave di cacao, considerate prodotti di lusso. Dopo questo primo utilizzo, i sacchi vengono rimpiegati per molte volte ancora per trasportare prodotti come riso, miglio, mais e carbone. Mahama li acquista alla fine del loro percorso lavorativo, cucendoli insieme per creare enormi arazzi che utilizza anche per occultare edifici monumentali ed iconici della società dei consumi, come in alcune note recenti mostre e installazioni, anche in Italia, come “Living Grains”, alla Fondazione Giuliani di Roma, e “A Friend”, agli ex caselli daziari di Porta Venezia, a Milano, progetto promosso dalla Fondazione Nicola Trussardi. Mahama ha partecipato inoltre a due edizioni della Biennale di Venezia, nel 2019, con “Ghana Freedom”, padiglione inaugurale del Ghana, e nel 2015, in cui ha presentato la grande installazione site specific Out of Bounds, realizzata con sacchi di iuta presso il Tronchetto dell’Arsenale.

L’intervento di Mahama alla 56. Biennale Arte di Venezia, Installation View: Out of Bounds, 2015

«Mi interessa guardare alle implicazioni artistiche e politiche di questi materiali», ha spiegato Mahama. «Cosa succede quando raccogli diversi oggetti da luoghi con storie e ricordi specifici e li metti insieme per formare un nuovo oggetto? Mi interessa come crisi e fallimento vengano assorbiti in questo materiale con un forte riferimento alla transazione globale e al modo in cui funzionano le strutture capitalistiche. La speranza è che i loro residui – macchiati, rotti e abbandonati, ma portatori di luce – possano condurci verso nuove possibilità e spazi oltre».

School pupil learning about The Parliament of Ghosts at Redclay, Ibrahim mahama

Attualmente, Mahama vive e lavora tra Accra e Tamale, dove nel 2019 ha inaugurato il Savannah Centre for Contemporary Art (SCCA), spazio museale gestito da un gruppo di artisti e curatori attivi in Ghana, seguito dall’apertura di un vasto complesso di studi, Red Clay, nella vicina Janna Kpeŋŋ nel settembre 2020. Comprendendo spazi espositivi, strutture di ricerca e un centro di residenza per artisti, entrambi i siti rappresentano il contributo di Mahama allo sviluppo e all’espansione della scena artistica contemporanea nel suo paese. Nell’aprile 2021, Mahama ha inaugurato a Tamale un silo ristrutturato, Nkrumah Volini; questa è la terza istituzione educativa che l’artista ha aperto nel nord del Ghana negli ultimi due anni.

Condividi
Tag: Apalazzo Gallery Fondazione Pino Pascali Fondazione Pino Pascali Museo d'Arte Contemporanea Polignano a Mare Ibrahim Mahama Premio Pino Pascali Rosalba BranĂ 

Articoli recenti

  • Architettura

Architetture perturbanti e in dissolvenza: la migliore architettura del 2024 non è muscolare

Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…

26 Dicembre 2024 16:30
  • Design

A Roma si racconta una fiaba attraverso una mostra collettiva di design

Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…

26 Dicembre 2024 12:48
  • Libri ed editoria

I migliori manga usciti nel 2024, da rileggere durante le feste

Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimitĂ  e crescita personale.…

26 Dicembre 2024 12:00
  • Arti performative

Marcella Vanzo ha riaperto a Milano un laboratorio intensivo sulla performance

Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…

26 Dicembre 2024 8:22
  • Mostre

Emilio Vedova. Questa è pittura, la grande mostra al Forte di Bard

Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…

26 Dicembre 2024 0:02
  • Musei

Riapre il Corridoio Vasariano: ecco com’è la passeggiata segreta tra i palazzi di Firenze

Dopo otto anni di lavori, quel percorso lungo un chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti torna ad essere…

25 Dicembre 2024 23:34