Lucia Amitrani è la vincitrice del Premio di scultura Gabbioneta, dedicato ad artisti under 40. A dare l’annuncio, la giuria composta da Angela Madesani, Maria Fratelli, Nada Pivetta, Roberto Rocchi, Giovanna Sereni e Giorgio Tomasi, che hanno deciso all’unanimità di assegnare all’artista nata a Milano nel 1997 il riconoscimento promosso da Trillium Pumps Italy, gruppo di cui fa parte Gabbioneta Pumps Italy. La giuria ha assegnato una menzione speciale, per l’interesse dei progetti proposti, ai lavori degli artisti Giulia Carminato, Michele D’Agostino, Filippo Gallorini e Federica Zianni.
Il progetto di Lucia Amitrani vincitore del Premio Gabbioneta è intitolato “New Zealand’s Sky” e presenta un telescopio realizzato con un pezzo meccanico proposto dall’azienda. Si tratta di un oggetto legato alla costruzione di un immaginario ma che contempla anche la possibilità di un reale utilizzo. Questa doppia interpretazione è stata reputata dalla giuria quanto mai significativa, nell’attuale momento storico e politico, in cui sarebbe auspicabile uno guardo sul mondo sempre più ampio. Inoltre, la giuria ha ritenuto l’opera particolarmente adatta al luogo, in esterno, in cui verrà collocata. «“New Zealand’s Sky” è un progetto di grande eleganza formale ed estetica, in cui alla scultura l’artista ha affianca elementi di protofotografia, così da renderlo interessante da un punto di vista linguistico attraverso un’imprevedibile commistione di linguaggi», si legge nelle motivazioni.
«“New Zealand’s Sky” è un telescopio che permette di vedere agli antipodi senza spostarsi, ribaltando la normale concezione secondo la quale il cielo sta sopra di noi e la terra sotto di noi», scrive Lucia Amitrani nella sua presentazione. «La realtà è che siamo su una sfera e per vedere dall’altro lato del globo basterebbe sbirciare da un telescopio che lo attraversa lungo tutta la sua ampiezza. Forse, però, ciò che vedremo sarà semplicemente lo stesso cielo che sta sopra le nostre teste e che abbiamo dimenticato di osservare nella nostra affannosa ricerca dell’ignoto».
Vincolo per partecipare al concorso è l’inclusione nel progetto di uno o più pezzi meccanici della Gabbioneta, azienda italiana fondata nel 1897 e conosciuta in tutto il mondo per la progettazione e produzione di pompe centrifughe di altissima qualità. Il telescopio sarà realizzato interamente in acciaio inox utilizzando il pezzo meccanico FINISHED BEARING BRACKET GRANDE e imitandone anche la colorazione.
Questo elemento costituirà la colonna/contenitore di tutto il telescopio assolvendo alla sua naturale funzione di sostegno. Il telescopio sarà ancorato al terreno grazie ad un plinto in cemento. La proiezione del cielo sul terreno sarà possibile grazie all’utilizzo del principio della camera stenopeica, che, creando uno spazio completamente oscurato con un foro delle giuste dimensioni, permette di proiettare l’immagine di ciò che si trova dall’altro lato del foro, in questo caso il cielo. Il Premio in denaro per la realizzazione dell’opera di 10mila euro sarà consegnato alla vincitrice insieme al pezzo meccanico. L’inaugurazione si terrà a fine settembre, presso la sede della Trillium Pumps Italy – Gabbioneta Pumps, a Nova Milanese.
Il Premio è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano e l’Accademia di Belle Arti di Carrara e si avvale dei patrocini di Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Artisti partecipanti alla settima edizione: A red spot, Camilla Alberti, Lucia Amitrani (Vincitrice), Gabriele Belloni, Giulia Carminato (Finalista), Chiara Cocchi, Michele D’agostino (Finalista), Gabriella Dondi, Clarissa Falco, Marta Fernandez, Filippo Gallorini (Finalista), Yao Qing Huang, Fabio Ingrosso, Marta Mariano, Lorenzo Passi, Gabriele Pirrò, Irene Russo, Giacomo Scarpellini, Davide Tagliabue, Federico Telloli, Federica Zianni (Finalista).
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