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Il Turner Prize non smette di stupire e, dopo le ultime due edizioni decisamente insolite, la Tate Britain ha rivelato la shortlist dei finalisti per il 2021 e, per la prima volta, si tratta di una rosa composta interamente da collettivi artistici. Nel 2019, quello che è considerato il premio d’arte contemporanea per eccellenza fu condiviso tra i quattro finalisti, Lawrence Abu Hamdan, Helen Cammock, Oscar Murillo e Tai Shani, una decisione senza precedenti, presa dagli stessi artisti. Nel 2020, invece, la manifestazione fu annullata a causa del Coronavirus e il suo montepremi venne diviso in dieci borse di studio. A competere per il Turner Prize 2021, quindi, saranno Array Collective, Black Obsidian Sound System, Cooking Sections, Gentle / Radical e Project Art Works, cinque collettivi, «Che lavorano a stretto contatto con le comunità in tutto il Regno Unito, per ispirare il cambiamento sociale attraverso l’arte», hanno dichiarato dalla Tate.
A selezionarli, una giuria presieduta da Alex Farquharson, Direttore della Tate Britain, e composta da Aaron Cezar, Kim McAleese, Russell Tovey e Zoé Whitley. «Uno dei grandi pregi del Turner Prize è il modo in cui cattura e riflette l’atmosfera attuale dell’arte britannica contemporanea», ha spiegato Farquharson. «Dopo un anno di blocchi in cui pochissimi artisti sono stati in grado di esporre pubblicamente, la giuria ha selezionato cinque collettivi eccezionali il cui lavoro non solo è continuato durante la pandemia, ma è diventato ancora più rilevante, proprio in conseguenza di ciò», ha continuato il direttore.
Ma novità ci sono anche nel formato e confermano quella spinta inclusiva, a tratti “espansiva”, che il Turner Prize aveva già assunto in queste ultime edizioni. La tradizionale mostra dei finalisti, infatti, si terrà alla Herbert Art Gallery and Museum di Coventry, dal 29 settembre 2021 al 12 gennaio 2022, nell’ambito delle celebrazioni della City of Culture 2021 del Regno Unito.
«Siamo incredibilmente entusiasti di lavorare con i cinque collettivi finalisti del Turner Prize per presentare il loro lavoro all’Herbert Art Gallery, nell’ambito della City of Culture 2021», ha commentato Francis Nielsen, Direttore Culturale e Creativo di Culture Coventry, il trust che gestisce alcuni tra i siti culturali più importanti della città del West Midland, cioè il Forte Romano di Lunt, il Coventry Transport Museum e, appunto, la Herbert Art Gallery. «Siamo orgogliosi del nostro programma di impegno sociale, radicato e rilevante per le nostre comunità locali, qualcosa di cui fa eco la pratica di ogni collettivo. Questa selezione di artisti e il tempismo di questo Turner Prize ci offrono l’opportunità di fare qualcosa di veramente eccezionale», ha continuato Nielsen.
I cinque collettivi finalisti del Turner Prize 2021
Array Collective è un gruppo di artisti con sede a Belfast e interessato alla creazione di pratiche collaborative in risposta ai problemi che interessano l’Irlanda del Nord. Il loro lavoro comprende spettacoli, mostre, eventi e anche azioni di protesta. La giuria ha elogiato il modo in cui Array Collective riesce ad affrontare questioni urgenti del contemporaneo con serietà e ironia, usando anche l’immaginario popolare della tradizione. I loro progetti più recenti includono opere d’arte pubblica a sostegno della depenalizzazione dell’aborto in Irlando dal Nord e contro la discriminazione legislativa della comunità queer.
BOSS – Black Obsidian Sound System è un collettivo di attivisti con sede a Londra che lavora con il suono, in riferimento al tema della diaspora africana. Creato da QTIBPOC – Queer, Trans and Intersex Black and People of Color, BOSS sfida le norme dominanti del sistema della musica, organizzando serate in discoteca, installazioni artistiche, laboratori tecnici e commissioni. I progetti recenti includono eventi dal vivo alla Somerset House di Londra. La giuria ha elogiato le esibizioni dal vivo di BOSS e il loro impegno per la comunità, incluso un rave di raccolta fondi online di 24 ore, organizzato dai membri del collettivo. Qui il loro soundcloud.
Cooking Sections è un duo con sede a Londra che esamina il complesso sistema del cibo. Utilizzando installazioni, performance e video, Cooking Sections esplora i confini sovrapposti tra arte, architettura, ecologia e geopolitica. La giuria ha applaudito l’ingegnosità del loro progetto a lungo termine CLIMAVORE incentrato sulla nostra possibilità di rispondere all’emergenza climatica e ambientale attraverso la nostra dieta personale. Tra i loro lavori recenti, un’installazione multimediale alla Tate Britain nel 2020 incentrata sull’allevamento del salmone, nonché un’installazione-performance in corso nell’Isola di Skye, in Scozia, che consiste in un tavolo sottomarino che si trasforma in uno spazio da pranzo comunitario quando arriva la bassa marea.
Gentle / Radical è un progetto con sede a Cardiff gestito da artisti, autori e operatori che sostengono l’arte come strumento per il cambiamento sociale, creando spazi reali e virtuali per le comunità in cui interagire con la cultura. La giuria ha ammirato il loro impegno nei confronti della comunità di Riverside, in cui hanno sede. Le attività recenti includono Doorstep Revolution, un progetto in corso per condividere le storie del vicinato durante il lockdown e il Gentle / Radical Film Club, uno spazio cinematografico pop-up in cui diverse comunità possono essere coinvolte in discussioni sulle questioni urgenti del nostro tempo attraverso la visione di film indipendenti.
Project Art Works è un collettivo di artisti e autori neurodiversi con sede a Hastings che mettono in pratica, nel campo dell’arte, la teoria della neurodiversità, secondo la quale non esistono deficit mentali ma variazioni in senso non patologico per quanto riguarda la socialità, l’apprendimento, l’attenzione, l’umore e altre funzioni mentali. I progetti recenti includono il film Illuminating the Wilderness, che segue i membri del collettivo con le loro famiglie e gli assistenti che esplorano una remota valle scozzese. La giuria ha elogiato il loro lavoro continuo durante la pandemia, sia online che in una residenza presso la galleria Hastings Contemporary.