Si è conclusa il 5 ottobre 2024, nei suggestivi spazi del Museo Giovanni Fattori, ai Granai di Villa Mimbelli, la quindicesima edizione del Premio Combat, concorso internazionale d’arte contemporanea promosso dall’Associazione Culturale Blob Art in collaborazione con il Comune di Livorno e con il sostegno della Regione Toscana, della Fondazione di Livorno e di numerosi partner, tra cui la casa editrice Sillabe e Opera Laboratori. Nato nel 2010, il Premio Combat si è affermato negli anni come uno dei più rilevanti riconoscimenti nel panorama dell’arte emergente. L’iniziativa ha come scopo quello di promuovere la ricerca artistica contemporanea, puntando su opere che riflettono sul nostro tempo e sulla complessità del vivere contemporaneo.
Composta da Ilaria Gianni, Francesca Baboni, Angel Moya Garcia, Lorenzo Balbi, Andrea Bruciati, Davide Ferri e Stefano Taddei, la giuria del Premio Combat 2024 ha selezionato le opere dei vincitori tra quelle presentate in mostra al Museo Fattori, a loro volta scelte tra le 1.500 candidature provenienti da tutto il mondo.
Il primo premio, del valore di 10mila euro, è stato assegnato a Federico Aprile per la sua opera Nel Grido di Anánkē. La giuria ha lodato l’artista per la sua abilità nel sfidare il medium scelto e di utilizzare un gran numero di tecniche diverse, combinando elementi viscerali e dettagli evocativi. La sua opera trasporta lo spettatore in un viaggio sensoriale, mescolando suoni e superfici, paesaggi immaginari e corpi collettivi, con un messaggio potente che parla della trasformazione costante che caratterizza l’essere umano.
Per la sezione Pittura, il riconoscimento è andato a Juli Polidoro con l’opera Social Distance. La tela, ispirata a una scena tratta dal web, racconta il senso di isolamento vissuto dai migranti in un centro di evacuazione. La giuria ha sottolineato la capacità di Polidoro di rappresentare l’alienazione sociale attraverso un linguaggio pittorico che riflette la nostra attualità. Menzione speciale a Jilian Wu.
Camilla Postiglione ha vinto la sezione Fotografia con l’opera Bystanders, che riprende il tema romantico della contemplazione del paesaggio, ma lo reinventa in un contesto moderno, dove il senso di inappartenenza pervade le figure umane, sospese tra natura e urbanizzazione. Menzione speciale della giuria a Giulia Sofi. Per la sezione Grafica, il premio è stato assegnato a Marco Rossi per Un attimo impensato, opera che esplora l’identità individuale come processo in continua evoluzione, utilizzando la tecnica del monotipo per esprimere tensione e dinamismo. Menzione speciale della giuria a Barbara Rosita Raimondo.
Nella sezione Scultura/Installazione, il vincitore è Riccardo Bellelli con Turner, un’opera che si ispira ai principi del surrealismo, accostando materiali e forme in modo ambiguo e provocatorio. Menzione speciale della giuria a Grossi – Maglioni. Infine, per la sezione Video, Leila Erdman Tabukashvili si è distinta con I’m not afraid of the Apocalypse, I am afraid you don’t love me anymore, un racconto visivo contro la guerra in Ucraina, girato tre settimane prima dell’inizio della mobilitazione in Russia. Menzione speciale a Benedetta Fioravanti.
Un’altra peculiarità del Premio Combat è la collaborazione con importanti gallerie d’arte contemporanea, che offrono agli artisti premiati la possibilità di esporre nelle loro sedi. Quest’anno, la A Pick Gallery di Torino ha scelto Jilian Wu, mentre A.More di Milano ha premiato Daniele Antoniazzi. Federico Rui di Milano ha selezionato Riccardo Vicentini, e la Galleria Lunetta 11 di Cuneo ha scelto Lucia Cantò. Magazzeno di Bologna ha premiato Davide Zulli, e Stazione Arte Contemporary di Milano ha selezionato Asya Dell’Uomodarme. Lo spazio indipendente SAC – Spazio Arte Contemporanea di Livorno ha infine premiato Melissa Arena, Giulia Vanelli, Asya Dell’Uomodarme e Teresa Satta.
Il Premio Poliart è stato assegnato a Davide Zulli, che vedrà realizzata una nuova opera grazie al supporto dell’azienda Poliart, leader nella produzione di polistirene espanso. Infine, il Premio della Giuria Popolare, assegnato in base alle preferenze del pubblico, è stato vinto da Marco Casalena con l’opera Pioneer.
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