26 luglio 2024

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

di

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca artistica incentrata sulla comunicazione umana e non umana

Giulia Deval, Pitch, ph Davide Piferi de Simoni

È Giulia Deval la vincitrice della settima edizione del Premio Lydia, il riconoscimento dedicato ad artisti e artiste under 35 e promosso dal 2018 dalla Fondazione Il Lazzeretto. Curato da Claudia D’Alonzo, con il contributo di Fondazione Lydia Silvestri e la partecipazione di PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, il premio sosterrà l’artista nella ricerca che indaga la relazione tra comunicazione umana e non umana. La restituzione pubblica di questo percorso, che parte dal tema di questa edizione del premio, incentrato sul titolo Sensing Beyond Human, è prevista per il 2025.

L’ attenzione al processo creativo è un tratto identitario del Premio, legato al ricordo Lydia Silvestri. Allieva di Marino Marini e poi docente all’Accademia di Brera, ha avuto per anni il suo atelier negli spazi dell’attuale Fondazione, animandoli con la sua incessante sperimentazione sulla materia, impiegando la tecnica scultorea per indagare il corpo e le sue forme, oltre le codifiche binarie della rappresentazione del genere e della sessualità.

Nelle edizioni precedenti sono stati sostenuti, grazie al Premio Lydia, artisti come Chiara Enzo (2018), Gaia De Megni (2019), Valentina Furian (2020), Daniele Costa (2021), Rachele Maistrello (2022), Beatrice Favaretto (2023).

Giulia Deval, PITCH, lecture performance lecture, Periferico Festival, Modena, 2023. ph Davide Piferi De Simoni
Giulia Deval, PITCH, lecture performance lecture, Periferico Festival, Modena, 2023. ph Davide Piferi De Simoni

La linea comune del corpo

110 le candidature valutate dalla Giuria, composta da Silvia Costa, regista e performer, Francesco D’Abbraccio/Lorem, artista ed editore, Claudia D’Alonzo, storica dell’arte, docente e curatrice, Chiara Nuzzi, curatrice e manager editoriale Fondazione ICA Milano, Diego Sileo, curatore PAC. Tra i progetti di ricerca finalisti si segnalano anche quelli di Caterina Gobbi, Agnese Galiotto, Agnes Questionmark, Annalisa Zegna.

La curatrice Claudia D’Alonzo ha evidenziato alcune ricorrenze tra le numerose ed eterogenee candidature, «Ad esempio la propensione a contaminare la propria pratica e collaborare con figure, saperi e ambiti extra-artistici, la grande molteplicità di linguaggi e metodi coinvolti in processi legati al rapporto tra umano, non umano e ambiente, dalla bioarchitettura al suono». Centrale poi la riflessione sulla corporeità, «Come occasione per interrogarsi sulla materia e sul superamento del limite tra vivente e non vivente».

Giulia Deval, PITCH, lecture performance, Periferico Festival, Modena, 2023. ph Davide Piferi De Simoni

«Quando abbiamo dato vita al Premio Lydia avevamo l’urgenza di mantenere viva la storia artistica di Lydia Silvestri, fortemente intrecciata a questo luogo. Dal 2018 abbiamo intrapreso un percorso caratterizzato da ricerca, supporto ai giovani, apertura e sfide, tutti elementi chiave del nostro lavoro», ha spiegato Alfred Drago Rens, presidente della Fondazione Il Lazzaretto. «Questi sforzi sono ripagati dal numero crescente di candidature, che ci hanno stupito sia per qualità che per varietà delle ricerche candidate. Come tutta la programmazione de Il Lazzaretto, anche il Premio Lydia è terreno di sperimentazione: continueremo a coltivare la curiosità e a miscelare le discipline anche negli anni a venire».

Giulia Deval, PITCH, titoli di apertura, still video, 2023

Giulia Deval, l’esperienza della voce per il Premio Lydia

«Giulia Deval riceve il premio Lydia dell’edizione 2024 per l’originalità e la coerenza della ricerca proposta che declina il tema Sensing Beyond Human nella prospettiva della comunicazione umana e non umana, attraverso focus sulla voce», si legge nelle motivazioni della giuria. «Così facendo, l’artista fa emergere e ribalta codifiche oppressive coinvolte nell’esperienza sonica. La sua pratica approfondisce aspetti poco rappresentati dei rapporti che collegano corporeità̀ viventi e non viventi, dimostrando accuratezza e propensione ad interrogarsi su metodi e strumenti di indagine dei fenomeni legati all’ascolto, alla voce, alla parola e alla fabulazione. Si ritiene che il premio possa accompagnare e valorizzare in modo efficace la fase attuale della sua ricerca, caratterizzata dalla volontà di sperimentare letture inedite di fonti prodotte o raccolte da Deval».

Giulia Deval, PITCH, Chiocciola appoggiata su un capitello nel chiostro del monastero di Sant Cugat del Vallès, Catalogna, still video, 2023
Giulia Deval, PITCH, Chiocciola appoggiata su un capitello nel chiostro del monastero di Sant Cugat del Vallès, Catalogna, still video, 2023

La ricerca di Giulia Deval – cantante e sound artist di origini torinesi – prosegue il percorso iniziato con PITCH, progetto sviluppato nel corso di una residenza presso NUB Project Space (Pistoia) e presentato nell’ambito del Festival Periferico (Modena) nel 2023. Tra etologia e mito, PITCH pone interrogativi sul particolare fastidio diffuso nei confronti delle voci acute e sui meccanismi riscontrabili in diverse lingue e specie che riguardano l’utilizzo dei toni gravi e acuti, attraverso fonti di formati e provenienze diverse, dalla voce di Serge Gainsbourg a quelle degli animali dei chiostri catalani studiati dall’etnomusicologo Marius Schneider, autore di Pietre che cantano (1980).

Giulia Deval, PITCH, Pesci che nuotano nella fontana del chiostro del monastero di Sant Cugat del Vallès, Catalogna, still video, 2023

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui