Categorie: Premi

Torino Social Impact Art Award: i vincitori in residenza

di - 9 Luglio 2021

Monia Ben Hamouda e il collettivo MRZB sono i vincitori della seconda edizione del Torino Social Impact Art Award, il premio ideato da Artissima e Torino Social Impact, dedicato ai talenti dell’arte contemporanea con un background multiculturale e migratorio. Selezionati a seguito di una call rivolta alle principali Accademie di Belle Arti pubbliche e private e Università italiane, i vincitori potranno trascorrere 20 giorni di residenza a Torino, nel mese di luglio, per lavorare alla creazione di una nuova opera video o fotografica, incentrata su temi sociali urgenti o su storie di vita considerate “lontane”.

La residenza presso Combo e il tutoraggio di Treti Galaxie

I vincitori sono stati selezionati dal Comitato del Torino Social Impact Art Award composto da Ilaria Bonacossa, Direttrice di Artissima, Giovanna Melandri, Presidente del MAXXI e Presidente di Social Impact Agenda per l’Italia, Mario Calderini, docente al Politecnico di Milano e Portavoce di Torino Social Impact, Antonio Damasco, Direttore Rete Italiana di Cultura Popolare, Matteo Bergamini, direttore editoriale di Exibart, Matteo Mottin e Ramona Ponzini.

Base della residenza sarà Combo, partner hospitality del progetto e format innovativo che unisce all’idea di accoglienza una programmazione artistica e culturale aperta alla sperimentazione. I video o le fotografie prodotte nel periodo di residenza verranno presentati durante la prossima edizione di Artissima, che si terrà, in presenza, dal 5 al 7 novembre 2021.

Ad accompagnare gli artisti nella realizzazione dei loro progetti, i tutor Matteo Mottin e Ramona Ponzini, fondatori dell’art project Treti Galaxie che, insieme ad Artissima e Torino Social Impact, accompagneranno i vincitori alla scoperta della città e delle sue espressioni culturali e sociali più significative, oltre che del mondo imprenditoria e dell’innovazione sociale.

Torino Social Impact Art Award: i progetti vincitori

La prima edizione del progetto, caratterizzata dal lancio nel 2020 del bando “Quante Italie?”, è stata vinta da Caterina Erica Shanta (Germania, 1986) e Liryc Dela Cruz (Filippine, 1992), che hanno prodotto rispettivamente, nel corso della residenza a Torino, le opere Talking about visibility e Il Mio Filippino: Invisible Bodies, Neglected Movements. Titolo del bando 2021, invece, “ZOOM IN/ZOOM OUT” che, da un lato, rimanda all’esplosione della dimensione virtuale, dall’altro conduce a una riflessione sulla capacità di acquisire una visione nuova e inaspettata della società, osservata da un altro punto di vista, più o meno distante.

Nata a Milano nel 1991, attualmente tra al-Qayrawan e la città meneghina, Monia Ben Hamouda ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera. L’artista ha vinto il premio Torino Social Impact Art Award 2021 con Adhan to Dora, un progetto cinematografico che si snoda intorno a una narrazione performativa che ha come obiettivo quello di ritrarre le complessità e le contraddizioni del fenomeno dell’assimilazione culturale. Sullo sfondo dei cantieri dei lavori di rinaturalizzazione del fiume Dora Riparia, un performer, cantante professionista, reinterpreterà, attraverso l’inconfondibile musicalità del canto devozionale Islamico, il testo di Witch Witch dei Florence + the Machine.

Attivo tra Torino e Amsterdam, il collettivo MRZB, composto da Andrea Parenti, Désirée Nakouzi De Monte, Filippo Tocchi, Pietro Cortona, si è aggiudicato il premio Torino Social Impact Art Award 2021 con STILI DRAMA XVIII-XXI, parte di un progetto in fieri, orientato alla decostruzione di un’opera filmica e intorno alla compressione dell’idea di città contemporanea.

Mentre il primo episodio STILI DRAMA XVIII-XXI ha visto lo sviluppo di uno studio fotografico e della sceneggiatura di quattro scene in interno centrali al corpo del progetto, ambientate in una realtà domestica caleidoscopica e allucinatoria, nel secondo episodio lavoreranno sui controcampi, ovvero sullo spazio esterno (fisicamente saranno i paesaggi del Lungo Stura), accumulo della marginalità e dello scarto e spazio di proliferazione del fantastico, del mostruoso, del deviante, dell’ibrido e del soprannaturale.

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