Kapwani Kiwanga è la vincitrice del Prix Marcel Duchamp 2020 e segna il traguardo della 20ma edizione di uno tra i più ambiti riconoscimenti internazionali dedicato all’arte contemporanea. Il Prix Marcel Duchamp è stato annunciato il 19 ottobre 2020 al Centre Pompidou di Parigi da Bernard Blistène, direttore del Museo nazionale d’arte moderna. Un assegno di 35mila euro e una scultura di Fabrice Hyber in bronzo dipinto sono stati consegnati da Gilles Fuchs, presidente dell’ADIAF, l’Associazione per la Diffusione Internazionale dell’Arte Francese, promotrice del premio.
Rappresentata dalla galleria parigina Jérôme Poggi, l’artista franco-canadese, di origini tanzaniane, ha proposto la serie Flowers of Africa, con delle magnifiche ghirlande floreali che rimandano a incontri politici e diplomatici legati all’indipendenza dei Paesi africani. «L’arte di Kiwanga è oggi forse il modo più esatto di ripensare una forma di universalità che include tutte le differenze nel tempo e nello spazio. La sua arte non si limita a denunciare la violenza ma attua la forza che c’è nella violenza, per portarla altrove. In questo senso è come un talismano che cattura la forza del mondo e la trasforma, la devia», ha commentato Emanuele Coccia, filosofo e professore all’EHESS, che ha supportato Kiwanga nella giuria.
Chi sono gli altri finalisti? I progetti sono riuniti in una mostra curata da Sophie Duplaix al Centre Pompidou, visitabile fino al 4 gennaio. Alice Anderson, della galleria Valérie Bach, presenta Machines Spirituelles, splendide statuette e totem avvolti da lucidi fili di rame, e Rituales of Shapes, tra danze rituali e pittura. Enrique Ramirez, della galleria Michel Rein, porta Incertains, un’installazione video e fotografica, tra immigrazione e politica, dagli accenti autobiografici e con un misterioso costruttore di vele. Hicham Berrada, della galleria Kamel Mennour, presenta Présage SiO2, tre video sincronizzati, tra fenomeni chimici e biologici, ad attivare qui i componenti principali del cemento per creare paesaggi immaginari in contrasto con le attuali realtà urbane.
In occasione dei 20 anni del Prix Marcel Duchamp, il Centre Pompidou, sostenitore dell’evento, accoglie fino a marzo una retrospettiva con opere dei vincitori delle passate edizioni, in dialogo con le collezioni museali (ne abbiamo scritto ampiamente su exibart onpaper 109).
Gli ultimi 20 anni sono anche i protagonisti di un’analisi di mercato di Artprice, “20 anni d’Arte Contemporanea all’asta”, con opere di artisti nati dopo il 1945. Si parla qui dell’aumento vertiginoso del fatturato ossia del + 2.100%, ma anche di come l’Arte Contemporanea si accaparri il 15% del mercato dell’arte, rispetto al 3% di 20 anni fa. Troviamo qui, tra i top mille, Latifa Echakhch, Prix Duchamp 2013, nonché Fabrice Hyber.
Nel suo evolversi, insomma, il Prix Duchamp ha molto contribuito alla crescita d’interesse per la creazione contemporanea francese nel mondo, concorrendo certo all’incremento delle vendite di opere d’Arte Contemporanea. Engagé e lungimirante, l’Adiaf coglie ancora nel segno.
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