Semplifichiamo. In ambito editoriale, ambito arte (fatta esclusione per la testata che avete tra le mani, che è al di là del bene e del male), se la vedono Torino e Milano. Quest’ultima ha dalla sua soprattutto due storiche pubblicazioni, Flash Art e temaceleste. Il capoluogo piemontese può vantare invece una serie di magazine più giovincelli -oltre al nonno Giornale dell’Arte-, quindi (è quasi un assioma, anche nell’editoria) meno paludati: fra gli altri, Label, Miele, Neo-head, Uovo, Zebra. Prendiamo Uovo. Frutto di una graphic designer a tutto tondo, è da poco uscito il volume grey, oltre a un cofanetto in tre volumi sul disegno, e già si pensa al pink, con tanto di party ad ArtBasel Miami e soundtrack curata da Guillaume Sorge. Ma che sarà mai un party? Dipende. È come una fiera in hotel: lo spettro va dall’evento trendissimo alla sagra del peperone. Veniamo allora al côté meneghino. È mai possibile che una rivista come Flash Art, cui spetta di diritto una menzione nel libro della storia della critica d’arte, si permetta di far uscire un numero in cui non c’è manco un articolo? Andatevi a sfogliare il # 254. Aldilà dei redazionali e delle inserzioni (73 pp. su 128… a pagamento?), news con infiniti elenchi di artisti, recensioni da manuale delle “affettuosità giornalistiche”, ben quattro interviste (una delle quali firmata da un collaboratore fisso, che fa pure il direttore di museo… E questa è la classica “roba da matti”). Insomma, a furia di criticarli impareranno, no?
Ci vuole una boccata d’aria. In arrivo uno Stirato formato gigante (confessiamolo: c’è anche qualche riga del sottoscritto) con nomi da urlo, a partire da Floria Sigismondi, fresco fresco di uno dei premi Palinsesto Italia; e il #3 con dvd
Intanto un venticello stimolante continua a spirare da est. La rumena artphoto è diretta da Razvan Ion ed Eugen Radescu, e tra le fila dei contributors ci sono Obrist, Sans, Kac, Müller-Pohle. Può bastare? In Spagna si dà notizia d’un nuovo trimestrale diretto da José María Tomás Llavador, focalizzato su Cultura y ciudad, ovvero le relazioni fra architettura-urbanismo e altri ambiti culturali. Dall’altro capo dell’Atlantico, ci è piaciuta assai la cover d’artista firmata da Isa Genzken per il novembrino Artforum e l’intervento di Zizek sul numero successivo. (Consiglio ai naviganti: (ri)leggetevi Amy Newman, Challenging Art: Artoforum 1962-1974, Soho Press, NYC 2000)
Chiudiamo con una lodevole iniziativa del P.S.1: Fine Print: Alternative Media è una serie di eventi che vede protagonista magazine connotati da una profonda carica innovativa. Si comincia con The Believer a dicembre per poi riprendere a febbraio con Topic, e a seguire altri nove appuntamenti.
marco enrico giacomelli
*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 27 – dicembre 2005 – gennaio 2006
in ordine di apparizione
flash art
tema celeste
il giornale dell’arte
label
uovo
zebra
miele
neo-head
stirato
ffwd_mag
domus
work
made 05
gedanken-strich
no magazine
artphoto
artforum
the believer
topic
pre[ss]view – scritto e diretto da marco enrico giacomelli
[exibart]
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