È appena nato e ha già pubblicato due libri fotografici in grande formato. L’editore Damiani ha esordito con Kodachrome di Auro Montanari (Bologna 1957), a un prezzo che definire competitivo è riduttivo. In contemporanea è uscito il volume Out of the Red, dedicato alla “nuova generazione emergente dei fotografi cinesi”. Abbiamo rivolto qualche domanda al presidente Albertini.
Damiani editore nasce come litografia che si “limitava” a realizzare libri per altre case editrici. Quali testi ricorda come tappe importanti nell’acquisizione della vostra professionalità?
La qualità è sempre stata il nostro obiettivo primario. Grazie a ciò abbiamo realizzato volumi importanti per clienti importanti, quali Art’e’ e FMR, come anche monografie per Telecom e Nike. Oltre a questo lavoro “commerciale”, siamo specializzati in stampa di facsimili: per esempio, per Franco Cosimo Panini abbiamo realizzato la monumentale opera La Bibbia di Federico da Montefeltro, da poco presentata in Vaticano.
Com’è maturata la decisione di fondare una casa editrice autonoma che si occupasse d’arte?
Dopo decenni di esperienza, ci siamo sentiti maturi per il grande salto nell’editoria. Amo la fotografia, sono un collezionista e il passaggio è stato naturale. Inoltre, come stampatori siamo da anni fra i pochi che usano retini di nuova tecnologia, che valorizzano al massimo la stampa d’arte.
Le prime due pubblicazioni sono dedicate proprio alla fotografia, con prezzi di copertina molto competitivi…
Le nostre prime due pubblicazioni sono state sperimentali: Kodachrome è stata una ricerca di stampa su nuove tecnologie, le foto sono stampate con retino satin dello Heidelberg, per provare la resa cromatica, e avevamo un partner in questo esperimento, perciò è andato in vendita con un prezzo basso. Out of the Red è decisamente la nostra prima opera premeditata, quella che ci farà conoscere (speriamo!) e nella quale crediamo, soprattutto perché riteniamo ci sia spazio di crescita per questi artisti, ancora sconosciuti nel mondo occidentale.
Quali altre iniziative avete in cantiere, sia per quanto riguarda i successivi titoli che eventuali momenti non propriamente editoriali, per esempio presentazioni, mostre ecc.?
In questi giorni sta prendendo corpo la nostra produzione per la fine del 2004. In settembre usciremo con due volumi che seguono altrettante mostre, una di Franco Fontana con Inediti e una di Nino Migliori con I muri. A settembre usciremo con un volume che sarà presentato a New York, il top della nostra produzione, sul quale però non possiamo ancora dire nulla, perché è ancora in fase di realizzazione. Sarà un nome molto importante nel mondo della moda. In novembre e dicembre, a Palazzo Fortuny a Venezia, verrà fatta una retrospettiva di Francesca Woodman, di cui editeremo il catalogo, e questo progetto ci vede impegnati anche sul fronte organizzativo dell’evento. Per finire, a Natale usciremo con la monografia completa di Nino Migliori.
In conclusione, le chiedo uno sforzo di politically incorrectness per formulare un giudizio sul panorama dell’editoria d’arte in Italia. Anche in vista del Salone che a settembre si terrà proprio a Bologna.
Trovo che il panorama dell’editoria d’arte in Italia sia positivo, vari sono gli editori impegnati e su più fronti, c’è molta cultura e molto interesse per l’arte. Purtroppo, per ragioni di mercato si privilegia il prezzo a scapito della qualità, e le poche cose stupende costano tantissimo al pubblico. Per ciò stiamo affrontando questa nuova scommessa, provando a fare cose belle a prezzi interessanti. Per quanto rigurda Artelibro, è un festival che in Italia manca e il fatto che la prima edizione si svolga a Bologna non può che farci piacere per il rilancio culturale della città.
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