Consideriamo il settore delle pubblicazioni non periodiche. Si tratta spesso di volumi di altissima levatura, e con un prezzo conseguente…
Direi più che altissima levatura, se possibile. Da cultori della storia del libro e della sua identità storica, abbiamo voluto far rinascere lo spirito dell’officina rinascimentale, della quale l’arte del libro è per molti versi l’emblema. Il libro è un’opera complessa cui concorrono non solo lo scrittore che dà il testo e l’artista che lo commenta visivamente, ma una rosa di straordinari artefici -dai cartai ai legatori, dai decoratori agli ebanisti-, il cui apporto è complice e non meno determinante. In questi anni possiamo vantarci di aver fatto rinascere alcune pratiche altoartigianali antiche nelle quali l’Italia eccelleva e che si davano per scomparse. Da questo punto di vista, il nostro modo di intendere l’officina rinascimentale è una sorta di modello originario dello stesso made in Italy. Detto questo, un’uscita come Michelangelo. La dotta mano, che è di questi giorni, è un esempio perfetto dello spirito antico riportato nella modernità.
Per quanto riguarda i periodici, iniziamo con la classica “FMR”: cos’è cambiato dalla prima alla seconda serie?
La seconda serie della rivista “FMR”, arrivata oggi al venticinquesimo numero, si caratterizza per un restyling che ne ha delucidato l’antico progetto grafico di Giulio Confalonieri. In un formato lievemente più grande, sono rimasti intatti elementi identitari ineludibili come il predominio del colore nero e il carattere Bodoni, ma è stato amplificato l’effetto di piacere fisico, tattile, della sua oggettualità, con il ricorso a tre diversi tipi di carte diverse, e soprattutto è cambiato sostanzialmente l’approccio agli argomenti, con un’attenzione particolare allo scambio tra parola letteraria e immagine artistica. Tra i nuovi collaboratori annoveriamo dei premi Nobel della letteratura come José Saramago e Toni Morrison, scrittori come Antonio Sarabia e Fernando Arrabal, e fotografi come Candida Höfer, Ursula Schulz-Dornburg, Pino Musi, Luca Campigotto, Gabriele Basilico. L’attenzione alla cultura fotografica di punta ci è garantita anche dal ruolo di Walter Guadagnini, da poco condirettore delle pubblicazioni. Il tutto in un clima molto cosmopolita, all’opposto della solita esterofilia provinciale tipica d’una certa Italia. Non a caso i nostri abbonati -la rivista è diffusa solo in abbonamento- sono di oltre cento nazionalità diverse.
Da qualche tempo l’interesse per il contemporaneo da parte del Gruppo è aumentato visibilmente, in un percorso che ha portato alla nascita dell’“FMR” bianca. Quali i motivi e i progetti?
L’interesse per il contemporaneo è, per così dire, fisiologico. FMR-Art’è non vive nel passato, ma guarda al passato per agire nell’oggi. La grande arte del passato, per dirla in una battuta, al suo tempo era arte contemporanea. “La rivista bianca FMR”, nata in una veste grafica straordinaria concepita da Iliprandi Associati, è scaturita da un’esperienza precedente, quella della rivista “Eikon” che ho concepito con Marilena Ferrari e che, per oltre un anno, è stata una sorta di laboratorio. Da lì è nato questo voler interrogare la cultura visiva del Novecento e dell’oggi da un punto di vista che, secondo noi, mancava nell’editoria del settore: “Per noi è più importante capire perché, e quali immagini si producano nell’oggi, e perché e quali del passato ancora ci interessino, piuttosto che come esse, in modo puramente formale, si presentino. Le idee dell’arte, piuttosto che le idee sull’arte”, per citare l’editoriale della prima uscita. Si passa un sacco di tempo a ragionare sull’attualità delle immagini, e ci si scorda di interrogarle sul loro peso specifico. Noi facciamo questo. Occupandoci di autori come Gazira Babeli, nel cuore di Second Life, o come William Kentridge, ma anche come Attilio Calzavara, graphic designer degli anni ‘30 oggi dimenticato.
Infine, siete da pochissimo sbarcati sul web con un progetto molto complesso. Anche in questo, quali sono gli obiettivi? Come si struttura il sito? Cosa ci si può trovare?
Il sito FMRonline, affidato alle cure di Valentina Tanni, ha le stesse caratteristiche di lusso intellettuale e di aristocrazia qualitativa di tutte le altre nostre iniziative, ma in forma accessibile a tutti. Dal punto di vista della struttura vi abbiamo riversato il nostro gusto per la qualità visiva, per la ricchezza delle immagini, per un sapere alto ma non saccente. È un sito ricchissimo di contenuti, in una forma e con un tono autorevoli ma insieme culturalmente cordiali. È uno specchio delle nostre attività editoriali, ma nel senso che le amplifica a una dimensione, in una vastità, altrimenti non possibile. E, esplicitamente per compensare l’esclusività assoluta delle altre nostre realizzazioni, è accessibile a tutti.
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a cura di marco enrico giacomelli
*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 50. Te l’eri perso? Abbonati!
[exibart]
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