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pre[ss]view_rivista | Miele

di - 28 Ottobre 2005

Iniziamo dall’inizio…
Miele nasce nel 1997 per esigenza espressiva e sotto la pesante influenza di riviste americane quali “Raygun” e la rivoluzione tipografica di designers come David Carson. Escono due numeri sperimentali in bianco e nero. Ne segue una fase criogenica che si scongela nel marzo del 2003 quando si riparte a colori e con l’intento, finora mantenuto, di uscire con regolarità.

Aldiqua e aldilà di Miele chi c’è?
Il nucleo principale è formato da cinque redattori ai quali si aggiungono alcuni collaboratori fissi e ovviamente ospiti che cambiano ad ogni numero. Il pubblico è composto da genti curiose tra i 20 e i 45 anni.

La linea editoriale?
È una linea zigzagante, dribblante, triangolante, che passa attraverso arti e culture cercando di evitare i buchi neri del mainstream e dell’ovvio.

Ma cosa piace a Miele?
Ci piace tanto il POP, anche come suono… Questa sillaba sembra evocare qualcosa che era lì e nessuno la vedeva, e poi… POP! Eccola che salta fuori e – non si sa bene come o perché – funziona!

La domanda di rito è: ritenete siano importanti le contaminazioni?
Pare che nell’arte e nella cultura contemporanee la contaminazione sia diventata il motore stesso dell’azione, quello che un tempo veniva curiosamente chiamato “ispirazione”. Forse tutto è già stato ispirato ed espiato, e la naturale continuazione di questa traspirazione onnivora è proprio il remix dei fiati. Insomma, la contaminazione è imprescindibile quanto la respirazione, e il nostro Miele è un millefiori.


Torniamo a terra. Cosa ne pensate del mercato editoriale italiano?
Miele è un outsider e risulta quindi difficile esprimere un’opinione precisa in proposito. Possiamo però testimoniare che a Torino le piccole realtà editoriali sono floride e molteplici. Nascono rapidamente ma spesso spariscono con altrettanta velocità. In altre parole: le idee non sembrano mancare, forse c’è bisogno di più supporto nella fase di avviamento dei progetti.

I “modelli” a cui vi ispirate?
Perché nascano e si sviluppino riviste è forse necessario creare condizioni favorevoli: bisognerebbe che l’ultracitata classe creativa potesse crescere ed esercitare una funzione di traino, stimolando anche il mercato editoriale italiano. Oltre a seguire l’esempio delle grandi capitali mondiali (New York, Londra, Tokyo) si può guardare anche a città più piccole (Barcellona) e verso est. In questo senso l’attitudine all’estero è più avanti.

Alla rivista si accompagnano altre iniziative?
Ogni tre mesi, all’uscita di ogni nuovo numero, organizziamo una presentazione/party. Le presentazioni avvengono di solito all’interno di locali (per l’esempio l’AB+) all’ora dell’aperitivo e si estendono fino a mezzanotte. Alcune si sono tenute in gallerie d’arte (ad esempio la Fondazione Sandretto). Piatto forte degli eventi sono le apine-immagine, uno sciame di carinissime ragazze con costumino a tema. Si possono vedere le immagini dei vari eventi sulla gallery del nostro sito.

Quali progetti avete in cantiere?
Migliorare i contenuti e la distribuzione, cercando di coinvolgere soggetti che credano nel progetto e aiutino a svilupparlo.

Dove troviamo Miele?
Viene distribuita nell’area torinese attraverso una rete di gallerie d’arte, musei, scuole di design, agenzie pubblicitarie, librerie, negozi, locali. A livello nazionale abbiamo accordi con distributori di dischi (Audioglobe) e libri (Happybooks).

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La rubrica pre[ss]view

marco enrico giacomelli


Miele – Trimestrale, pp. 48, € 0, 8-10.000 copie
Colophon: Luca Roux (metadirezione), Giorgio Cappellaro (ricercatore a stile libero), Fulvio Bisca (dirottamento anartistico) – Redazione: Luca Roux c/o Visualgrafika – via Baudi di Vesme, 24/b – 10142 Torino; tel. +39 0117073295; fax +39 0110081162; miele@mielemag.it; www.mielemag.it
Distribuzione nazionale: Audioglobe – www.audioglobe.it; Happybooks – www.happybooks.it


pre[ss]view – scritto e diretto da marco enrico giacomelli

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