La tradizione del saper fare e le suggestioni del contemporaneo si incontrano nella materia duttile e nobile della ceramica, da trasformare, da modellare e da reinterpretare. Su questa linea si è svolto il “Materia Relazionale / Materia Laboratoriale”, workshop condotto dall’artista Diego Cibelli, tra gennaio e febbraio 2022, con le studentesse e gli studenti del terzo anno del Triennio in Design di Prodotto e dei Bienni di Design del Prodotto e Design della Comunicazione dell’ISIA Faenza. Con il coordinamento del docente Mirco Denicolò, al laboratorio hanno partecipato gli studenti Andrea Bugallo, Federica Cinquepalmi, Mariachiara Gaspari, Laura Gaudenzi, Federico Giustozzi, Eugenio Lo Turco, Andrea Moretti, Luna Moriero, Marta Potenza e Giovanni Rafuzzi. I risultati del progetto saranno esposti in occasione della Milano Design Week nella mostra “Fabbrica ISIA Faenza”, negli spazi della Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano. In esposizione anche dieci tra i più recenti e innovativi progetti concepiti nell’ambito dei numerosi laboratori di comunicazione e di modellistica dell’istituto faentino.
Nato nel 1980 da un progetto culturale di Bruno Munari e Giulio Carlo Argan, con una forte vocazione verso la ceramica, l’ISIA – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza ha improntato la didattica progettuale verso una sperimentazione tecnologica avanzata anche in questo settore, a supporto del comparto produttivo che caratterizza la città romagnola fin dal Rinascimento.
Nato a Napoli, nel 1987, Diego Cibelli ha studiato e lavorato tra Berlino, dove si è laureato presso la Weissensee Kunstochschule con una tesi in geografia umanistica, e la sua città natale, dove, nella vicina Aversa, presso l’Università Luigi Vanvitelli, si è laureato in Architettura e Disegno Industriale. Cibelli ha dedicato gran parte della sua ricerca artistica alle modalità di immaginazione e realizzazione degli oggetti, come elementi che determinano la forma del nostro tempo e del nostro spazio, dell’abitare e dell’attraversare. Tra i vari materiali utilizzati, la ceramica è uno dei più adatti a esprimere questa tensione, che è anche quella tra la funzione e l’estetica, oltre il limite tra design e arte. Recentemente è stato protagonista di tre mostre, al Museo e Real Bosco di Capodimonte – per il quale ha realizzato anche gli arredi e le suppellettili per il nuovo spazio della Tisaneria -, all’Istituto Caselli e alla Fondazione Made in Cloister, con le quali ha avuto modo di esprimere non solo i suoi vastissimi interessi, tra antropologia e fenomenologia, ma anche una significativa capacità di trasformazione della materia.
Ispirandosi a una sua produzione totemica precedente, Cibelli ha manipolato il materiale ceramico insieme agli studenti, sottolineandone la natura “connettiva”, sensibile al dialogo e alla condivisione, valori imprescindibili all’interno di un team di lavoro. Oggi più che mai, come sostiene l’artista, il design italiano può ripartire dalla dimensione laboratoriale, elaborando un modello di produzione basato sullo scambio ma allo stesso tempo capace di mantenere un forte legame con la sua storia.
Nel corso del workshop, grazie a una ricerca d’archivio e al recupero di calchi e immagini provenienti dall’ISIA, dalla Real Fabbrica di Capodimonte e dal suo laboratorio, Cibelli ha guidato la realizzazione di una collezione di totem ceramici dove ogni elemento è frutto di un lavoro di coordinamento, all’insegna della condivisione e della sperimentazione.
Per ottenere i materiali adeguati alle necessità espressive del progetto, gli studenti dell’ISIA di Faenza sono stati impegnati in una ricerca tecnologica preventiva al workshop, durata diverse settimane. Sono stati sviluppati impasti da grès adatti a due tipi di foggiatura: a colaggio (impasto a sospensione acquosa) e allo stato plastico (per le integrazioni decorative). I materiali sono stati colorati in base al registro stilistico individuato, con l’obiettivo di ottenere tonalità polverose, utilizzando pigmenti ceramici industriali sapientemente dosati e miscelati.
In occasione della mostra sarà presentato il volume dedicato al progetto, a cura di Giovanna Cassese e Maria Concetta Cossa, con il progetto grafico degli studenti del biennio specialistico in Design della Comunicazione con il coordinamento di Matteo Pini (Gangemi editore, bilingue italiano/inglese).
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