“Visite di primavera”:
un viaggio alla ricerca dell’altra Toscana, quella spesso trascurata dai tradizionali itinerari turistici che riportano ai soliti percorsi, alle stesse città, sulle medesime strade, nei soliti musei.
La Toscana è molto più ricca e varia di quanto
l’immagine stereotipata dei suoi monumenti-simbolo non lasci indovinare: c’è una ricchezza diffusa in ogni parte del suo territorio, frutto della vita e della cultura assai variegata delle sue città, dei suoi borghi e delle sue genti.
Questa Toscana offre in aprile cinquanta occasioni di visita a palazzi, giardini, chiese, teatri, musei, parchi, siti archeologici, antiche fabbriche e castelli: una rassegna diversificata di forme architettoniche e di testimonianze storiche che ben rappresenta la realtà regionale.
Accanto a luoghi che si aprono al pubblico per la
prima volta, a restauri appena ultimati che hanno restituito i monumenti al loro antico splendore, si potranno visitare anche cantieri in piena attività:
un’occasione davvero unica per verificare “sul campo” l’entità dei lavori necessari a ripristinare un palazzo storico “il Palazzo Ducale di Lucca” o a riconvertire edifici adibiti anticamente ad attività produttive in strutture museali (gli ex Macelli di Pisa e la Cartiera di Pietrabuona a Pescia).
Le “Visite di primavera” sono un’occasione per conoscere meglio la regione in cui abitiamo e di cui spesso sottovalutiamo le ricchezze con le quali siamo abituati a convivere. Sono anche un’opportunità per riscoprire la straordinaria cacapacità della Toscana di proporsi fin dal Medioevo come crocevia di etnie e di civiltà, basti pensare per esempio alla Sinagoga di Siena che ricorda la presenza ebraica nella città fin dal Trecento o ai castelli della Lunigiana, sorti come fortezze difensive e presto divenuti stazioni di viaggio e luoghi di scambio e d’ incontro.
E’ da questa realtà multiforme che nasce quel profilo della cultura toscana come frutto di conflitti e contaminazioni:
un’identità di cui queste visite di primavera si propongono di mettere in luce le differenti radici originarie, ritrovando sngolari e inaspettati percorsi
dell’antica vocazione toscana alla multiculturalità.
Così nella mappa eterogenea di architetture e di ambienti pensati e costruiti dalle genti toscane nel vissuto dei secoli, restano impressi segni e testimonianze di ingegno, di lotta, di operosità, di accoglienza e di progresso.
Su questa eredità di patrimoni e di valori stanno oggi lavorando le comunità della regione per elaborare e realizzare nuovi progetti di crescita culturale e di sviluppo economico, capaci di contribuire alle politiche di coesione dell’Unione Europea con interventi e cantieri da avviare entro il 1° gennaio 2000.
Invitiamo tutti i cittadini a riscoprire i territori, i monumenti, e gli ambienti aperti alle visite di primavera per poter ritrovare la trama di emozioni, memorie, identità e progetti: risorse che ci aiutano oggi a percorrere i sentieri innovativi dello sviluppo regionale.
Desideriamo infine ringraziare i Comuni, le Province, le Soprintendenze, le Università, la Conferenza Episcopale Toscana, La Fondazione Scienza e Tecnica, l’Associazione Dimore Storiche e tutti gli altri enti e le persone che hanno reso possibile questa iniziativa.
Marialina Marcucci
Vicepresidente della Regione Toscana
Franco Cazzola
Assessore alla Cultura della Regione Toscana
Elenco degli appuntamenti
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