12 mesi di mostre, festival, eventi, concerti e talk, per ribadire la centralità della cultura e dei suoi operatori nel sistema Paese e per celebrare i 100 anni dalla sua fondazione: Triennale Milano riparte da un programma nuovo di zecca, che ci accompagneranno lungo la strada tra il 2021 e il 2022, passando per una calda stagione densa di appuntamenti, tra il Palazzo dell’Arte e il Giardino Giancarlo De Carlo. A sviluppare il calendario, i curatori delle varie sezioni, Umberto Angelini, per il settore Teatro, danza, performance, musica, Lorenza Baroncelli per Architettura, rigenerazione urbana, città, Lorenza Bravetta per la fotografia, Damiano Gullì per il public program, Marco Sammicheli per Design, moda, artigianato.
«Nel 2023 Triennale Milano celebrerà i cento anni dalla sua fondazione», ha dichiarato Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano. «Durante la sua lunga storia, Triennale – una tra le uniche istituzioni al mondo in grado di porsi come crocevia tra le discipline e i saperi – ha dimostrato la capacità di leggere e interpretare il proprio tempo, di intercettare con anticipo temi e urgenze, di porsi come un luogo aperto di dialogo, confronto e dibattito», ha continuato Boeri.
«Oggi più che mai Triennale vuole essere simbolo e riferimento della ripartenza culturale per la città di Milano e per tutta l’Italia. E lo fa attraverso la sua ampia programmazione di mostre ed eventi, che spazia dal design – centrale in questo il ruolo del Museo del Design Italiano – all’architettura, dal teatro alle performing arts alla fotografia, per arrivare all’importante appuntamento del 2022 con la 23ª Esposizione Internazionale, dal titolo “Unknown Unknowns”, in cui, deviando lo sguardo dalle certezze antropocentriche, Triennale si aprirà allo sconosciuto e all’ignoto con uno scambio fluido tra le arti e le scienze».
«Il programma della Triennale di Milano è come sempre di altissima qualità e ci fa guardare al futuro con ottimismo perché dimostra che ci può essere un’offerta culturale compatibile con l’esigenza di massima cautela, massima precauzione, è massima sicurezza», ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del programma 2021 della Fondazione Triennale di Milano.
«C’è un grande bisogno di cultura – ha sottolineato il Ministro – e l’offerta culturale, come abbiamo visto ieri, sta già richiamando persone che aspettavano da tanto che arrivasse il momento di tornare al cinema, al teatro, a vedere un museo e a visitare una mostra. È importante che il programma di Triennale si inserisca in questo percorso, un programma molto ricco in tutti i campi con curatori di grandissimo livello».
Grande attesa per le prossime mostre di imminente apertura, che si aggiungono alla grande retrospettiva su Enzo Mari, curata da Hans Ulrich Obrist con Francesca Giacomelli, che è stata prorogata fino al 12 settembre 2021 e che saranno come una boccata d’aria nel panorama meneghino. Il 5 maggio aprirà “Vitrea. Vetro italiano contemporaneo d’autore”, a cura di Jean Blanchaert, secondo appuntamento del ciclo di mostre “Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture”, realizzato con Fondazione Cologni, mentre il 6 maggio aprirà “Les Citoyens, uno sguardo di Guillermo Kuitca sulla collezione della Fondation Cartier pour l’art contemporain”, a cura di Guillermo Kuitca, seconda esposizione organizzata nell’ambito del partenariato della durata di otto anni che unisce Triennale alla Fondation Cartier di Parigi.
Quindi, l’11 maggio, sarà la volta della retrospettiva dedicata a Vico Magistretti, in collaborazione con Fondazione Magistretti, a cura di Gabriele Neri, direzione artistica di Baroncelli, prevista per lo scorso anno, in occasione del centenario della nascita del grande designer e architetto, vincitore di tre Compassi d’Oro e autore di alcuni tra i pezzi di arredamento più iconici dell’età d’oro del design italiano, come la lampada Eclisse e la poltrona Maralunga. Il 14 maggio aprirà “Carlo Aymonino. Fedeltà al tradimento”, mostra nata da una idea di Livia e Silvia Aymonino, a cura di Manuel Orazi, con la direzione artistica di Baroncelli, dedicata a un altro dei protagonisti dell’architettura italiana. Nato a Roma nel 1926, progettò aree urbane come i complessi residenziale Monte Amiata del Gallaratese, a Milano, e Tor Sapienza, a Roma.
La programmazione espositiva di Triennale continuerà con le mostre che inaugureranno in autunno, tra cui quelle dedicate a Saul Steinberg (15 ottobre 2021 – 13 marzo 2022), a cura di Italo Lupi e Marco Belpoliti con Francesca Pellicciari, e a Carlo Mollino (settembre 2021), a cura di Marco Sammicheli. A ottobre 2021 apriranno poi le esposizioni promosse dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del MIC – Ministero della Cultura in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea e con Triennale Milano: “Dieci viaggi nell’architettura italiana” (1 ottobre – 7 novembre 2021), a cura di Matteo Balduzzi, Alessandra Cerroti, Luciano Antonino Scuderi, e “REFOCUS. Archivio visivo della pandemia” (20 ottobre – 21 novembre 2021), a cura di Matteo Balduzzi e Matteo Piccioni. Sempre a ottobre, ancora insieme a Fondation Cartier, verrà inaugurata la prima personale in Italia del regista e fotografo francese Raymond Depardon.
A chiudere questi dodici mesi di programmazione culturale sarà la 23ma Esposizione Internazionale “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, a cura di Ersilia Vaudo, che aprirà il 20 maggio 2022.
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