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A Genova, un festival racconta la storia delle piazze, tra rivoluzioni e concerti rock
Progetti e iniziative
di redazione
Gli spazi pubblici per eccellenza, le piazze, come scenari della vita collettiva quotidiana, snodi storici fondamentali, elementi topografici e architettonici densamente simbolici della società, dall’antichità ai giorni nostri. Questo il filo conduttore della 14ma edizione di La Storia in Piazza, che si terrà dal 27 al 30 marzo 2025 a Palazzo Ducale di Genova. Il tema scelto quest’anno, Le piazze della storia, metterà in evidenza la centralità di questi luoghi, oggi da riscoprire, come specchi del nostro presente e laboratori di futuro, attraverso gli interventi di oltre 70 ospiti e più di 50 appuntamenti, a tracciare un percorso multidisciplinare tra storia, sociologia, urbanistica, arte e politica.
Nato nel 2010, il festival La Storia in Piazza è incentrato sulla divulgazione storica, con un format che unisce conferenze, dialoghi aperti, laboratori e spettacoli. La manifestazione è pensata per coinvolgere studiosi e appassionati ma anche il pubblico più giovane, con incontri pensati per scuole e famiglie. La collaborazione con Rai Cultura e il coinvolgimento del programma Passato e Presente con Paolo Mieli rafforzano ulteriormente il legame tra il festival e la ricerca storica contemporanea.
Le piazze, crocevia della storia
Curata per la prima volta dagli storici contemporanei Carlotta Sorba ed Emmanuel Betta, questa edizione affronta quindi il ruolo delle piazze come spazi fisici e simbolici in cui si sono giocati alcuni dei momenti più significativi della storia. Luoghi di celebrazione e di protesta, di commercio e di scambio di idee, le piazze sono da sempre il teatro delle tensioni sociali e delle grandi trasformazioni. La portata degli interventi amplierà la dimensione storica, andando ad affrontare anche il significato contemporaneo di questi spazi, comprese le piazze virtuali del nostro tempo.
«Le piazze sono tante cose, sono soprattutto i luoghi per eccellenza dell’esperienza e della vita collettiva, in cui uomini e donne, in Europa e nel mondo, hanno dato luogo alle attività e alle pratiche più varie», hanno raccontato i curatori Sorba e Betta. «Lì hanno legittimato e celebrato il potere, hanno preso la parola per contestarlo o sovvertirlo, per rivendicare pane, diritti, giustizia; hanno fatto circolare notizie vere e false, messaggi, segreti, maldicenze; si sono ritrovati a pregare oppure a festeggiare. Intorno a questi temi abbiamo pensato di articolare le giornate de La Storia in Piazza, organizzate nel solco delle stagioni precedenti, sempre di grande successo, con alcune novità: conferenze e lezioni, ma anche dialoghi a più voci per provare a cogliere i diversi aspetti di un tema e, ancora, alcune lezioni spettacolo con musica o voce narrante».
Un programma ricco di voci e prospettive
L’evento si aprirà con una riflessione sulla funzione politica delle piazze in due momenti cruciali: il 1848 e il 1989, anni segnati da cambiamenti epocali, dalla Rivoluzione Francese alla caduta del Muro di Berlino. Tra i protagonisti degli interventi, il giornalista Gad Lerner e il figlio David Lerner dialogheranno su Piazza Rabin a Tel Aviv, teatro dell’assassinio del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin il 4 novembre 1995, mentre l’archeologo Emanuele Papi ripercorrerà l’evoluzione dell’agorà greca. La storica Anna Foa racconterà Piazza Campo de’ Fiori attraverso la figura di Giordano Bruno, che lì fu arso vivo il 17 febbraio 1600. La studiosa Laura Schettini indagherà il concetto di “Piazza Queer”, dalla Belle Époque agli anni Duemila.
Le piazze dunque come palcoscenici del potere, dell’arte e della contestazione. Lo storico Donald Sassoon rifletterà sulle dinamiche politiche che si sono consumate in questi luoghi, mentre l’architetto Alfonso Femia ne analizzerà l’evoluzione urbanistica. Sul versante musicale, il festival propone la lezione-concerto Rockando la storia, in cui il musicologo Franco Fabbri racconterà 50 anni di musica nelle piazze, dalle canzoni di protesta al rock di massa.