A Milano, la nuova sede della banca Ersel inaugura uno spazio dedicato all’arte

di - 28 Maggio 2022

A Milano, in via Caradosso 16, vicino al Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie, è stata inaugurata la nuova sede Ersel S.p.A, dal 1936 tra i maggiori gruppi bancari privati italiani, nata a Torino, diventata un modello per altri enti nel wealth management, ricavata da una ex Società Elettrica Generale dell’Adamello chiusa negli anni ’60. Il magistrale progetto architettonico firmato dall’atelier Alfonso Femia ha modificato l’edificio all’interno, alleggerendo la struttura con ampie vetrate e terrazze; uno scrigno luminoso contenente oltre agli offici vetrati, un giardino interno straordinario, uno spazio destinato alle attività culturali di Ersel, inaugurato ieri con una mostra raffinata, “Torino-Milano, un concetto spaziale” (fino al 26 giugno), a cura di Chiara Massimello. L’esposizione mette in scena il dialogo d’arte tra le due città, in un racconto visivo che abbraccia quattro secoli e un sotteso dialogo tra Torino, prima capitale d’Italia, e Milano, da sempre complici e rivali, che però si rispettano, città protagoniste di richiamo internazionale anche nell’impresa della cultura.

All’entrata, accolgono lo spettatore, tra le altre opere, quelle dei maestri dell’Arte Povera: Invisibile (1970-73) di Giovanni Anselmo, Lo Spazio (1967-85) di Giulio Paolini e non si dimentica Lavoro Postale in 9 parti (1974) di Alighiero Boetti. Nella seconda sala, fagocita l’attenzione dello spettatore per assoluta eleganza   un Concetto Spaziale (1968) di Lucio Fontana, rigorosamente bianco; e qui, l’intreccio tra opere di autori di epoche diverse smuove riflessioni sul significato del Tempo non cronologico dell’arte e dell’eternità della bellezza. Tra le altre opere esposte attira il Ritratto di Vittorio Amedeo I di Savoia all’età di otto anni (1595) di Giovanni Caracca, inquieta lo sguardo penetrante e l’espressione severa e melanconica del Ritratto di uomo con in mano i guanti (circa 1610), di Antonio d’Enrico Tanzio, detto Tanzio da Varallo, invece suggestiona il languore suadente di Apollo e Giacinto (1796) di Andrea Appiani.

Bando agli elenchi noiosi, l’arte va vista dal vero e, in questo contesto, il piacere estetico è di casa, pertanto si consiglia una immersione in questo nuovo algido spazio, incendiato dai colori energizzanti e dinamici di Giacomo Balla, Nicola De Maria, Tania Pistone e di altre opere di astrattisti italiani. In particolare, è una gioia per gli occhi Fotogramma e composizione geometrica (1937) di Luigi Veronesi. Per i modernisti esigenti, c’è anche una Donna seduta in un interno (da Lo Studio), del 1955, di Felice Casorati, dissolta in colori azzurrati e una onirica Periferia con cavallo bianco (1921-1922) di Mario Sironi. In questo parterre folgorante, non poteva mancare un Achrome (1958-59) di Piero Manzoni, una Stella (1976) di Gilberto Zorio e tra i più instagrammati c’è Self Portrait as a Greek Good (2018) di Francesco Vezzoli, una testa ellenistica in marmo del II-I secolo aC, in una gabbia di metallo dorata, e Gioconda (Souvenir), del 2009, in marmo che sembra in polistirolo, di Fabio Vitale.

Questa nuova sede segna una tappa importante nell’ambizioso piano di sviluppo del Gruppo Ersel, che da sempre affianca alla gestione di consulenza sugli investimenti, servizi fiduciari, di asset protection e di corporate advisor. Di nuovo nella sede milanese, c’è anche  l’eclettica mostra  “Artisti si nasce”, il progetto  in favore  dei bambini e della Fondazione Paideia, nata nel 1993, per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, ideato da Elisabetta Oropallo: 27 esponenti dello spettacolo, della musica, del cinema, della televisione, del teatro, della letteratura, hanno realizzato e generosamente donato una loro opera sul tema dell’Amore, messa all’incanto da Christie’s, una delle più prestigiose case d’aste al mondo. Martedì, 7 giugno, saranno battuti all’asta.

«Paideia nasce per sostenere la crescita dei bambini con disabilità e chi si cura di loro, favorendo lo sviluppo di progetti e iniziative dedicate a famiglie in difficoltà, per contribuire a una società più inclusiva e responsabile», ha dichiarato Fabrizio Serra, segretario generale della Fondazione Paideia. E l’arte abbatte le distanze nella condivisione di esperienze di conoscenza di ieri e di oggi.

Jacqueline Ceresoli (1965) storica e critica dell’arte con specializzazione in Archeologia Industriale. Docente universitaria, curatrice di mostre indipendente.

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  • Come direttore artistico del MAF : Museo Acqua Franca di Milano, ritengo che il promuovere qualsiasi forma d’ Arte , Fuori dal Sistema , sia particolarmente difficoltoso , ma sia L’ unica strada per TUTELARE Arte ed Artisti che ci credono e non solo una operazione speculativa !

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