Dal 17 al 19 novembre, NINFA Labs ospita il progetto espositivo WATERLESS: la biodiversità tra pioggia e siccità, promosso da Istituto Oikos, ideato da VICEVERSA Studio e prodotto da Basement Headquarter. La mostra, attraverso un metodo esperienziale, mira a sensibilizzare il pubblico sulla macro tematica del cambiamento climatico, declinata al suo interno in numerose voci, semafori rossi all’attenzione di un’umanità che puntualmente si volge dall’altra parte.
L’opera cardine, intorno a cui ruota un discorso urlato nelle piazze e sulle piattaforme digitali e non, di tutto il mondo, è Temporary ecosystem, una scultura di sabbia realizzata da Lucas Bruggemann e Kilian Van Der Velden. Il duo artistico, specializzato nel trattamento di questo tipo di materiale effimero, predisposto alla malleabilità, presenta infatti un grande mosaico della biodiversità italiana tipico degli ecosistemi d’acqua dolce: rane, libellule, testuggini palustri e anguille si fanno testimoni di una realtà messa in pericolo dalla carenza d’acqua. L’inizio della mostra coinciderà con la scelta degli artisti di smettere di idratare la scultura, dando così inizio a un processo di degradazione e disidratazione, lento ma inesorabile, paragonabile a quello che sta avvenendo su larga scala al nostro pianeta.
Il percorso espositivo mira dunque a coinvolgere e smuovere il senso etico dei visitatori attraverso un’esperienza sensoriale da non considerarsi come un evento avulso dalla realtà ma come parte di essa. Lo stesso titolo della mostra suggerisce un cambiamento di stato, da un’esistenza privilegiata, segnata da una sovrabbondanza di acqua, si passa all’attualità, in cui l’assenza di questa risorsa, creduta erroneamente inesauribile, infligge gravi danni alla natura, agli animali e, soprattutto, all’essere umano stesso.
Il cambiamento climatico viene quindi analizzato dal punto di vista delle risorse idriche, attraverso l’impegno concertato degli artisti, dell’organizzazione non-profit Oikos, impegnata nella diffusione di stili di vita più sostenibili e nella tutela della biodiversità e da VICEVERSA, lo studio fondato dai pluripremiati direttori creativi Luciano Marchetti e Davide Canepa. Micro-installazioni analogiche e digitali contribuiscono inoltre a creare una narrazione educativa che, ancora una volta, si rivela essere l’ennesima prova concreta per tutti gli eredi del “se non lo vedo non ci credo”, che ancora sono restii all’attuazione di accortezze nei confronti della salvaguardia di un pianeta che si sta sgretolando sotto i nostri piedi.
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