Nella pineta di Pur, uno dei polmoni verdi della Valle di Ledro e a pochi passi dal lago, la creatività artistica si fa complice della natura attraverso il lavoro di reinterpretazione degli spazi e interazione con gli elementi proposto dagli artisti partecipanti, che usano materiali prevalentemente naturali per realizzare opere site-specific, esposte agli effetti degli agenti atmosferici e allo scorrere inesorabile del tempo.
Una simile complicità, che possiamo anche chiamare straordinario incontro tra due meraviglie – quella della natura e quella dell’arte – è all’origine dei Parchi d’Arte, di cui la regione Trentino è ricca: Ledro, Cavareno, Pampeago (del parco RespirArt ne abbiamo parlato qui), Lavarone, Dreana e Valle dei Laghi, sono alcuni dei comuni che li accolgono. Di fronte a tale ricchezza, la domanda sorge spontanea: una rete è possibile? Ne parliamo con Massimiliano Rosa.
Massimiliano, sei alla direzione artistica di Ledro Land Art e della Pineta di Cavareno. Qual è la loro storia e qual è il loro stato attuale?
«Cavareno nasce nel 2023 dall’iniziativa dell’amministrazione comunale, ispirandosi all’esperienza di Ledro Land Art del 2012. Quest’ultimo ha fornito un know-how significativo, che il sindaco di Cavareno, Luca Zini, ha saputo sfruttare per dar vita a questa nuova avventura. Arte Pineta Cavareno attualmente presenta cinque opere, tra cui spicca una di grandi dimensioni, intitolata Gorev, il raccoglitore di Cavareno. Ledro Land Art ospita 39 opere, con alcune che nel corso degli anni sono deperite o sono state rimosse dal parco, completando così un ciclo effimero. Oltre agli aspetti legati all’arte e alla natura, Ledro Land Art, grazie all’arrivo della cooperativa Sole, che funge da ente gestore del parco, ha posto le basi per lo sviluppo di un’impresa culturale, focalizzata sulla cooperazione e sulla valorizzazione delle professionalità, in particolare quelle giovanili».
Nel 2014 hai avuto la prima idea di una rete dei parchi d’arte, che oggi stai riprendendo e promuovendo. È il momento giusto? Perché?
«Francamente non ricordo se l’idea fosse mia, di Beatrice Calamari, di Marco Nones o dell’ amico Giampaolo Osele, ricordo però che c’era voglia di condividere le nostre progettualità, le nostre esperienze. Credo che questo sia il momento giusto per riprendere questo progetto da dove ci eravamo lasciati dieci anni fa, rilanciando con un’esperienza e una condivisione fra i parchi decisamente maggiore. Siamo partiti da tre diverse realtà una decade fa, e ora potremmo essere potenzialmente in otto. Dagli interventi nel caldo talk di Ledro Land Art Festival, da parte dei rappresentanti dei parchi d’arte trentini, dei bim, dell’apt, di trentino marketing, ho colto entusiasmo e voglia di fare i passi necessari per poter definire questa rete. Ogni parola pronunciata dai protagonisti del talk è stata funzionale nel porre le basi di incontro e di conoscenza. Come accade raramente, non ho avvertito tensioni o frizioni, piuttosto uno scambio di esperienze e di visioni approfondite e competenti sul futuro dei parchi Trentini».
Passione, produttiva, linfa, stupore, semina, sinergia, condivisione, unione, concreta e futuri possibili sono le parole emerse nell’incontro che hai organizzato lo scorso 21 luglio nell’ambito di Ledro Land Art Festival, invitando al confronto i rappresentanti degli altri parchi. C’è qualche parola che oggi vorresti aggiungere e con che significato?
«Alle parole emerse nel talk del 21 Luglio aggiungerei tre parole, la prima sicuramente è Determinazione, perché sono convinto che ce ne sia bisogno in abbondanza per portare avanti questo cammino che a tratti sembra quasi naturale ma che presenterà sicuramente i suoi aspetti più tortuosi. La seconda parola che ritengo significativa è Continuità: sono convinto che trovarsi con costanza possa aiutare a mantenere vivo un progetto che è rimasto fermo dieci anni e che ora ha bisogno di andare veloce verso il primo obiettivo, che dal mio punto di vista è la costituzione della rete. La terza parola che vorrei utilizzare nuovamente, dopo aver affrontato l’argomento anche durante il talk, è Accessibilità, perché credo si debba cercare, dove possibile, di rendere ancora più fruibili i parchi soprattutto alle persone con difficoltà motorie e alle famiglie con passeggini, aspetto già evidenziato dall’Assessore Provinciale Giulia Zanotelli nel primo incontro tenutosi in Provincia di Trento circa due mesi fa».
Cosa serve, che siano strumenti o azioni, quindi oltre le buone intenzioni, perché la rete diventi possibile?
«Io credo che dopo questo secondo incontro, in cui mi sembra di aver percepito ancora più convinzione da parte dei rappresentanti dei parchi d’arte, ora abbiamo anche la condivisione di entusiasmo anche da parte di altri enti, tra cui Apt Garda Trentino, Trentino Marketing, Comuni interessati e di due consorzi Bim. Pertanto, io credo si possa aspettare il prossimo invito da parte della Provincia di Trento per programmare insieme i prossimi passi. Nel frattempo, per mantenere vivi sopratutto i legami personali che si vanno costituendo fra le persone interessate, credo sia utile organizzare altri momenti di incontro, condivisione e conoscenza. Si potrebbe, ad esempio, elaborare un piano d’azione, prevedere incontri periodici o avviare progetti pilota che coinvolgano diverse realtà. Ognuno di questi passi potrebbe contribuire a costruire non solo un legame più forte tra i parchi, ma una vera comunità di pratiche e valori condivisi, rispettando, al contempo, la storia e il percorso di ogni singola realtà».
Ciascun parco, a modo suo, testimonia la straordinaria ricchezza artistica e naturale della regione Trentino. Come si può preservarne l’unicità, scongiurando di fatto che il paesaggio diventi mezzo e non più fine?
«La Provincia di Trento conta otto parchi d’arte ambientale e credo che questa sia una grande ricchezza. I singoli parchi hanno caratteristiche molto diverse fra loro e questo li rende ancora più rappresentativi della diversità dei nostri ambienti naturali. Io credo che inserire opere d’arte realizzate in materiali prevalentemente naturali, in ambienti anch’essi naturali, non solo aggiunga valore estetico al paesaggio, ma possa anche aiutare a sensibilizzare le persone sull’importanza della conservazione ambientale e della valorizzazione culturale. Infine, è essenziale sviluppare una strategia che rispetti le specificità di ciascun parco, mentre si lavora per creare un’identità collettiva. Questo non solo garantirà un approccio più bilanciato nella gestione delle risorse e nel coinvolgimento delle comunità locali, ma contribuirà anche a una fruizione consapevole e rispettosa del patrimonio naturale e culturale. La sostenibilità, che per me significa soprattutto equilibrio, credo debba essere il faro che illumina la via».
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Collaboro da oltre 20 anni con l'UNESCO
partendo da Confucio che usava i parchi per educare, abbiamo realizzato una serie di buone pratiche Culturali nei PARCHI, lo scorso anno i Francescani mi hanno chiesto di includere il Dialogo Interreligioso che vedrà una serie di eventi per la PACE, con MUSEI allestiti in occasione degli 800 anni dalla morte di San Francesco nei parchi e nei MUSEI della PACE, l'ultimo MUSEO inaugurato il 29 Giugno ad ASSISI, da Padre Gianmaria Polidori fondatore di ASSISI-PAX
a Roma il progetto è iniziato con una Mostra che ha visto come tema San GIOVANNI PAOLO II e Madre TERESA di CALCUTTA, tanti gli Artisti che hanno partecipato, premiata l'iniziativa chiamata SOLIDARIETA' ROMANA in Vaticano in Campidoglio e nella sede del PARLAMENTO
l'APPIA ANTICA un MUSEO a Cielo Aperto da pochi giorni Patrimonio dell'UMANITA', il successo è dovuto alla rete di collaborazioni
inoltre la FONDAZIONE EARTHSHOT finanzia progetti che hanno finalità in difesa della NATURA, promossa dal Prinipe William, vede per la prima volta la Fondazione Cinese di Jack Ma "The Paradise" estendere in Africa il progetto ALIBABA FOUNDATION
sono partner del progetto- posso aiutare i PARCHI, non posso cambiare i POLITICI ITALIANI
dal 1999 rappresento gli ARTISTI DISABILI CINESI-Ambasciatori di PACE UNESCO
nel 2000 un giovane Presidente Americano arrivò a Pechino in visita ufficiale e chiese di incontrare una ragazza (non era ancora nata GRETA) che aveva fondato un Villagio GREEN
ho ancora il giornale con foto di BILL CLINTON (in cinese ed in Italiano con il vice Presidente Al Gore) nasce così la GLOBALIZZAZIONE e le reti che ci porteranno ad alleanze (oggi con ELON MUSK-GATES FOUNDATION
la REGIONE TRENTINO su che PIANETA si trova?
nel frattempo BUONE NOTIZIE
è stata inaugurata la PRIMA UNIVERSITA' sulla SCIENZA e riabilitazione in CINA e nel MONDO,
grazie al lavoro della Presidente Cinese ZHANG HAIDI che alle Nazioni Unite ha chiesto la collaborazione di tutti,
ricordo che PAPA BENEDETTO XVI ci ricevette ufficialmente in Vaticano nel 2005- quando Presidente e Fondatore della Federazione Disabili era Deng Pufang figlio del Presidente Cinese Deng XIAOPING
e ROMA è gemellata con Pechino da oltre 20 anni