Aprire il mondo della cultura anche ai più piccoli finora esclusi, per contrastare la povertà educativa minorile, coinvolgendo anche le famiglie. La Collezione Peggy Guggenheim e CSV – Centro di Servizio per il Volontariato di Venezia hanno avviato un progetto di collaborazione con Affido Culturale.
Rete nata nel 2020 e guidata dal Pio Monte della Misericordia, Affido Culturale era disseminata inizialmente a Napoli, Roma, Bari, Modena e oggi è attiva in dieci città, come una federazione di progetti che condividono, in autonomia, una metodologia di intervento e un’infrastruttura digitale che traccia le attività svolte dai bambini e riduce i costi di gestione. L’intento è creare una comunità educante in grado di intercettare i minori a rischio povertà educativa, per promuovere percorsi tra musei, cinema, biblioteche, librerie e altri luoghi d’arte e cultura.
In questo ambito, il museo che conserva la collezione della mecenate americana Peggy Guggenheim svolgerà il ruolo di partner culturale capofila e di facilitatore per la diffusione del progetto presso altri enti del territorio e della città metropolitana. «In questo contesto, il progetto di Affido Culturale rientra pienamente nella missione del museo che riconosce nell’arte un bene primario e collettivo e, in quanto tale, accessibile a tutti quale strumento di crescita e di sviluppo personale. Siamo dunque assolutamente felici che, grazie alla proficua collaborazione con CSV, Affido Culturale arrivi alla Collezione Peggy Guggenheim e a Venezia», ha affermato la direttrice del museo, Karole P. B. Vail.
«La sfida che lanciamo a tutte le organizzazioni che promuovono la cultura, che siano cinema, teatri, musei, enti promotori di esperienze naturalistiche o storiche, è quella di coinvolgere in un progetto culturale, attraverso un patto educativo, bambini che finora sono stati esclusi da questo mondo», ha spiegato il direttore generale del CSV di Venezia, Ketty Poles. «Su questo percorso procediamo fianco a fianco con la Collezione Peggy Guggenheim, che, in quanto capofila del progetto in ambito culturale, con noi condivide la convinzione che simili opportunità possano fare la differenza nello sviluppo educativo di una comunità e rappresentare un importante aiuto a chi opera nel combattere la povertà educativa minorile, un problema reale di cui tutti dovremmo farci carico».
Affido Culturale crea una vera e propria rete socio-culturale che vede collaborare insieme CSV, ETS, cittadini volontari e organizzazioni culturali, con l’obiettivo di coinvolgere un gruppo di bambini in una serie di esperienze a contatto con l’arte e la cultura. Due i soggetti del progetto: le “Famiglie risorsa” – famiglie ma anche coppie o singoli individui – abituate a frequentare le attività culturali, e le “Famiglie destinatarie”, ovvero quei nuclei che, per differenti cause, si trovano in povertà educativa e che vengono raggiunti grazie al coinvolgimento dei bambini a rischio.
Il Centro di servizio si occuperà di abbinare le famiglie destinatarie con quelle risorsa, affidando a queste ultime un bambino e possibilmente un membro adulto della sua famiglia, con l’impegno di partecipare insieme a una serie di attività culturali, che saranno poi successivamente monitorate.
«Il Csv lancerà a breve una ricerca di volontari che assumeranno il ruolo di Famiglie risorsa e con loro creerà una rete che coinvolgerà ETS, scuole, servizi sociali, parrocchie e aziende sanitarie con l’obiettivo di individuare, con continuità, le famiglie destinatarie», ha chiarito Poles. «Nella collaborazione con le organizzazioni culturali si svilupperà poi l’offerta di attività alla quale parteciperanno le famiglie risorsa e i destinatari, con il supporto psicopedagogico di un collaboratore che individueremo e assegneremo a ciascuna di loro, per assisterle in tutto il percorso».
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