Con il nuovo progetto “Archivi Tematici del XX Secolo” la Galleria Allegra Ravizza, con sede a Lugano, «mette a disposizione di studiosi, collezionisti e appassionati piccole e preziose raccolte di documenti e oggetti originali accuratamente selezionati».
Si tratta di «dodici raccolte che, con i loro preziosi contenuti, raccontano argomenti specifici del secolo scorso, dal Decadentismo al Futurismo. Frutto di una ricerca approfondita, gli Archivi Tematici hanno l’ambizioso scopo di restituire sensazioni dimenticate o incomprese relative a una storia culturale condivisa», ha spiegato Allegra Ravizza. I primi due gruppi di archivi tematici sono dedicati a Gabriele D’Annunzio e alla Musica Futurista.
«La cultura è come il rumore – ha aggiunto la gallerista citando John Cage – quando lo vogliamo ignorare ci disturba, quando lo ascoltiamo ci rendiamo conto che ci affascina […] Il silenzio non esiste (J. Cage, Silenzio, 1960), così come l’ignoranza non esiste».
«Obiettivo di questo progetto di ricerca e diffusione di materiali culturali originali è ritessere una relazione tra la storia passata e gli esiti culturali della contemporaneità, nella convinzione che la storia dell’arte e della cultura abbiano un ruolo evolutivo nello sviluppo della coscienza individuale e collettiva: «quando lo ascoltiamo, l’eco del rumore della Cultura, sentiamo che rimbalza su ogni parete intorno a noi – continua la gallerista – e si trasforma per essere Conoscenza e Consapevolezza», ha proseguito la gallerista.
«I dodici archivi vogliono aiutare la comprensione del passato, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, che ci chiude nelle nostre case e sta cambiando profondamente il modo di fruire l’arte: gli Archivi Tematici del XX Secolo infatti, possono essere spediti in qualunque luogo ed essere fruiti da chiunque permettendo a ognuno di ripercorrere, in modo curioso, le tracce di artisti, musicisti e poeti del secolo scorso».
«Gli archivi si dividono in due gruppi: uno dedicato a Gabriele D’Annunzio e uno alla Musica Futurista. Il primo gruppo raccoglie alcune celebri pubblicazioni del più noto poeta del Decadentismo italiano – Canto Novo, Poema Paradisiaco, Sogno di tramonto d’Autunno – corredate dalle musichedi Franco Casavola, Francesco Paolo Tosti, Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero e molti altri che si sono ispirati alle liriche del poeta.
Il secondo gruppo è dedicato alle ricerche sulla Musica Futurista con materiali come il documento originale del Manifesto del Musicisti Futuristi e de L’Arte dei Rumori di Luigi Russolo, le tracce delle prime registrazioni audio del suo Intonarumori e gli spartiti musicali di altri esponenti del movimento come Francesco Balilla Pratella, Franco Casavola e Silvio Mix».
«Questo è un progetto che, più che nascere, si è composto da solo, così come sembrano comporsi da sole certe idee o certe azioni complesse. Con naturale e libera consequenzialità intellettuale.
La curiosità, a volte ossessiva, su qualche argomento e il fascino per la documentazione storica sono i motori che muovono questa che non è una sterile ricerca bensì una dichiarazione d’intenti, una scelta, un’alternativa, un’opzione e non in ultimo una predilezione e una preferenza per lo sviluppo di percorsi tematici sperimentali attraverso i più importanti momenti della storia dell’Arte del XX secolo».
«L’obiettivo è quello di creare delle biblioteche tematiche compatte che ci aiutino a comprendere la nostra Contemporaneità attraverso la sua stessa storia recente.
Appassionante, ad esempio, il percorso che ci porta dalla Musica Futurista a John Cage, dai nuovi rumori della modernità degli Intonarumori russoliani alla 4’33”…
I soggetti coinvolti? Sono loro, i libri e i documenti. Orti dei germogli della foresta in cui viviamo oggi. I nostri giardinieri, grandi Maestri del secolo scorso che con i loro talenti e la loro intelligenza ci hanno reso quello che siamo».
«È stato complicato capire come proporre gli Archivi al pubblico. La grande quantità di materiale e soprattutto il fatto che questo genere d’approccio richiede tempo da parte dell’interessato per essere compreso ci ha fatto pensare di proporlo attraverso dei piccoli documentari. Visibili gratuitamente su youtube. Ad esempio quello sull’origine della Fantascienza [si tratta del video qui sopra, ndr].
Fisicamente invece, gli Archivi sono racchiusi in cassaforti appositamente adattate per accogliere i contenuti multimediali oltre ai libri. Piccoli forzieri per grandi tesori».
«La costituzione di questi Archivi cesserà quando smetteremo di chiederci il perchè delle cose, quindi spero mai».
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