-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Art City 2025: mostre e progetti da vedere a Bologna, fuori dalla fiera
Progetti e iniziative
di redazione
Dal 6 al 16 febbraio 2025, l’arte contemporanea si dà appuntamento a Bologna, con la tredicesima edizione di ART CITY, il programma diffuso in tutta la città e oltre, che tradizionalmente accompagna Arte Fiera. Diretta da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, questa edizione propone oltre 270 appuntamenti tra mostre, performance, talk e installazioni, tra gli spazi istituzionali e indipendenti, coinvolgendo anche il territorio metropolitano e, questa volta, prolungandosi anche alla settimana successiva alla kermesse fieristica, che si svolgerà, invece, dal 7 al 9 febbraio 2025.
«Siamo molto felici dell’ulteriore valorizzazione e continuità di ART CITY Bologna, di Arte Fiera e delle attività artistiche e scientifico-culturali di Bologna “Città dell’Arte moderna e contemporanea” rappresentata dalla recente sottoscrizione del protocollo d’intesa triennale, 2025-2027, tra il Comune di Bologna e BolognaFiere S.p.A. per la realizzazione e promozione di Arte Fiera e dei progetti e delle iniziative artistico-culturali di ART CITY Bologna», ha dichiarato Eva Degl’Innocenti, Direttrice del Settore Musei Civici Bologna.

Le porte della città
Lo Special Program di Art City 2025 celebra le dieci storiche Porte di Bologna e, intrecciando diversi linguaggi artistici, si dipana come un vero e proprio percorso circolare, che si snoda lungo otto chilometri di viali. Artisti italiani e internazionali – Fatma Bucak, Francesco Cavaliere, Derek MF Di Fabio, Valentina Furian, Gabrielle Goliath, Judith Hopf, Franco Mazzucchelli, Susan Philipsz, Angelo Plessas, Andrea Romano, Dread Scott – si confrontano con il simbolismo e la storia di questi spazi, trasformandoli in portali verso nuove prospettive artistiche.
«Le Porte sono simboli di un passaggio e di una trasformazione e l’edizione di ART CITY Bologna 2025 al loro interno si presenta come possibile modello di progetto sull’arte nello spazio pubblico, capace di aprire e portare a disposizione dei visitatori spazi famigliari ma inaccessibili, storie condivise e suggestioni mai rivelate che gli artisti e le artiste sapranno valorizzare con i loro interventi realizzati per l’occasione e concepiti per questi specifici luoghi», ha commentato Balbi.
Le opere proposte rispondono all’esigenza di collegare passato, presente e futuro: ad esempio, a Porta Mascarella l’artista greco Angelo Plessas presenta Extropic Optimisms: Portal IV, un’opera che unisce simboli di conciliazione e rigenerazione. Allo stesso modo, Porta San Donato ospita l’installazione sonora di Susan Philipsz, Deep Water Pulse, che evoca l’abisso marino, mentre a Porta San Felice, Dread Scott affronta il tema della discriminazione razziale con A Man Was Lynched by Police Yesterday, un’opera che si fa portavoce della lotta per i diritti civili. Concluderà il percorso la performance BARK di Derek MF Di Fabio, che attraverso una biciclettata collettiva unisce tutti i progetti artistici in un movimento simbolico.

Art City 2025: il programma istituzionale
Il programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025 è altrettanto ricco e variegato. L’Accademia di Belle Arti ospita la nuova edizione di ABABO Art Week, una serie di eventi che coinvolge docenti e studenti, confermando il ruolo centrale della storica istituzione bolognese come incubatore di idee innovative e sperimentazioni artistiche. La Biblioteca delle Arti – Sezione Arti Visive I.B. Supino propone un omaggio alla figura di Francesca Alinovi con la mostra Ri-Partire da Dada, che celebra l’eredità della studiosa attraverso una selezione di libri e ricerche che tracciano il percorso della sua critica e del suo approccio interdisciplinare.
Non mancano le incursioni nelle altre forme artistiche: la Cineteca di Bologna, con ART CITY Cinema, propone una rassegna che esplora i legami tra cinema e arte, con ritratti di artisti iconici come Mark Rothko, Ernest Cole e Martin Parr.

Da Alchemilla a Palazzo Vizzani va in scena la mostra In Our Real Life di Jason Hendrik Hansma. L’artista olandese presenta una serie di video di mareggiate provenienti da luoghi diversi del mondo, che vengono montati per restituire un’unica, potente onda anomala, un’opera che si fa simbolo della forza della natura e della sua capacità di travolgere le nostre vite. Flavio Favelli, con la sua grande installazione Nuova Mixage Up alla Biblioteca Zeri, propone una reinterpretazione della memoria popolare postbellica attraverso una serie di bottiglie di liquori, icone di una cultura di consumo che l’artista rielabora per offrire nuove riflessioni sulla nostra storia.
I Musei Nazionali di Bologna presentano due progetti: uno di Per Barclay, che riprende La Strage degli Innocenti di Guido Reni per un’installazione nella riaperta ex Chiesa di San Barbaziano, esplorando temi di vulnerabilità e conflitto. Il progetto include anche la performance Soglia a cura di Ekodanza, che indaga il corpo come limen tra distinzioni e connessioni. L’altro progetto, Harmonic Room di Alessandro Sciaraffa, aprirà nell’ex Chiesa di San Mattia in uno spazio di suono, luce e vibrazioni. Entrambi i progetti sono curati da Denise Tamborrino e Patrizia Cirino.
Il LabOratorio degli Angeli presenta Identificazione del luogo, una mostra performativa di Luca Vitone, curata da Leonardo Regano. Nell’ex Oratorio di Santa Maria degli Angeli, l’artista riattiva una delle sue ricerche più iconiche, creando un allestimento site-specific che stimola il pubblico a riflettere sull’identità del luogo e sul suo legame tra passato e presente.
In continuità con la mostra G del 2021, nasce l’installazione site-specific di Grazia Toderi e Gilberto Zorio, Torri: Terra, frutto della collaborazione tra i due artisti, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e curata da Cristina Francucci, con testi di Gianfranco Maraniello. L’opera si confronta con la storia e lo spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, fondendo scultura e proiezioni in un gioco di simmetrie e significati.
Il duo dmstfctn, selezionato da Sineglossa, presenta, al Tecnopolo Manifattura Data Valley Hub, The Models, un’installazione audiovisiva interattiva sul tema delle fake news. Ispirata alla tesi di Wu Ming 1 sul complotto, l’opera esplora il confine tra verità e fascinazione, rivelando le inclinazioni menzognere dei Large Language Model. Utilizzando maschere in 3D della Commedia dell’Arte, invita il pubblico a interagire tramite smartphone per esplorare le “personalità” dell’AI, andando oltre la critica passiva della tecnologia.

Dalla prossima settimana torneranno i nostri itinerari quotidiani, curati da Untitled Association, per scoprire le inaugurazioni più interessanti, giorno per giorno. Intanto, per il programma completo, potete cliccare qui.