Il Municipio Roma I Centro, guidato da Sabrina Alfonsi, tra il 2014 ed il 2020, si è adoperato per contrastare, in vari modi, il degrado del centro storico della Capitale. Nasce, per tale ragione, il progetto “Roma sei mia” che ha consentito di rendere più attrattive, tra le altre, piazza Poli, piazza Giuseppe Gioacchino Belli, piazza Cardelli, piazza San Giovanni della Malva, piazza di Pasquino, piazza di Fontanella Borghese, piazza del Teatro di Pompeo, via della Frezza. Sono luoghi densi di una stratificazione storica e culturale che ha permeato il mondo e che possono raccontare le mille sfaccettature di una città unica, anche attraverso aneddoti ed eventi a volte poco conosciuti.
Con l’obiettivo di donare nuova forza a questi luoghi, in un periodo di frontiera come quello che si vive, il Municipio I Roma Centro ha inteso lanciare, dalle stesse piazze e dalle stesse vie, un messaggio artistico di coesione, di nuova socialità, di rinnovamento profondo. Si è così strutturata un’esperienza: gli artisti di domani, gli attuali studenti delle Accademie di Belle Arti, sono stati chiamati a una esposizione collettiva e contemporanea, nel centro storico di Roma, sulle tracce dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite “Leggerezza, Ossigeno, Respiro, Vita, Energia”, ideando opere e installazioni da collocare in forma temporanea per poi essere “scambiate” con le periferie, in siti non usuali, come mercati, cimiteri, ingressi delle scuole o altro.
L’intuizione è frutto del lavoro compiuto dall’assessore alla rigenerazione urbana ed alle attività commerciali Giulia Urso che, in questo attuale limbo tra uno scenario pandemico di complessa interpretazione ed un rinascimento sociale ed economico che si prospetta all’orizzonte, ha inteso ripartire dalle straordinarie visioni che solo il mondo dell’arte è in grado di garantire.
RUFA, nello sposare appieno l’iniziativa, ha presentato una propria proposta progettuale, coinvolgendo gli studenti e i docenti dando, ancora una volta, origine a una esperienza che vuole essere formativa e sperimentale, ponendo al centro dell’azione la capacità di adeguare idee e convincimenti personali ad un concetto di arte pubblica innovativo e differente. Partendo da questo scenario è stata indetta una “call-for-ideas” per determinare le migliori installazioni possibili, aprendo un libro tutto ancora da scrivere.
«Quello che si vuol fare – ha spiegato Alfonsi – è invertire il concetto di centro, ma anche di periferia, dando seguito ad una nuova modalità di fruizione culturale, eliminando il grigiore del periodo, puntando su una nuova vitalità, sul dinamismo che solo le nuove generazioni di artisti sanno ricercare. Le Accademie che insistono nel centro storico di Roma svolgono non solo una funzione formativa, ma anche sociale. Con questo progetto è come se aprissimo un laboratorio sotto le stelle per tanti ragazzi e ragazze che hanno scelto la città eterna per formarsi e divenire protagonisti del futuro».
«Nello specifico – ha aggiunto Urso – andiamo ad affrontare, dal punto di vista della ricerca espressiva, il binomio “Arte ed Energia”. In questo caso, con il termine energia, si vuole intendere vigore, risolutezza, fermezza nelle decisioni: una definizione che incarna alla perfezione la spinta al rinnovamento che ha contraddistinto l’agire del Municipio I Roma Centro. Lo stesso rinnovamento che le nuove generazioni di artisti inseguono con caparbietà»
“Leggerezza, ossigeno, respiro, vita, energia” è la denominazione dell’esperienza che andrà a manifestarsi nelle prossime settimane, con l’intendo di indicare una via per costruire una comunità di persone attenta all’attualità, desiderosa di ampliare la propria rete di relazioni umane, di riprendere il cammino. In questa visione, che invita al dialogo, l’arte contemporanea si pone l’ambizioso obiettivo di indicare a generazioni diverse uno sguardo innovatore e curioso sul presente e sul futuro, rinnovando non solo una identità storica, ma anche sviluppando quell’attitudine alla critica che rende differente il pensiero.
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