04 settembre 2023

Arte e Club Culture, l’installazione del collettivo plurale all’Azimut Club di Torino

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Il collettivo plurale continua la sua ricerca sui linguaggi della Generazione Z con una nuova installazione per gli spazi dell’Azimut Club di Torino

Pensieri concessi in luogo pubblico, estetica di un linguaggio 2021 Installazione Scopa, paletta LARA, cassa bluetooth, smartphone, traccia audio (2’57”); dimensioni variabili. Ph. Nicola Massella

Arte contemporanea e club culture si incontrano in Pensieri concessi in luogo pubblico, estetica di un linguaggio, installazione del collettivo plurale, che sarà presentata sabato, 9 settembre, dalle 23, all’interno degli spazi dell’Azimut Club, a Torino, all’interno della Gold Room, in occasione dell’opening party stagionale di GENAU con la guest Lea Occhi. Punto di riferimento per gli amanti della nightlife in città, l’Azimut Club è attivo dagli anni ‘80e ospitava al suo interno anche la galleria d’arte Modena 55. L’installazione di plurale rientra nell’ambito di Performing The Club, progetto di Cristina Baù che mette a confronto i mondi della quello dell’arte contemporanea e quello della club culture.

«Riflettiamo sull’uso della parola “scopare”, sulla sua accettazione e sui suoi risvolti comportamentali quotidiani nella sfera pubblica e privata; su come la musica trap, in particolare, contribuisca a rafforzare un modello di pensiero patriarcale e violento, proponendo una visione della donna “da dietro”, “oggetto”. Questo lo vediamo possibile con un atteggiamento passivo in cui si subiscono gli effetti generati dall’uso inconsapevole delle parole sottovalutandone il valore-potere intrinseco», spiegano da plurale, collettivo nato nel 2020 e composto da Giulio Ancona (Verona, 1997), Leonardo Avesani (Verona, 1997) e Chiara Ventura (Verona, 1997). «Notiamo questa forma di violenza linguistica manifestarsi in quella sorta di ormai nuovo rituale composto dall’ascoltare, attraverso una cassa bluetooth, nello spazio pubblico, musica trap ad alto volume, riuniti in coppie o gruppi: osservando il fenomeno non riusciamo a percepire altro che una superficialità preoccupante, nell’impassibilità di fronte a certi contenuti e nella loro esaltazione», continuano da plurale.

Esplorando, attraverso la pratica artistica, una forma empatica d’esistenza, plurale lavora sulle falle che riscontra nel quotidiano, con particolare attenzione al linguaggio, alle forme di violenza e a come la generazione di appartenenza dei membri (Generazione Z) si pone nel mondo. Nel 2022 pubblica Gesto empatico, una dichiarazione poetica che afferma il suo esserci nel mondo, dove si sostiene l’azione empatica come l’unico mezzo oggi praticabile per restituire agli esseri e alle cose pari diritti e dignità. plurale ha attivato una pratica transfemminista nel tentativo di sgretolare una visione eteronormativa del corpo e decolonizzare il desiderio, osservando la sessualità ed il piacere come spazi politici.

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