Arte, mecenatismo, istruzione, formazione. Sono le parole chiave intorno alle quali si svilupperanno le azioni concrete promosse dalla nuova Fondazione Bulgari, presentata nel corso di una conferenza stampa all’Ara Pacis di Roma, come espressione di «Una missione che appartiene integralmente all’identità della Maison», impegnata a «Costruire un futuro migliore attraverso la cura, la generosità e un approccio fondato sul give back». Ma la nuova Fondazione, pur sviluppata a partire dalla Maison, «Avrà una struttura giuridica indipendente da Bulgari», ha dichiarato Jean-Christophe Babin, ceo di Bulgari, intervenuto alla presentazione insieme a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali. «Dunque, lo statuto della Fondazione permetterà di organizzare le attività di mecenatismo di Bulgari prescindendo sia dalla sua parte manageriale, sia dai cicli economici. La volontà di restituire alla comunità deve essere indipendente dalle eventuali crisi dei mercati, la generosità è un valore senza tempo», ha continuato Babin, che presiederà il comitato della Fondazione insieme alla vicepresidente della maison, Laura Burdese.
Tutto ebbe inizio precisamente 140 anni fa, quando l’argentiere Sotirio Bulgari fondò a Roma la sua società, destinata a diventare un emblema dell’eccellenza del saper fare. Dai gioielli apprezzatissimi dai turisti inglesi in visita a Roma per il Grand Tour, fino alle collezioni più recenti, caratterizzate da una linea distintiva e versatile, la storia è lunga ma è sempre rimasta legata a doppio filo con il territorio. In particolare negli ultimi decenni, attraverso una serie di iniziative mirate al recupero di alcuni dei monumenti più importanti e preziosi di Roma, come i restauri della scalinata di Piazza di Spagna, del mosaico policromo sul pavimento della palestra occidentale delle Terme di Caracalla, di più di 90 sculture di epoca greco-romana della collezione Torlonia (che le presenterà a Villa Albani), dell’Area Sacra di Largo Argentina e, recentemente, con il finanziamento del nuovo progetto di illuminazione dell’Ara Pacis.
La Maison già promuove inoltre una grande varietà di progetti d’arte contemporanea, in partnership con importanti istituzioni come la Fondazione MAXXI – con il prestigioso MAXXI BVLGARI PRIZE – il Whitney Museum di New York, con una collaborazione per le prossime tre edizioni della Whitney Biennial, e la Milano Design Week. E poi, un mese fa, l’annuncio dello stanziamento di circa 240mila euro per il restauro delle sculture del Vittoriano. Ma non è finita qui: durante la conferenza stampa è stato annunciato che l’allestimento museale del Mausoleo di Augusto, che aprirà nel 2026, di fronte all’hotel Bulgari inaugurato nel giugno 2023, sarà sostenuto dalla maison con 700mila euro, su progetto firmato dall’archistar Rem Koolhaas. Nel nuovo display, sarà esposta anche la testa di Venere rinvenuta poco più di un anno fa, insieme ad altri ritrovamenti archeologici.
Sempre a Roma, verrà ampliato il laboratorio di Alta Gioielleria che, attualmente situato sulla via Aurelia, sarà trasferito nel nuovo polo Bulgari nel quartiere Eur, la cui inaugurazione è in programma per il 2026. In questo modo, si rifunzionalizzerà l’ex sede del dipartimento di urbanistica della città, in via del Turismo 30. «Vogliamo contribuire a suscitare vocazioni per l’alto artigianato e il desiderio di produrre il bello e ben fatto nelle giovani generazioni di questo Paese», ha commentato Babin, ricordando i recenti progetti di Bulgari come la Bulgari Jewelry Academy nella manifattura di Valenza Po.
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