Una campagna di crowdfunding, un bando pubblico, una prima presentazione delle opere vincitrici e, infine, un’esposizione permanente in un museo. Artists’ Film Italia Recovery Fund è la nuova iniziativa promossa dallo Schermo dell’Arte, che considera l’intera filiera del lavoro culturale, dalla produzione alla realizzazione, fino all’esposizione e all’archiviazione. Senza dimenticare il coinvolgimento, visto che, per questa occasione, l’associazione culturale che organizza l’omonimo Festival dedicato al cinema e alla videoarte, ha coinvolto una piattaforma di 20 istituzioni e realtà italiane e internazionali, tra cui Centro Pecci, Collection von Kelterborn, Fondazione Merz, Fondazione Palazzo Strozzi, FRAC Bretagne, GAMeC, Han Nefkens Foundation, ICA Milano, In Between Art Film, Kunsthalle Basel, MACRO, MAMBO, MAN, MART, MYmovies, Palazzo Grassi – Pinault Collection, La Quadriennale di Roma, Triennale di Milano.
«Promuovere e sostenere i giovani artisti è uno degli obiettivi fondanti dell’attivtà de Lo schermo dell’arte. Era necessario reagire a questo momento di crisi profonda proponendo un modello alternativo di produzione in grado di garantire risorse immediate e concrete agli artisti. Questo fondo serve a far ripartire progetti che si sono interrotti a causa dell’emergenza ridando prospettiva e fiducia agli artisti», ha dichiarato Leonardo Bigazzi, curatore di Artists’ Film Italia Recovery Fund e Lo schermo dell’arte, che già nelle settimane precedenti, durante le fasi più dure del lockdown, aveva avviato un progetto di film in streaming con MyMovies.
Aperta due giorni fa, la campagna di crowdfunding ha già raccolto più di 8mila euro. Dopo la chiusura, il 15 giugno, verrà lanciato un bando pubblico in cui gli artisti saranno invitati a inviare un progetto per la produzione di un’opera video originale. Saranno privilegiati quei progetti che sono stati interrotti a causa della crisi o idee nate in questi mesi critici, in grado di approfondire le questioni più urgenti del nostro tempo.
«Gli artisti che lavorano con il linguaggio video sono quelli che maggiormente dipendono da sostegni pubblici, commissioni istituzionali e mecenatismo privato, e possono contare su un mercato molto limitato delle loro opere. Inoltre, la realizzazione di un’opera video è il risultato di un processo collettivo che coinvolge oltre all’artista altre figure professionali, tra assistenti di studio, curatori, produttori, tecnici audio/video, operatori, scenografi», hanno spiegato dall’organizzazione.
Tutti i fondi raccolti dalla campagna saranno assegnati a uno o più artisti, selezionati da una giuria composta da Leonardo Bigazzi, Lucrezia Calabrò Visconti, curatrice indipendente, Sarah Cosulich, Direttore artistico La Quadriennale di Roma, Lorenzo Giusti, direttore GAMeC-Bergamo, Andrea Lissoni, direttore artistico Haus Der Kunst di Monaco di Baviera.
Il budget minimo assegnato a ciascuna produzione sarà di 5mila euro fino a un massimo di 10mila euro, inclusa la fee per l’artista. L’importo verrà deciso dalla giuria sulla base dei fondi disponibili e delle necessità economiche delle singole proposte.
Le opere vincitrici saranno presentate allo Schermo dell’arte Film Festival nel 2021 e in istituzioni e Festival nazionali e internazionali. Un’edizione di ciascuna delle opere video prodotte grazie a questa campagna sarà infine donata alla collezione permanente della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Una scelta che, oltre a incrementare il patrimonio pubblico italiano, intende supportare un’istituzione attiva sul territorio più colpito dall’emergenza Covid-19.
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