ArtVerona, note sul futuro della Terra: sei artisti per il progetto Tomorrows

di - 10 Ottobre 2023

Immagini in movimento per riflettere sugli scenari che ci aspettano, in un mondo ormai stretto nella morsa della crisi ambientale e con prospettive di grandi cambiamenti sociali, culturali e tecnologici. TOMORROWS – Notes on the future of the Earth è il progetto, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti, che si svolgerà dal 14 ottobre al 12 novembre 2023 negli spazi di Castel San Pietro, a Verona, nell’ambito del programma Art&TheCity della 18ma edizione di ArtVerona. Il progetto è promosso da Fondazione Cariverona, ArtVerona, Contemporanea – Università di Verona, con Urbs Picta e in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Verona, AGIVERONA, Careof, Finemateria, LOOP Barcelona, MA*GA Museo Arte Gallarate, con il patrocinio di Regione del Veneto e Comune di Verona.

Il futuro della Terra, a 360 gradi

Sei gli artisti invitati, Sophia Al Maria, Mo Kong, il collettivo SITESIZE, Jonas Staal, Natália Trejbalová e Driant Zeneli, che nelle loro opere video affrontano, in maniera transdisciplinare, tra arte, ecologia e sostenibilità, i temi più urgenti della contemporaneità, come l’interconnessione tra gli esseri viventi, la biodiversità, le dinamiche socioculturali, l’interazione dell’umanità con l’ambiente, il concetto di ecoansia. Ampie anche le declinazioni, tra medium e generi, dal documentario alla fantascienza, dall’ucronia all’utopia, tra vasti tempi storici ed ere geologiche, «Riflettendo su possibilità, perplessità e alternative immaginifiche alle attuali dinamiche estrattive su cui si basa una non più sostenibile relazione uomo-Terra», spiegano dall’organizzazione.

Oltre alla mostra a Castel San Pietro, il progetto prevede un public program che comprende talk, tavole rotonde, workshop, screening e progetti per le scuole, con il coinvolgimento di scienziati, antropologi, sociologi, ricercatori e artisti di varie discipline. Inoltre, durante la fiera ArtVerona 2023, che aprirà le porte dal 13 al 15 ottobre 2023, verrà lanciato Tomorrows UniCredit residency and production award, un premio di residenza e produzione, sostenuto da UniCredit, che invita artiste e artisti a operare riflessioni transdisciplinari in collaborazione con esperti nel campo dell’ecologia e della sostenibilità. Una giuria di comprovata fama individuerà il progetto che sarà poi sviluppato dall’artista nel periodo di studio e ricerca in residenza in Italia o all’estero, per arrivare alla produzione finale di un’opera o di un ciclo di opere da presentare durante ArtVerona 2024.

Mo Kong, See Sun, and Think the Shadow, 2016, still da video

«Attraverso letture antropologiche e scientifiche, gli artisti in mostra mettono alla prova le nostre capacità di osservazione e interpretazione, per formulare un’ecologia condivisa in cui varie forme di vita più egualitarie possano sopravvivere, vivere e morire in armonia», hanno dichiarato le curatrici Jessica Bianchera e Marta Ferretti. «In generale, attraverso mostra, programma pubblico e premio, il progetto intende sottolineare quanto il contributo dell’arte possa essere fertile nel dibattito contemporaneo sul futuro del nostro pianeta, proprio in virtù della capacità immaginifica e di ricerca transdisciplinare che gli artisti mettono in campo unendo competenze e linguaggi differenti, oltre a favorire il dialogo con il grande pubblico. Senza la pretesa di dare risposte, intendiamo piuttosto porre domande e tentare una mappatura, seppur parziale, di realtà e personalità che si sono finora interrogate su questi temi, favorendo la conoscenza di nuove iniziative e progetti che stanno nascendo e crescendo in maniera esponenziale sia in termini quantitativi che qualitativi».

TOMORROWS: le opere in mostra

Il percorso espositivo di TOMORROWS – Notes on the future of the Earth sarà anche l’occasione di vedere da vicino gli spazi di Castel San Pietro, recentemente riaperto al pubblico fra cantiere di restauro e scavi archeologici. Un luogo suggestivo per la sua storia ma anche per la vista che abbraccia tutta Verona.

Tra le opere in mostra, The Magical State, in cui l’artista, scrittrice e regista qataro-americana Sophia Al Maria (USA, 1983) esplora il processo estrattivo del carbone nella regione di La Guajira in Colombia associandola all’esorcismo violento di un corpo femminile. Con l’installazione See Sun, and Think the Shadow, Mo Kong (Cina, 1990), artista multimediale e ricercatore che oggi vive e lavora a Brooklyn, New York, condivide la propria ansia rispetto alle attività minerarie in Cina, suo Paese natale.

Jonas Staal, 94 Million Years of Collectivism, 2022, still da video

SITESIZE, collettivo nato in Spagna nel 2002 e composto da Elvira Pujol Masip e Joan Vila Puig, propone TERRApolis, trilogia parte del progetto europeo A-PLACE. Linking places through networked artistic practices e dedicata alla città spagnola di L’Hospitalet de Llobregat, in Catalogna. 94 Million Years of Collectivism, Video Study, dell’artista visivo olandese Jonas Staal (Paesi Bassi, 1981) è, invece, una sorta di video lezione incentrata sul periodo geologico Ediacarano, precedente al Cambriano, che è stato ritenuto culla delle forme di vita complesse con un’ecologia interconnessa e interdipendente, non predatoria.

Con About Mirages and Stolen Stones, l’artista slovacca formatasi a Milano Natália Trejbalová (Slovacchia, 1989) restituisce una versione speculativa della nostra Terra che, per ragioni sconosciute, è diventata piatta. Tra teorie terrapiattiste e la responsabilità dell’uomo nella distruzione del pianeta e dei suoi ecosistemi, la protagonista del film è una ricercatrice che indaga su questo impossibile cambiamento avvenuto cinque anni prima e che ha portato con sé anche un impoverimento della conoscenza umana, incapace ormai di comprendere la complessità del mondo.

Nella video installazione And then I found some meteorites in my room, secondo capitolo della trilogia Beneath a surface there is just another surface, Driant Zeneli (Albania, 1983), artista di origine albanese residente a Torino, coinvolge Bujar e Flora, padre e figlia raccoglitori di carbone nell’area dell’ex stabilimento della Metalurgjiko, vicino a Elbasan, a circa cinquanta chilometri da Tirana. Il video affronta il tema ricorrente dell’infinito che risiede nell’animo umano e di quella parte di mondo spodestata ed espropriata, ma ancora capace di desiderare e immaginare, che rischia di essere lasciata indietro dalla modernità.

Inoltre, il 13 ottobre, alle ore 21, il programma inaugurale della mostra prevede la performance live multimediale di LOREM che presenta il suo ultimo lavoro TESH A/V, seguita alle ore 22 dal dj set di SHINOBY. Entrambe le proposte sono curate da Path, festival di musica d’avanguardia.

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Tag: ambiente artverona Driant Zeneli Jonas Staal Mo Kong Natália Trejbalová SITESIZE Sophia Al Maria verona videoarte

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