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BACS, la Biennale d’Arte Contemporanea Sacra di Mentone
Progetti e iniziative
di redazione
Mentone è il corollario giusto per BACS, la Biennale d’Arte Contemporanea Sacra inaugurata nel 2019 e giunta alla terza edizione con un crescente successo. Quando si entra nella sede di Palace des Ambassadeurs, non si ha l’impressione di penetrare in un albergo di lusso, ma in un’enorme galleria d’arte. «Questo immobile storico, costruito nella Belle Epoque, con il contributo di Gustave Eiffel, è situato n pieno centro città di Mentone, considerata la città più soleggiata di Francia. È una città che ha un’incredibile vocazione per le arti: negli anni Cinquanta i poster delle mostre municipali erano concepiti da Matisse e Chagall», ci viene raccontato.
«Come viene organizzata BACS?», chiediamo a Liana Marabini. «Ogni edizione ha un tema centrale, quest’anno è la redenzione. I due Comitati che mi affiancano nel lavoro di selezione sono composti in gran parte da mecenati e collezionisti. Il Comitato d’Onore è presieduto dal Cardinale Gianfranco Ravasi, da sempre sensibile alle arti in generale ed ha tra i suoi membri il Principe Nikolaus di Liechtenstein, Jean-Luc Marion de l’Académie Française, Jean Sévillia giornalista di Le Figaro e scrittore, la Principessa Maria Pia Ruspoli e il collezionista François Jacquot, tra gli altri. Nel Comitato scientifico invece siedono esperti d’arte, giornalisti specializzati, mecenati e collezionisti».
«Per questa edizione della BACS – prosegue la fondatrice Marabini – abbiamo selezionato le opere di 165 artisti, provenienti da 37 Paesi. Prediligiamo artisti che lavorano con le mani, con la mente e con il cuore, come diceva Sant’Agostino. Non è un segreto che sono contro le sofisticazioni e le forme fraudolenti di arte. Certe espressioni artistiche non hanno ragione di esistere: cumuli di ferro vecchio chiamati ‘installazioni’ o oggetti banali di uso comune (banane, caffettiere e via dicendo) che vengono considerate ‘opere d’arte’: tutto accade a causa di artisti poco scrupolosi e di collezionisti che sperperano il proprio denaro, denaturando il mercato. Noi preferiamo artisti che sentono e trasmettono emozioni con le proprie opere. Artisti che coltivano la propria spiritualità e che non ingannano nessuno, semplicemente perché lavorano sodo per creare un’opera, mettendo del tempo e dell’energia nelle loro creazioni».
BACS è concepita con un vero spirito mecenatesco: gli artisti non pagano niente né per esporre, né per apparire nell’elegante Catalogo patinato della mostra. Liana Marabini, presidente del capitolo di Monaco dei Mecenati dei Musei Vaticani è abituata ad operazioni del genere. Negli anni pari, quando BACS non ha luogo, viene applicato un programma chiamato “Artist in Residence” che dà la possibilità a tre artisti, selezionati con cura fra i numerosi candidati, di passare, con tutte le spese pagate, due-tre settimane sulla Costa Azzurra, lontani dalle preoccupazioni della vita di tutti i giorni, impegnati solo a creare e a visitare una regione preferita da tanti grandi artisti prima di loro (Van Gogh, Chagall, Matisse, Picasso, Le Corbusier, Renoir, Dalì, Calder e tanti altri).
«Penso che il migliore modo di spendere un po’ di denaro sia quello di dare spazio all’arte e agli artisti, perché, come diceva Dostojevski citando Sant’Agostino, ‘la bellezza ci salverà’», racconta Liana Marabini, anche Presidente del capitolo di Monaco dei Mecenati dei Musei Vaticani, specificando che «BACS è concepita con un vero spirito mecenatesco: gli artisti non pagano niente né per esporre, né per apparire nell’elegante Catalogo patinato della mostra. Negli anni pari, quando BACS non ha luogo, viene applicato un programma chiamato Artist in Residence che dà la possibilità a tre artisti, selezionati con cura fra i numerosi candidati, di passare, con tutte le spese pagate, due-tre settimane sulla Costa Azzurra, lontani dalle preoccupazioni della vita di tutti i giorni, impegnati solo a creare e a visitare una regione preferita da tanti grandi artisti prima di loro (Van Gogh, Chagall, Matisse, Picasso, Le Corbusier, Renoir, Dalì, Calder e tanti altri).
Sono da sempre sostenitori dell’arte, i coniugi Marabini, Liana e Mauro. Quest’anno Alter Italia, un’organizzazione presieduta da Mauro Marabini, ha deciso di accordare un premio di 5.000 € all’artista che meglio di tutti rappresenterà il tema principale di BACS, la redenzione. Inoltre la Camera dei deputati ha messo a disposizione della Biennale la propria Sala Stampa, dedicandole una seduta: grazie all’Onorevole Simone Billi, Mauro e Liana Marabini insieme alla Professoressa Maria del Mar Morosse dell’Università di New York, componente del Comitato scientifico della BACS, hanno potuto spiegare a un pubblico ampio i princìpi della loro Biennale d’Arte Contemporanea Sacra.
«Molti dei nostri artisti sono stati selezionati per la prestigiosa Biennale di Venezia, altri hanno venduto molto bene le proprie opere a collezionisti di nostra conoscenza e qualcuno è entrato nelle collezioni dei Musei. Sono tutte cose che ci riempiono di gioia e ci danno l’impulso di continuare ad organizzare questa manifestazione negli anni a venire, se Dio vuole», conclude Liana Marabini.
È stato un vero piacere per me di partecipare alla biennale. https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0y7oUumePxhfjdxfF1e9RmUT9BNWjjkYzQ5Gc1HCCqF379TgnhNgtaJQoeqqHN6c2l&id=100063717644190