04 novembre 2020

Beirut: una lotteria di beneficenza per ricostruire la cultura

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L’associazione a.topos venice e la curatrice Yasmine Helou promuovono la lotteria di beneficenza Colors for Beirut: in palio, nove opere d’arte realizzate da altrettanti artisti libanesi

Yasmina Hilal, Houriyat Il Bahr 2018 15.24x15.24cm Fotografia analogica su pellicola da 120 mm
Yasmina Hilal, Houriyat Il Bahr 2018 15.24x15.24cm Fotografia analogica su pellicola da 120 mm

Sono ancora vivide le immagini dell’esplosione che, intorno alle 18 del 4 agosto, ha devastato l’area circostante il porto di Beirut, causando la morte di circa 220 persone e ferendone altre 7mila. Immediate sono state le reazioni di solidarietà da parte di organizzazioni internazionali e anche la comunità dell’arte si è stretta intorno alla capitale del Libano, tra cui anche il nostro Paese, con l’invio di una task force per la ricostruzione. Considerando che il quartiere prossimo al porto è quello culturalmente più vivace di Beirut, molte sono state le gallerie direttamente coinvolte dal disastro, alcune di primissimo piano, come Sfeir-Semler, Mark Hachem, Marfa e Opera Gallery, ospiti abituali delle fiere più importanti al mondo. Alwan li Beirut – Colors for Beirut è una lotteria di beneficenza organizzata da Yasmine Helou in collaborazione con a.topos venice, associazione culturale no-profit basata a Venezia e collettivo curatoriale.

Alfred Tarazi, Dear Madness 2017 30.5x30.5cm ognuna Stampa giclée su carta Hahnemulhe / struttura in acciaio / vetro
Alfred Tarazi, Dear Madness 2017 30.5×30.5cm ognuna Stampa giclée su carta Hahnemulhe / struttura in acciaio / vetro

Colors for Beirut: gli artisti della lotteria di beneficenza

«Lo scopo di questa iniziativa è di raccogliere fondi per la ricostruzione della scena artistica e culturale di Beirut, fortemente danneggiata dall’esplosione del 4 agosto. Partecipando la gente aiuta alla ricostruzione di un aspetto essenziale della capitale levantina, e si guadagna la possibilità di vincere un’opera d’arte di un’artista libanese», spiegano dall’organizzazione.

I premi infatti consistono in nove opere realizzate da altrettanti artisti libanesi, con storie e backgrounds diversi: Ghenwa Abou Fayad, Jasmine Abu Hamdan, Yasmina Hilal, Mansour el Habre (sleeping with the enemy production), Aya Kazoun (sleeping with the enemy production), Yolande Labaki, Roger Maaraoui, Alfred Tarazi e Layal Nakle.

Mansour el Habre, The two corrupters, 37.5x27cm, Tecnica mista su carta Schut 350g, 2020
Mansour el Habre, The two corrupters, 37.5x27cm, Tecnica mista su carta Schut 350g, 2020

«Questa iniziativa è progettata per avere due impatti diretti, l’immediata promozione dei talenti libanesi attraverso a.topos e le reti dei suoi partner, e, ovviamente, l’attivazione di vaste catene di solidarietà artistica destinate alla ricostruzione della città. Se non possiamo essere sul campo per ricostruire la magia di Beirut e il suo ferito estro artistico, saremo ovunque», concludono gli organizzatori.

Tutti fondi andranno a Haven for Artist e al Lebanon Solidarity Fund. Qui il link per partecipare.

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