Biennale dello Stretto 2024, arte e architettura per il futuro del Mediterraneo

di - 11 Agosto 2024

Partirà il 18 settembre, fino al 14 dicembre 2024, la seconda edizione de La Biennale dello Stretto, all’insegna della pluralità e della condivisione, con una serie di interventi di arte e architettura, diffusi tra Campo Calabro, Reggio Calabria e Messina. La manifestazione, ideata dall’architetto Alfonso Femia, torna così a indagare i temi del territorio e del paesaggio, sullo sfondo del Mediterraneo, attraverso talk, dibattiti e mostre. Con la direzione di Francesca Moraci e Mariangela Cama, oltre allo stesso Femia, la Biennale dello Stretto 2024 coinvolgerà anche 19 curatori: Arianna Azzellino, Luisa Bravo, Stefano Capolongo, Giulio De Carli, Gaetano Di Gesu, Alessandra Ferrari, Luciano Galimberti, Marirosa Iannelli, Annalisa Metta, Mauro Francesco Minervino, Luca Molinari, Giovanni Multari, Rosaria Ester Musumeci, Orizzontale, Federico Parolotto, Angela Pellicanò, Gaia Sgaramella, Francesco Scullica, Giuseppe Smorto.

Due le linee tematiche in relazione reciproca e intorno alle quali si muoverà questa comunità plurale: Tre Linee d’acqua, già introdotta nella prima edizione della Biennale (di cui scrivevamo in questo report), e Città del futuro. Il Forte Batteria Siacci di Campo Calabro avrà nuovamente un ruolo centrale, con una mostra esito di una call to action e come sede parziale dei talk, distribuiti anche su Reggio Calabria e Messina in tre sessioni differenti: dal 18 al 22 settembre, il 18 e il 19 ottobre e il 13 e 14 dicembre. Si svolgeranno anche tappe extra, secondo un calendario in progress, tra Badolato, Palermo e fino a Parigi.

Biennale dello Stretto 2022, Stefano Anzini

Temi della Biennale dello Stretto 2024

La Biennale rappresenta un ulteriore sviluppo del progetto di Femia, intitolato Mediterranei Invisibili, in corso dal 2018 e incentrato sull’area dello Stretto di Messina. Nel corso degli anni il progetto è cresciuto, ha assunto un’inaspettata ampiezza multidisciplinare che ha condotto alla Biennale dello Stretto nel 2022.

Le situazioni locali, i nuovi programmi, l’asprezza delle condizioni climatiche, che tendono sempre di più agli estremi, influiscono pesantemente sulla trasformazione delle aree urbane. Le città sono il riflesso di una società sempre più multietnica e, quindi, eterogenea per comportamenti, in mutazione profonda.

In questo scenario l’architettura ha un compito enorme, possiede la potenzialità di favorire occasioni di aggregazione e di creare scenari per le comunità. I temi Le tre linee d’acqua e Le città del futuro stanno in una relazione reciproca, attraversati da una molteplicità di storie e di progetti. In queste linee generali si inquadreranno i progetti esposti al Forte Batteria Siacci, organizzati per sessioni e curatele distinte.

«Ripensare le città, assumendo l’acqua come elemento urbano strategico, è il campo di indagine che guida la seconda edizione della Biennale dello Stretto», ha spiegato Femia. «Cinque atti alla base di una ponderata meditazione per il futuro urbano: ogni atto, definito così, come preludio all’azione, determina tecnicamente ambiti di appartenenza progettuale e insieme abbraccia una riflessione profonda sui modelli e sulle visioni compatibili a tutte le transizioni del nostro tempo. Così Grandi infrastrutture e Mobilità urbana esprimono la relazione tra le connessioni fisiche e la variabile tempo; lo Spazio Pubblico evidenza la necessità di relazione, di convivenza, ma anche di accessibilità e di protezione; Abitare e Prendersi cura si esplicitano in una più ampia visione di progettazione responsabile e generosa, in una declinazione che non si limita agli obblighi normativi, alle dimensioni e alle caratteristiche tipologiche, ma si estende al carattere complessivo che fa di ogni opera, a qualsiasi scala, un progetto di qualità relazione e urbana; la Scuola e tutti i baricentri culturali della città come luoghi protagonisti contemporanei del pensiero e del cambiamento. La Biennale sarà un laboratorio stimolante in cui confluiranno progetti e pensieri a raggio allargato».

Biennale dello Stretto 2022, Stefano Anzini

La mostra al Forte Batteria Siacci

L’esposizione – esito della raccolta di contributi attivati attraverso la Call to Action internazionale, degli inviti rivolti personalmente dai curatori sui temi indicati e dei Contest rivolti ad architetti, designer, antropologi e artisti under 35 – sarà allestita a Campo Calabro, al Forte Batteria Siacci. Il sindaco di Campo Calabro, Alessandro Rocco Repaci, ha destinato il Forte come polo espositivo permanente per la Biennale dello Stretto. Costruito assieme alla corona dei forti calabresi e siciliani fra il 1894 ed il 1898, Forte Batteria Siacci è scavato sul fianco di una collina per renderlo invisibile dal mare. Più di 10mila metri quadri di superficie coperta, oltre cento ambienti, centinaia di metri di gallerie sotterranee, circondato da un imponente fossato, domina lo Stretto di Messina. Questo lo scenario dell’esposizione internazionale, spazio in cui si svolgerà il vernissage della mostra e uno dei luoghi deputati allo svolgimento dei dibattiti.

Linee e ponti di luce: l’installazione luminosa

In una delle serate delle giornate inaugurali verrà allestito Linee e ponti di luce, proiezione temporanea di raggi rettilinei luminosi. Una linea concettuale istantanea unirà Villa San Giovanni a Messina, tracciando uno spazio di limite per far riflettere sul complesso e, talvolta, ambiguo rapporto tra unione e separazione, sulla contrapposizione tra vicino e lontano, sulla polarizzazione e sulle tensioni che animano il vivere contemporaneo.

Si tratta di una installazione sperimentale per la lunghezza del raggio e la combinazione dei proiettori luminosi che verranno utilizzati.

Biennale dello Stretto 2022, Stefano Anzini

Per il 2024 la Biennale dello Stretto sarà promossa e sostenuta, oltre che dal fondatore storico 500x100sb e da OAPCC Reggio Calabria, da istituzioni come ANCE Reggio Calabria, dall’Ordine degli Architetti di Messina, dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dall’Università degli Studi di Messina e da altri soggetti pubblici, amministrazioni e istituzioni.

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