La casa Museo Villa Caffetto a Calcinato, prvincia di Brescia, riapre le sue porte al pubblico il 22 di giugno 2024 e lo fa attraverso la mostra Architetture del Tempo di Giuliano Cataldo Giancotti, vincitore della prima edizione del Premio Caffetto, istituito dalle eredi dell’artista Claudio Caffetto per promuovere l’arte contemporanea. Un ritorno alle funzioni originarie della villa, che negli anni ’70 fu commissionata all’architetto Fausto Bontempi dal pittore e scultore bresciano Claudio Caffetto, affinché diventasse un luogo di esposizione e di incontro fra artisti internazionali.
Una casa-gioco in cui vige una sola regola: annientare tutte le leggi della staticità per creare un puzzle in cui gli incastri volumetrici, l’alternanza di pieni e vuoti e la ripetizione di fasce speculari ne disorientano gli abitanti. L’energia centrifuga, sviluppata dalla follia di gusci strutturali in cemento armato a vista, genera un organismo plastico e scultoreo in cui la differenza tra architettura e scultura diventa impercettibile.
Lo stesso accade con le sculture in ferro di Giancotti, che diventano delle architetture percorribili dai fruitori: linee sottili in ferro disegnano i contorni di antiche architetture la cui leggibilità viene determinata dallo spazio circostante e dal mutamento dello stesso.
La sovrapposizione di figure geometriche dà vita a sculture abitabili che chiedono di essere abitate: lo spettatore diventa un viaggiatore impegnato in un cammino mistico e cognitivo alla ricerca del sé. Ricerca del sé è infatti il nome della scultura labirintica protagonista dell’esposizione, che diventa protesi e prolungamento naturale del percorso labirintico di Villa Caffetto, fra ponti sospesi, rampe e passaggi nascosti.
La casa animata e le sculture del Giancotti suggeriscono un nuovo significato dell’abitare: i confini confortanti definiti dalle pareti murali diventano l’origine della sensazione di massimo spaesamento, sospendono la condizione di comfort e trasportano gli inquilini nel mondo dell’immaginazione e dell’illusione.
La mostra, che sarà visitabile fino al 30 giugno, rappresenta un’occasione per intraprendere una passeggiata fra edifici simbolici esistenti e non, a cui viene attribuito un nuovo significato. Il 28 giugno è previsto anche uno spettacolo performativo cura di WHYNOT e Giuliano Giancotti.
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