Domani, 17 luglio, alle ore 11, inaugura Ca’Mon, un Centro di Comunità per l’arte e l’artigianato a Monno, in Valle Camonica, provincia di Brescia. Nato in collaborazione con la Comunità Montana di Valle Camonica e Cooperativa Sociale “Il Cardo” di Edolo, Ca’Mon vuole essere una casa per la propria comunità. Non solo, il centro desidera costituirsi come un punto di riferimento per tutta la Valle, nonché un luogo di residenza internazionale capace di accogliere artisti e artigiani che desiderano entrare in contatto con la montagna e i suoi saperi. Luogo di scambio dove si incontrano competenze intellettuali e manuali, Ca’Mon è anche formazione. Lo spazio sarà dotato di aule adibite a laboratorio dove poter imparare diverse arti. A guidare Ca’Mon è l’artista Stefano Boccalini, già protagonista di diversi progetti a Monno, tra questi “La Ragione nelle mani”, grazie al quale ha vinto il bando Italian Council.
Nella giornata del 17 luglio verranno presentati i lavori effettuati sulla struttura e gli esiti dei vari progetti artistici e culturali che hanno animato in questi ultimi mesi la comunità di Monno. Per l’occasione, tutto il paese metterà in mostra il suo patrimonio di saperi artigianali e la ricchezza della sua tradizione agricola, rurale ed enogastronomica.
Dal 2011, Monno è centro di azioni artistiche sostenute dal Distretto Culturale di Valle Camonica nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea “aperto_art on the border”. L’iniziativa ha permesso di riportare in vita saperi e tradizioni diffuse in passato. Tra queste, la tessitura dei pezzotti, una pratica artigianale secolare legata alla realizzazione di tappeti di piccole e medie dimensioni realizzati con materiale di recupero.
Per “aperto_art on the border”, nel 2018 Stefano Boccalini ha realizzato “Una parola su Monno”. Attraverso una cartolina rappresentante uno scorcio del paese, l’artista ha chiesto di scrivere una parola che potesse descrivere il rapporto con Monno. Dalle definizione raccolte, ne sono state selezionate otto, che poi sono state intagliate nel legno dalla Cooperativa Sociale “Il Cardo” . I manufatti abitano oggi nelle piccole vie del borgo. In questo senso, la parola è diventata un luogo dove «Il vissuto viene significato e condiviso, ma anche un luogo di incontro dove la diversità crea quel senso del “comune” come valore primario».
Ca’Mon si situa all’interno dell’edificio dell’ex asilo del piccolo centro dell’Alta Valle Camonica, da tempo inutilizzato. Grazie al lavoro di promozione culturale svolto in questi anni e al contributo di Fondazione Cariplo, è stato possibile ridare vita a questa struttura.
Ca’Mon è il risultato di una lunga serie di progetti legati al territorio. Nel 2020, ad esempio, è stato avviato il Laboratorio per la Rigenerazione Urbana, gestito dalla società milanese Ulab di Stefano Franco. Il laboratorio, basato sull’identificazione di elementi del territorio dal contenuto simbolico e identitario e sull’attivazione degli abitanti, si è sviluppato mediante sopralluoghi conosciutivi e interviste agli abitanti di Monno.
A esemplificare il significato di Ca’Mon è “La Ragione nelle mani”, un’opera di Boccalini realizzata nel 2020. “La Ragione nelle mani” nasce da un laboratorio condotto dall’artista con le operatrici della Cooperativa Sociale il Cardo di Edolo. L’incontro ha coinvolto bambini e bambine di Monno a cui è stato raccontato il significato di circa 100 parole intraducibili in molte lingue. Di queste, ne sono state selezionate 20, sottoposte allo sguardo di artigiani e artigiane locali. Le parole scelte sono divenute poi opere, presentate in mostra per la prima volta al Museo Maison Tavel di Ginevra e poi alla GAMEC di Bergamo.
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