I monumentali volti, che misurano oltre due metri in altezza e hanno un peso di circa dieci tonnellate ciascuno, sono stati immersi la mattina del 28 gennaio nelle acque cristalline dell’isola Sainte-Marguerite, al largo di Cannes. E così, dopo quattro anni di duro lavoro, è ora possibile accedere al museo, a patto di essere muniti di maschera e pinne. Il poliedrico artista britannico Jason deCaires Taylor ha dichiarato che le sei sculture fanno riferimento alla leggenda locale del prigioniero con la “maschera di ferro”, che trascorse i suoi anni di prigionia proprio sull’isola Sainte-Marguerite. Ma al di là di questo aspetto è proprio il tema dell’ambiente il nodo principale del progetto museale.
Le installazioni sono direttamente collegate al mare perché, come ha dichiarato l’artista, «Quando guardiamo il mare è come guardare una maschera perché non sappiamo cosa c’è sotto. Quello che voglio mostrare è che questa maschera è molto bella al di sotto e nasconde uno spazio fragile».
Le sculture, commissionate dal primo cittadino di Cannes, David Lisnard, uniscono la bellezza alla natura, la cultura all’aspetto educativo. I profili di volti umani sono stati realizzati con un materiale ecocompatibile con l’ambiente marino, mentre il PH neutro offrirà rifugio alla fauna e alla flora, quali alghe e coralli. Le opere potranno sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al tema della salvaguardia del mare e del rispetto per l’ambiente. La carriera artistica di Jason deCaires Taylor, conosciuto anche come il “Jaques Cousteau del mondo dell’arte”, è costellata di sculture marine, dal fondale delle isole Canarie a quello di Cancun, per richiamare l’attenzione proprio sul mare e sul fragile equilibrio del suo ecosistema, purtroppo fin troppo spesso trascurato.
L’installazione delle sei statue ha inoltre permesso l’estensione del divieto di ormeggio delle barche tra le isole di Lérins. Il luogo costituirà un’area protetta fruibile dal pubblico soltanto a nuoto. In tempi di COVID questo ecomuseo consentirà il distanziamento sociale: «Certamente è il primo museo COVID-friendly della Francia», ha dichiarato l’artista.
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