Giunge
alla sesta edizione il
Festival del Libro d’Arte Artelibro. Forte d’un successo di pubblico notevole – grazie
anche all’ingresso gratuito e alla centralità topografica dell’evento, oltre alla
ricchezza dell’offerta in termini di espositori ed eventi –
Artelibro continua ad attrarre fruitori d’ogni genere e
sorta, dall’appassionato che coglie l’occasione per ampliare la propria
biblioteca ai professionisti del settore che si documentano e magari abbozzano qualche
compravendita di diritti.
Quest’anno
il filo conduttore dell’evento è
L’arte di fare il libro d’arte. Spazio dunque non soltanto a editori “tradizionali”
e a librerie antiquarie (che tornano nell’originaria sede in Piazza Maggiore),
ma altresì alle stamperie che letteralmente
fanno i libri d’arte, spesso con cura artigianale e
risultati strabilianti.
L’elenco
dei nomi si estende quest’anno a un buon numero di realtà internazionali, sia
sul fronte delle riviste che degli editori
tout court: s’incontrano così, in rigoroso ordine alfabetico
nello stand collettivo dedicato ai periodici stranieri e italici, la londinese “Afterall”
e la texana “Art Lies”, oltre all’immancabile “Artforum”, giusto per fare
qualche nome. Sul fronte editori, tengono le posizioni corazzate come Taschen,
Electa e Allemandi, mentre si segnalano importanti defezioni, da Skira a
Phaidon a Silvana Editoriale.
Meno emorragica la situazione per quel che
concerne le realtà di dimensioni più ridotte, fra le quali meritano un
passaggio Postmediabooks e Luca Sossella, oltre alla parigina (e un po’ romana)
Three Star Books.
Capitolo
mostre collaterali: tre sono quelle “ufficiali”, da
Sol LeWitt al
Museo della Musica alla
Collection
des Trois Ourses ospitata alla
Fondazione
del Monte, passando per il top event per gli amanti dell’arte
contemporanea, ossia la rassegna dedicata ai libri d’artista usciti dalla
fucina dello studio di
Olafur Eliasson e allestita da Luca Cerizza alla
Biblioteca Universitaria. E
ancora,
Around the World, rassegna
dedicata alla fotografia italiana, organizzata da Artistocratic.
Last
but not least, ricordiamo la
visibilissima presenza di Exibart.tv (oltre naturalmente a “Exibart.onpaper”, “Grandimostre”
e “.wit”), con un ampio stand e un’attivissima produzione
in loco di video che documenteranno le giornate bolognesi,
dentro e fuori le mura di Palazzo Re Enzo e Palazzo del Podestà.
Quanto
agli incontri, spulciando il folto programma emerge nella giornata di venerdì
Id-@rt
experience. L’identità creativa dell’artista contemporaneo, tavola rotonda promossa dal Mambo e che prevede la
presenza di
Massimo Bartolini,
Eva
Marisaldi e
Alessandra Tesi. Non certo una conferenza tradizionale, visto che
rientra nell’ambito di
DidArt 2009:
il momento “laboratoriale” sarà quindi basilare. Sabato si parlerà fra l’altro
di
Musei italiani al tempo della crisi (fra i relatori, Alessandra Mottola Molfino e Cristiana Collu) nonché
di
Riviste d’arte contemporanea (al tavolo, “Kaleidoscope”, “Drome” ed “Exibart”). Da non perdere, infine, le
interpretazioni dei
Cieli del Correggio offerte domenica mattina da Maria Cristina Chiusa, David Ekserdjian e
Pierre Rosenberg.
Un
altro affollato weekend, dunque, per gli amanti dell’arte contemporanea. Che questa
volta dovranno dividersi fra il capoluogo emiliano e Torino, dove venerdì e
sabato sarà di scena
Ouverture,
la consueta inaugurazione collettiva che dà l’inizio alle danze della stagione
espositiva 2009/2010.