Un’iniziativa corale, che coinvolgerà più territori e più linguaggi, tra aperture speciali, nuovi allestimenti, incontri, progetti espositivi, residenze artistiche, per ricordare la figura di Luigi Vanvitelli e diffonderne la conoscenza. E l’epicentro per le celebrazioni dei 250 anni dalla morte del grande architetto non poteva che essere la Reggia di Caserta, gioiello dell’architettura tra Barocco e Neoclassico, residenza reale voluta da Carlo di Borbone, avviata a metà ‘700 – la prima pietra fu posata il 20 gennaio 1752 – e dal 1997 Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
«L’impegno maggiore per la Reggia di Caserta è valorizzare il Complesso vanvitelliano, la sua struttura e i suoi spazi, in tutte le possibili sfaccettature e componenti», ha detto il direttore Tiziana Maffei. «Grazie al piano commissariale, con l’assegnazione degli ambienti dismessi da altre Istituzioni, e al riconoscimento di Museo autonomo possiamo operare concretamente per rileggere il segno e il pensiero di Vanvitelli e riconoscere i valori di una committenza visionaria per restituire la complessità culturale di questa straordinaria opera», ha continuato Maffei, che ha evidenziato alcuni degli interventi strutturali in programma, che riguarderanno la Grande Galleria, il Teatro, la scala elicoidale, le sale di rappresentanza.
«In quest’anno di commemorazione che avrà il suo culmine il primo marzo, è giusto ricordarlo qui da Caserta, dove ha creato un’opera unica nella storia dell’arte e dell’architettura», ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto alla presentazione del programma delle celebrazioni vanvitelliane, insieme a un ampio parterre di autorità, tra cui Carlo Marino, sindaco di Caserta, Bruno Discepolo, assessore al Governo del Territorio e Urbanistica della Regione Campania, Sergio Locoratolo, coordinatore Politiche Culturali – Comune di Napoli, Chiara Biondi, assessore alla Cultura della Regione Marche.
Le celebrazioni vanvitelliane si estenderanno anche sul territorio nazionale. Il calendario sarà integrato nelle prossime settimane ma, per il momento, è stato anticipato che l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato emetterà monete, in oro e in argento, dedicate all’evento. Verrà inoltre realizzato un volume speciale dedicato alla Reggia di Caserta per la collana “Palazzi d’Italia” della Treccani.
Il primo marzo – data della scomparsa di Vanvitelli – sarà la data di inaugurazione ufficiale delle celebrazioni, con un’apertura straordinaria serale del Museo con il nuovo allestimento permanente delle Sale vanvitelliane degli Appartamenti Reali.
Dal 28 febbraio, l’Università degli Studi di Napoli Federico II organizzerà le “Giornate internazionali di studio di Storia dell’architettura Luigi Vanvitelli: il linguaggio e la tecnica”. Coinvolte anche le altre università: l’Università Vanvitelli terrà una serie di lezioni e seminari sulla memoria di Luigi Vanvitelli in Terra di lavoro, l’Università degli Studi Parthenope ha attivato, per l’anno accademico 2022-23, un percorso formativo PCTO sull’Acquedotto Carolino. Il Comune di Caserta presenterà lo spettacolo “Astronomia al tempo di Vanvitelli” al Planetario di Caserta e “Vanvitelli alla corte vescovile”, apertura straordinaria e visite guidate all’antico palazzo vescovile a Falciano di Caserta.
Attenzione particolare all’arte contemporanea (d’altra parte, proprio nel gioiello vanvitelliano è conservata la prestigiosa collezione “Terrae Motus” di Lucio Amelio): il Comune di Caserta prevede di realizzare una residenza per artisti finalizzata alla produzione di opere d’arte ispirate ai luoghi vanvitelliani e all’eredità del Maestro, promuovendo contestualmente una serie di iniziative.
Nel corso dell’anno delle celebrazioni, inoltre, ci sarà l’inaugurazione dei nuovi spazi espositivi della grande Galleria della Reggia di Caserta con mostra “I luoghi di Vanvitelli in Italia. Eredità, fotografia e paesaggio” e campagna fotografica di Luciano Romano e Luciano d’Inverno. La chiusura delle celebrazioni, il primo marzo 2024, ancora alla Reggia di Caserta, il convegno di studi “L’eredità del Maestro: la Reggia Di Caserta”.
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