CI VEDIAMO A PIAZZA TEVERE

di - 2 Maggio 2007

A Roma, nel cuore del centro storico tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, c’è un perfetto rettangolo che singolarmente misura quanto il Circo Massimo. Uno spazio sospeso fra cielo e acqua: vi scorre il Tevere, leggendario fiume testimone del tempo. Qui ventitre anni fa l’artista Kristin Jones, allora in Italia per studio, ha immaginato una ideale piazza fluviale, un palcoscenico che sembrava fatto apposta perché artisti contemporanei, uscendo dagli spazi confinati dei musei e delle gallerie d’arte, potessero stimolare un dialogo tra natura e spazio urbano, passato e presente. “Piazza Tevere significava creare un sito dove l’energia del contesto storico, più la bellezza del fiume potessero favorire un originale coinvolgimento artistico”.
L’idea, sviluppata dall’Associazione Tevereterno, fa ora parte del nuovo Piano Regolatore di Roma, nell’Ambito Strategico Tevere, coerente con il master plan ed il progetto preliminare della “trasversale” del Gianicolo, elaborati dall’Ufficio Città Storica. “Il comune di una grande città come Roma è particolarmente interessato alle ragioni sociali dell’arte, alle sue potenzialità comunicative e al suo carattere pubblico”, afferma Roberto Morassut, assessore all’urbanistica di Roma.
Il progetto dedica la “Piazza Tevere” al linguaggio dell’arte contemporanea nella convinzione che, integrandosi nella totalità dei luoghi cittadini, divenga un potente catalizzatore per il rinnovamento urbano. “Il Tevere di fatto è diventato la più grande infrastruttura dismessa… Ridotta a una gigantesca conduttura d’acqua da mettere in sicurezza”, come dice Carlo Gasparrini, che nel 2004 con Rosario Pavia e Luca Zevi ha affiancato la Jones nella fondazione di Tevereterno. E aggiunge Pavia: “Restituire centralità al fiume, come spazio vitale e identitario non sarà facile. Occorreranno interventi mirati, investimenti in opere infrastrutturali e iniziative culturali”. A questo proposito Zevi suggerisce la necessità di valorizzare il luogo non attraverso la sua “monumentalizzazione, ma mediante l’alternarsi di eventi, capaci di rivelarne di volta in volta natura e potenzialità”.

Ed è in questa ottica che annualmente, da aprile a giugno, artisti da tutto il mondo saranno invitati a creare opere originali ispirate dall’ambiente (acqua, luce, suono, aria), dal contesto storico, oltre che dalle caratteristiche architettoniche dello spazio stesso. I primi eventi che hanno mostrato le potenzialità di “Piazza Tevere” risalgono al 2005: Solstizio d’estate, un’istallazione di una notte, in cui dodici figure di lupe, 2758 fiaccole ed un insieme di cori, hanno dato inizio al progetto. E ancora Ombre sui muraglioni a testimonianza visiva dell’evento. L’anno successivo, nel 2006, le lupe sono divenute schermo per Ombre dal Lupercale, metafora di animazione del luogo urbano per uno spazio condiviso ed aperto a diversi artisti.
Quest’anno, il 22 maggio, Tevereterno ospiterà Jenny Holzer una delle principali esponenti della corrente concettuale degli anni Settanta. “All’interno dell’evento For the Academy (21 al 24 Maggio 2007), l’artista effettuerà delle proiezioni sui muraglioni del fiume” dichiara in anteprima ad Exibart Gaia Cianfanelli, curatrice del progetto Tevereterno. Il 21 giugno 2007 invece, l’omaggio musicale al Tevere sarà offerto dall’ensemble Ars Ludi diretto da Gianluca Ruggeri, che eseguirà dal vivo musiche appositamente trascritte e distribuite nello spazio della piazza fluviale. L’esecuzione dei brani con marimbe, vibrafoni e strumenti a percussione è affidata a diciotto musicisti disposti lungo le banchine del fiume per estendere il suono in modo uniforme su tutto lo spazio. Al concerto, ripetuto nell’arco della serata, saranno alternate elaborazioni elettroniche dei brani eseguiti, come onde di memoria del flusso e della musica. Sempre il 21 la performance d’inaugurazione sarà condotta da Barnaby Evans della “Water Fire”, una non-profit arts organization, nata per riqualificare il fiume della città di Providence con la creazione di “sculture di fuoco”. Nelle zone limitrofe a Piazza Tevere sfilerà una processione di duecento fiaccole che guiderà la gente al fiume. Intanto 5000 torce galleggiando sull’acqua -da Ponte Matteotti fino a Ponte Sisto- formeranno un filo fiammeggiante.

E non mancheranno poi gli Stalker/Osservatorio Nomade, la cui ricerca Sui letti del fiume- Atlante dell’abitare informale sul Tevere è promossa all’interno del corso di studi “Arte Civica” dell’Università Roma Tre. Gli esiti del lavoro sfoceranno in una pubblicazione –prevista per settembre- e in un’installazione che, inaugurata il 21 giugno, resterà in “Piazza Tevere” alcuni giorni, occasione di conoscenza e testimonianza della vita sul fiume.
Ma non è finita qui. Allo scopo di creare una programmazione continua e dinamica per il futuro, Tevereterno prevede già di attivare relazioni e confronti con altri soggetti culturali a livello internazionale avviando una politica di co-produzione con festival, accademie e fondazioni. Il programma per i prossimi anni, attualmente in fase di elaborazione, auspica inoltre il coinvolgimento di artisti come Olafur Eliasson, William Kentridge, Rachel Whiteread e Maurizio Cattelan, (solo per citarne alcuni) e di musicisti del calibro di Philip Glass e Brian Eno.
Per concludere con le parole di Kristin Jones, “Tevereterno è cominciato come visione: pochi individui e una singola goccia d’acqua, ora, dopo anni di lavoro, si sta espandendo in cerchi sempre più ampi divenendo parte attiva della rinascita culturale in atto a Roma”.

link correlati
www.tevereterno.it

lori adragna

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 38. Te l’eri perso? Abbonati!

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