Dopo sette anni d’attività, con l’esposizione X-visitors viene offerta al pubblico la possibilità di gettare uno sguardo sulle proposte di Ivo Corrà, Michael Giacomozzi, Margit Schweigkofler, Anna Uhl e Elena Bini, rendendo oggetto di mostra ciò che solitamente è rivolto al pubblico come attività collaterale e di supporto.
Accanto alle sale dedicate all’antologica di Albe Steiner, un’ala del Museion è predisposta per X – visitors: allestimento pulito, economia di mezzi ma non certo di idee, elegante. Grafica di forte impatto, sobria ma efficace. Ogni spazio è dedicato ai laboratori realizzati per le esposizioni passate.
Nella prima sala, accanto ad un tavolo-laboratorio con pastelli, pezzi di carta, viti, fili di lana, tappi di bottiglia da inserire in grandi bicchieri in plastica trasparente per realizzare un proprio personale cocktail sensoriale, è esposta l’opera Una parola al vento di Alighiero Boetti.
La seconda sala è dedicata, tra le altre, alla mostra “Stanze” – realizzata lo scorso anno – presente con l’omonimo laboratorio sonoro. Un labirinto giallo a forma di X, posto al centro dello spazio, nasconde parzialmente il video Work in Progress, che riprende alcuni locali del museo diventati teatro per interventi di sperimentazione artistica che, nel corso del tempo, possono essere considerati opere in movimento.
L’ultima sala vede protagoniste le attività legate alla scrittura come mezzo per divulgare le emozioni provate di
Durante l’inaugurazione ad ogni visitatore è stato consegnato un adesivo di forma quadrata, a sfondo bianco con una X rossa sopra, ed un pennarello, con cui si era invitati ad apporre la propria firma e segnare all’interno della mostra la propria preferenza per l’opera o il laboratorio di maggior gradimento.
E’ stato inusuale ed interessante vedere giornalisti, addetti ai lavori e spettatori aggirarsi per le sale con sguardo divertito alla ricerca di uno spazio dove apporre il proprio simbolo.
Una mostra dove non solo i “piccoli” potranno divertirsi.
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La grafica del ‘900 secondo Albe Steiner, al Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano
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www.museion.it
Geraldine Schwarz
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si. E' davvero notevole la quantità di eventi che si svolgono tra Trento e Bolzano. Tuttavia se sono molto avanti con il 'contemporaneo' è vero che un altoatesino che volesse vedere una mostra d'arte antica avrebbe vita difficile...
Ma soprattutto il lavoro delle sezioni didattiche sta diventando una fonte di sollecitazioni e chaivi di letture imprescindibili.. dall'attività del museo
Bolzano sta diventando un polo sempre più interessante...
Non solo lassù mancano le mostre di arte antica. In ogni caso solo nel Nord Italia, invece e purtroppo, ci si preoccupa della didattica e si è molto più all'avanguardia che in ogni altra parte.