Contemporanea: arte e conoscenza in dialogo, all’Università di Verona

di - 18 Giugno 2020

Dopo la mostra “Contemporanee / Contemporanei”, con le opere del collezionista Giorgio Fasol e a cura di Denis Isaia, l’Università di Verona compie un altro passo nel suo percorso di apertura alla città, anzi, in un periodo in cui quella della distanza è una definizione da mettere in discussione, sceglie di procedere oltre il territorio e sconfina nel mondo del web. Contemporanea è infatti la nuova piattaforma di discussione transdisciplinare dell’Ateneo veronese che, a partire dalle opere in esposizione di “Contemporanee / Contemporanei”, promuoverà il dialogo tra conoscenza e società, coinvolgendo in maniera attiva docenti e studenti, al di là delle attività didattiche. Vettore di questo dialogo sarà l’arte, cioè non solo l’ambito più avanzato e sperimentale in cui poter testare il rapporto tra pensiero e realtà, tra idee e pratiche, ma anche il “laboratorio” per eccellenza in cui è auspicabile la coesistenza tra saperi, linguaggi e conoscenze.

“Contemporanee / Contemporanei”, PH MICHELE ALBERTO SERENI

«La mostra in fondo non è un obiettivo finale, ma un punto di partenza, perché la frequentazione quotidiana e il vivere a stretto contatto con le opere spinga ogni studente, di ogni facoltà, a sviluppare un legame intimo e personale con l’arte. Non li abbandoneremo in questo viaggio: li seguiremo con percorsi di formazione e occasioni di incontro, li coinvolgeremo direttamente in talk e convegni, faremo loro conoscere gli artisti, chiederemo loro di avviare dibattiti sulle opere», ci raccontava Giorgio Fasol in una intervista, parlando del progetto.

“Contemporanee / Contemporanei”

Lessico per un tempo a venire

«Possiamo pensare la contemporaneità come la prossimità di uno spazio che non si deve mai smettere di ricercare nel tempo presente che siamo destinati a vivere», hanno spiegato i curatori del progetto. «Uno spazio rispetto al quale siamo chiamati a trovare le modalità per abitarlo, le parole per descriverlo, le visioni per immaginarlo. Un movimento che, spingendoci in avanti, ci sfida a trovare chiavi di lettura capaci di cogliere le sue difficoltà, ma anche le sue enormi potenzialità. La creazione di un Lessico per un tempo a venire ci è sembrato un modo fecondo per accogliere questa sollecitazione e mantenere viva la tensione tra il concetto di contemporaneità e il tempo presente, permettendoci di intravedere nuove possibili geografie di quello che sarà il mondo a venire».

“Contemporanee / Contemporanei”

Lessico per un tempo a venire è il primo progetto pensato all’interno di Contemporanea, una serie di video in dialogo con le opere della mostra “Contemporanee/Contemporanei” e realizzati da docenti dell’Università di Verona, con l’intento di individuare parole capaci non solo di misurare il tempo e le trasformazioni in cui viviamo, ma anche di configurarne le direzioni impreviste e inaspettate.

Gli appuntamenti di Contemporanea con i docenti e gli studenti dell’Università di Verona

I video di Contemporanea, che si sviluppano come dialoghi condotti da Nicola Turrini, assegnista di ricerca in Filosofia, saranno pubblicati ogni mercoledì, dal 17 giugno all’8 luglio, sulla pagina dedicata del sito dell’Università di Verona e sulla pagina Facebook, per poi riprendere dopo la pausa estiva.

Dopo il primo appuntamento di mercoledì, 17 giugno, con il dialogo tra Riccardo Panattoni, docente di Etica e psicoanalisi nel dipartimento di Scienze umane, e Rilascio, opera dell’artista Emanuele Becheri, affiancato dal contributo realizzato dallo studente Raffaele Tognolini, sarà la volta di Valerio Terraroli, il 24 giugno. Docente di Storia dell’arte contemporanea nel dipartimento di Culture e civiltà, Terraroli indagherà il concetto di “Assenza”, grazie alle opere Untitled di David Adamo e …after Szeemann di Giovanni Morbin.

Somatografie, con Nicola Pasqualicchio, docente di Discipline dello spettacolo nel dipartimento di Culture e civiltà, sarà l’appuntamento dell’1 luglio, con l’analisi delle opere Inseguendo la Mano Destra (Monica Vitti ne ‘L’Eclisse’ di Antonioni) di Pierre Bismuth e La Danse di Étienne Chambaud. L’8 luglio, Markus Ophælders, docente di Estetica nel dipartimento di Scienze umane, indagherà la “Continuità” grazie all’opera Performing Time di Ivan Moudov, affiancato dal video realizzato dalla studentessa Angelica Rivetti.

Il progetto riprenderà poi a settembre con gli interventi di Alberto Scandola, docente di Storia e critica del cinema, Olivia Guaraldo, docente di Filosofia politica, Federico Leoni, docente di Antropologia filosofica, e Massimo Natale, docente di Letteratura italiana.

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