Contemporaneo al nastro di (ri)partenza?

di - 10 Ottobre 2014
Sono oltre mille le mostre nella decima edizione della Giornata del Contemporaneo, indetta da AMACI per domani. A fare da capofila i 26 musei associati e una costellazione di eventi collaterali che la dicono lunga sulla sete di “nuovo” che un intero settore del Paese, i suoi addetti ai lavori e gli appassionati reclamano a gran voce. Non è un caso infatti che, in una recente classifica su scala europea, l’Italia sia risultata la nazione con più mostre in assoluto.
Ma il contemporaneo, si sa, langue. E non basta che quest’anno, per la prima volta, il Ministro Dario Franceschini ha scelto di incontrare AMACI prima della conferenza stampa di lunedì scorso, come vi abbiamo riportato, sintomo che nonostante i fondi al comparto continuino a mancare, c’è forse un briciolo di attenzione in più. Lo si vede anche un poco da quello che sta succedendo a Roma, dove l’Assessorato di Giovanna Marinelli sta cercando di mettere una pezza ai lunghi mesi di silenzio operati da Flavia Barca, lanciando bandi e restando molto presente sulla situazione di teatri, spazi pubblici, iniziative varie ed eventuali. Certo il nodo del MACRO è ancora tutto da sciogliere, di questo non ci siamo dimenticati. Anzi su un caso del genere, come dei vari musei che in questi anni hanno chiuso o sono diventati altra cosa, AMACI dovrebbe essere decisamente più incisiva.
Non basta, infatti, che Franceschini, sempre lunedì, abbia giocato di sponda, mantenendo le cose così come stanno almeno per ora: niente nuovi fondi, ma nessun nuovo taglio. Certo, si fa presto a promettere di mantenere quello che non c’è, ma in tempi di vacche che più magre non si può, l’idea che il potere possa avere in qualche modo un riguardo per uno dei campi più vituperati della cultura tricolore è consolatorio ma non basta. Ben vengano le varie forme di promozione del nostro patrimonio, dall’ArtBonus alle prime domeniche gratuite che stanno rilanciando il flusso di visitatori nei musei e le agevolazioni fiscali per chi accetta di donare attraverso il crowdfunding, sembra quasi che l’ultima ruota del carro giri un po’ di più.
Da nord a sud, in effetti, non saranno poche le belle mostre che ci aspettano, alcune già inaugurate mentre altre debuttano proprio sabato. Cominciando da Roma, per esempio, la GNAM offre ben sei percorsi espositivi differenti: la personale di Gianni Politi, dove le opere del “giovane pittore romano” saranno mischiate ai pezzi dell’800 in un percorso “malandrino”, il nuovo progetto site specific di Botto & Bruno che trasforma l’angolo del bar a gettone, così come l’installazione di Pietro Fortuna, in un cortile esterno diventa un pezzo permanete della collezione Gnam. C’è poi il Guardiano di Bizhan Bassiri che dà il benvenuto ai visitatori sullo scalone d’ingresso per i prossimi mesi, Pietro Ruffo e il suo areo a dimensioni vere ricoperto di disegni e Chiara Dynys con una grande teca trasparente.
Alla Calcografia poi c’è Giuseppe Stampone, presente anche a Milano per alcuni giorni a Palazzo Reale con uno special project, mentre spostandoci più a nord il Castello di Rivoli apre la prima mostra in un’istituzione italiana della celebre Sophie Calle (rappresentante del Padiglione francese alla Biennale 2007)  e una grande mostra sull’attualissimo tema del disegno – medium che a Torino potrete vedere anche alla GAM, con l’Opera Prima di Roy Lichtenstein. Di nuovo a Milano il PAC apre le porte con Glitch, mostra che vuole tracciare le corrispondenze tra arte e cinema nel visivo italiano, e Verona con la sua ritrovata Galleria d’Arte Moderna intitolata ad Achille Forti offre l’ingresso gratuito e, seguendo l’esempio ministeriale, d’ora in poi fino ad aprile 2015, ogni prima domenica del mese lascerà entrare tutti a un euro. Stessa storia a Venezia, dove Fondazione Prada sabato e domenica fa entrare nella splendida Art or Sound a Cà Corner della Regina senza pagare il biglietto. Napoli invece offre Walid Raad al MADRE e Franco Vaccari alla Fondazione Morra mentre tornando a nord, al rinato MA*GA di Gallarate, trovate oltre alla già inaugurata mostra di Mario Cresci, anche la nuova istallazione di Cheryl Pope, Tops.
Ce la si mette un po’ tutta a quanto pare (chi più chi meno), specialmente perché all’esterno inizi a passare il messaggio che i musei sono luoghi attivi 365 giorni all’anno, e non solamente nel giorno della loro festa gratuita. Su questo punto probabilmente ci sarà da combattere parecchio, con una valida offerta culturale e con una comunicazione mai effettuata prima. Sì, mancano sempre i fondi, ma ora ci si metterà anche l’avanzata piuttosto agguerrita dell’Associazione delle Fondazioni, creata recentemente e con piglio, che fondi a disposizione forse ne avrà di più e che promette battaglie istituzionali.
Quindi, sarebbe il caso che tutti gli attori si guardassero negli occhi per trovare delle soluzioni al sistema, anche condivise solo parzialmente. Per intraprendere metaforicamente, e scusate il romanticismo, un nuovo viaggio dell’arte del Belpaese, visto che di fuochi accesi pare ce ne siano parecchi. Sarebbe un nuovo inizio a cui dare il benvenuto, così come i The Greeters di Adrian Paci lunedì hanno salutato dal loro vagone, insieme all’artista, il Ministro Franceschini entrato di buon grado (o suo malgrado) nel club dei Contemporaneisti. Ma ora è il momento, per voi, di scegliere il percorso da fare domani. Noi aspetteremo i numeri di questo decimo viaggio, per un’altra cronaca. Sperando che sia sempre meno nera.
Se volete conoscere tutti i luoghi che partecipano all’evento: www.amaci.org/gdc/lista-eventi?id=9109

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