Con Corpo Celeste, il progetto di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio, la danza e la riflessione intorno al corpo divengono strumenti per dare vita a virtuose relazioni di cura. Il corpo fragile diviene il fulcro intorno al quale si dispiegano una serie di focus: al centro, la consapevolezza di come esso celi, in virtù della propria “mancanza”, una dimensione ulteriore, un elemento “in più”. La fragilità emerge così, grazie a un’azione di compassione, nella sua qualità necessaria a un’esperienza di emancipazione collettiva. Al contempo, il progetto si pone in dialogo con la città, tanto nei suoi spazi quanto nelle tensioni che la attraversano: ecco che i luoghi del sacro – chiostri, cenacoli – sono i palcoscenici nei quali ritrovare un tempo di meditazione e di creazione di nuove comunità, che sappiano accogliere quelle debolezze a lungo relegate ai margini della quotidianità per dare vita a pratiche di ascolto condivise e tracciare un’inedita geografia emozionale della città.
Nelle serate del 10, del 15, del 26, del 30 e degli 15 luglio, Virgilio Sieni tiene una Lezione sul gesto, con l’accompagnamento musicale di Naomi Berrill, Pierpaolo Vacca, Daniele Roccato, Pierfrancesco Muccari e Fabrizio Camamrata. Segue, sempre, un duetto sulla fragilità (La cosa in più, agito da una persona con fragilità insieme a Sieni con l’intento di mostrare quanto la “mancanza” possa costituire un’opportunità di incontro con l’altro) e poi un incontro ai temi della cura, della fragilità, della città: Eudaimonia (a cura di Emauele Dattilo, il 10/7); Geografie della cura: alcune idee per una città autistica (a cura di Alberto Vanolo, il 15/7); Ecologia dell’ascolto. Essere natura (a cura di Andrea Staid, il 26/7); Ritorno alla vita. La fragilità del corpo (a cura di Massimiliano Barioglio, il 30/7) e Domesticità, fare e rifare la vita (a cura di Franco La Cecla, il 31/7).
Chiudono ogni serata le serate le performance site-specific ideate da cinque coreografe – Irene Russolillo, Sara Sguotti, Carla Catarsi, Claudia Caldarano e Annamaria Ajmone – insieme a cinque musicisti – Naomi Berrill, Pierpaolo Vacca, Daniele Roccato, Pierfrancesco Muccari e Fabrizio Camamrata – per i luoghi della preghiera, che ospiteranno, ognuno, un progetto-installazione a cura dell’Associazione Acquifera Aps.
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