Lo spazio pubblico e quello privato, la strada e l’intimità, i contesti sociali e culturali e i percorsi immaginari. Sono le tensioni opposte che si incrociano e che animano le pratiche artistiche di un’isola mitica e legata a doppio filo alla grande storia contemporanea, da scoprire in occasione di Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte, mostra ideata e curata da Giacomo Zaza, visitabile fino al 30 giugno 2024 all’ex Ospedale di San Rocco, a Matera. Promossa dal Museo Nazionale di Matera, l’esposizione presenta le esperienze di 12 artisti cubani, attivi dagli anni Ottanta e Novanta, protagonisti della ricerca contemporanea dentro e fuori l’isola: Juan Carlos Alom, Analía Amaya, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Glenda León, Sandra Ramos, Grethell Rasúa e Lázaro Saavedra.
«A partire dalla Rivoluzione del 1959 Cuba è stata e continua a essere un crocevia culturale influente per l’arte dell’America del Sud e del Terzo Mondo: uno scenario internazionale dove hanno importanza numerose istituzioni come Casa de las Américas oppure l’ISA (Istituto Sup erior de Arte), e in particolar modo il motore propulsivo del Centro Wilfredo Lam e della Bienal de La Habana (avviata nel 1984 )», ha spiegato il curatore Giacomo Zaza, mettendo in evidenza il ruolo dell’arte a Cuba e l’importanza oggi, per il resto di mondo – in particolare dopo la Biennale d’Arte di Venezia 2024 curata da Adriano Pedrosa, incentrata proprio sull’arte del Sud del Mondo – di scoprirne gli esiti.
«Attraverso l’immagine video gli artisti cubani in mostra a Matera affermano uno sguardo introspettivo denso di sensazioni, deviazioni e trasfigurazioni, in un continuo rapporto dialettico con le limitazioni e gli stereotipi», ha continuato Zaza. «Uno sguardo empatico e riflessivo che incontra i contesti urbani (le strade dell’Avana), i comportamenti e le abitudini della comunità, e ingloba, attraverso le potenzialità sinestetiche del video, le melodie e le sonorità tipiche (tanto i ritmi afrocubani quanto il reggaeton). A questo sguardo non mancano dei tratti ironici e sarcastici, a volte inquieti, oppure scabri e senza enfasi, come avviene in certa letteratura cubana, da Virgilio Piñera a Pedro Juan Gutiérrez. Una visione accompagnata dall’interiorizzazione e dal vaglio della storia (con le sue derive), nonché uno scenario ricco di attitudini sincretistiche. La pratica video cubana porta con sé una marcata spinta performativa. Gli artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica e di uno spazio sensibile, presso corteggiando il mondo magico».
Per chi volesse approfondire temi e suggestioni, sono in programma tre visite guidate condotte dallo stesso Zaza, mercoledì 8, giovedì 9 e venerdì 10 maggi, dalle 15 alle 19. Le persone interessate potranno prenotarsi sul sito del Museo Nazionale di Matera: i visitatori, muniti del ticket di ingresso, potranno partecipare gratuitamente alla visita, della durata di un’ora.
«L’ampio sguardo rivolto alla ricerca artistica da Cuba, con particolare attenzione ai protagonisti di una sperimentazione visiva tra le più interessanti dell’area caraibica conferma l’apertura del Museo al mondo contemporaneo internazionale», ha sottolineato Annamaria Mauro, direttore del Museo nazionale di Matera. «Il complesso monumentale dell’Ex Ospedale di San Rocco continua a essere un laboratorio di perlustrazione della creatività odierna, capace di offrire immaginari condivisi ed esperienze provenienti da diversi ambiti culturali».
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