In Italia la fotografia è considerata arte solo a intermittenza; la situazione appare simile a un limbo, divisione profonda tra chi neanche opererebbe un distinguo tra pellicola e tela e chi invece giudica lo scatto poco più di un’improvvisazione amatoriale. Può darsi anche che la negazione non sia causata dalla forma espressiva in sé, quanto da un’aprioristica riserva verso il mezzo utilizzato, come se la meccanicità e l’automatismo invece che l’eventualità fossero sinonimo di determinata semplificazione, e quindi di possibile svuotamento dalla riflessione, dal genere, dallo stile. Certo è che da qui a sentirsi dire che è un buon fotografo chi ha una buona macchina, il passo è breve; e mai come ora, che il digitale ci consegna apparecchi perfetti da milioni di pixel, tale democratico annebbiamento è parso tanto denso. Un veloce sguardo ai nostri centri più vivi, artisticamente, conferma che non c’è stato un impegno culturale sufficiente a superare l’
impasse.
Nel contesto diviene essenziale la presenza e la funzione del
LuccaDigitalPhotoFest, manifestazione giunta alla quarta edizione, in scena dal prossimo weekend fino all’8 dicembre nei punti chiave della città toscana.
A quest’iniziativa nata quasi in sordina si augura oggi di divenire baluardo di una piccola “rivoluzione”: appunto, la legittimazione definitiva dell’arte fotografica. La base di partenza, ovvero i risultati del 2007, è assolutamente incoraggiante: 50mila presenze, coinvolgimento di personalità rilevanti, interesse vivace della stampa tradizionale e, soprattutto, del web (blog, forum, portali…). Tutti elementi divenuti esiziali alla creazione di un protocollo d’intesa pluriennale tra i promotori principali: Comune di Lucca, Provincia e Toscana Arti Fotografiche. Inoltre, da quest’anno si aggiungono importanti collaborazioni con la Fondazione Ragghianti e il Museo d’Arte Moderna di Sidney.
Forte del nuovo sostegno, il
Ldpf – è l’abbreviazione ufficiale – dimostra, per usare le parole di Giuliana Scimé in prefazione al catalogo, sia di essere distante da certe “
improvvisazioni paesane” (anche se mai è stato corso tale rischio), sia di non voler condividere il destino di “
troppe iniziative lasciate morire e troppe situazioni attuali che rimangono ancorate a modelli oramai obsoleti”. A riprova, l’adozione di un programma che – ricca commistione di generi e tecniche – s’adatta a rendere le tante diversità dell’universo fotografico, tant’è che a Lucca persino analogico e digitale dialogano senza contrasto.
Il percorso prevede ben diciotto mostre, distribuite tra palazzi storici e vecchi siti industriali. Evento primario è sicuramente
Faces. Ritratti nella fotografia del XX secolo, collettiva dei maggiori ritrattisti del secolo scorso, quali
August Sander,
Diane Arbus,
Larry Clarck,
Andy Warhol e molti altri: in tutto saranno 17 artisti per 140 opere (l’iniziativa, unica del genere in Italia, si protrarrà fino a gennaio 2009). Per la parte legata al reportage, si segnalano l’appuntamento fisso e celebre con il
World Press Photo – il maggior concorso foto-giornalistico al mondo – nonché le personali in anteprima di
Alex Webb e
Tim Hetherigton, scatti questi differentemente ambientati ai tropici e in Afghanistan, ma accomunati dall’imperativo di “
mostrare perché si conosca”. Stessa esigenza, del resto, che anima il pluripremiato membro della Magnum,
Paolo Pellegrin.
Addentrandoci nel versante immaginifico delle tecniche digitali, scopriamo il collettivo russo
AES+F, con visioni forti di guerra totale fra realtà e artificio, e
Matteo Basilè, impegnato in un discorso correlativo tra corpo e santità. Analogiche e più classiche invece, ma non meno intense, le visioni in bianco e nero di
Mario Lasalandra – ricordi dal mondo mitico popolare – e
Mario Cravo Neto.
Si riscontrano inoltre varie aperture al video, con l’apposito contest vinto da
Patrizia Savarese, e il progetto
Territoires de Fictions del gruppo francese
POM. In maniera più indiretta, poiché riguardante il rapporto foto/cinema, rientra nell’ambito anche
CinemaMundi di
Stefano de Luigi.
Grande attenzione è stata rivolta anche al rapporto d’interazione con il pubblico: numerosi saranno gli incontri, i workshop, le letture di portfolio, le proiezioni e i photocafé.
Insomma, eventi e aspettative non mancano affinché il
LuccaDigitalPhotoFest’08 possa consolidare la città nel ruolo di capitale italiana della fotografia.