27 novembre 2002

Dal digitale all’analogico, nasce Postmediabooks

 
In principio era (ma è ancora) Postmedia.net, uno dei primi e dei più importanti siti internet sull’arte contemporanea. Fatto a Milano, ma completamente in lingua inglese. Oggi da una sua costola nasce Postmediabooks, esperienza editoriale fresca e innovativa. Sono già in uscita i primi volumi, ce ne racconta la genesi Elena Molinaro…

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Postmediabooks fa seguito a Postmedia.net una webzine già conosciuta nel mondo dell’arte. Le due attività interferiscono in qualche modo?
Postmedia.net, il magazine, si occupa di artisti emergenti e di contenuti prevalentemente europei, ha un pubblico molto giovane e per l’80% di lingua inglese. Direi quindi che le due attività sono separate, l’unico punto in comune sono le rubriche sulle novità librarie. Sicuramente Postmediabooks contemporanee farà tesoro dell’esperienza internettiana del magazine, di una certa attitudine a trattare le immagini in modo particolare, ma si tratta di argomenti, contenuti e tempi molto diversi.

Una casa editrice nasce per trasmettere un messaggio oppure per aggiungere altri titoli a un mercato inflazionato? Quale sarà il ruolo di postmediabooks nello scenario editoriale italiano?
In realtà è vero che il mercato librario è in crisi. Anche io sono stufa di entrare in libreria ed essere circondata da libri di ogni genere che spesso di accattivante hanno solo il titolo. Postmediabooks è una casa editrice con una mission specifica: si occupa di cultura visiva – non solo arte dunque ma architettura, moda, design – proponendo libri importanti, ma che non vengono presi in considerazione dai grandi gruppi editoriali concentrati quasi esclusivamente sui grandi numeri. Postmediabooks dà voce ai più grandi studiosi internazionali traducendone i saggi, cerca di promuovere dei progetti inediti o di redigere piccole monografie di architetti, artisti, designer, registi, da leggere e non solotina modotti da sfogliare. Un progetto ambizioso ma che siamo sicuri verrà sostenuto da un pubblico che ha voglia di conoscere meglio protagonisti e artefici della cultura contemporanea.

Avete dei punti di riferimento editoriali? Ci sono esperienze, in Italia o all’estero, a cui avete pensato concependo Postmediabooks?
Ci sono piccole case editrici universitarie del mondo anglosassone che si avvicinano al modo in cui lavoriamo, con un’attenta analisi dei testi, un editing approfondito, ma in effetti Postmediabooks ha una propria identità, anche nella veste grafica, come si può vedere dalle copertine che presentano sempre una strip d’immagini diverse, un richiamo visivo post-mediale ai negativi dei rullini fotografici o alle pellicole cinematografiche.

Ora delle anticipazioni… quali sono i primi titoli che editerete?
In questi giorni sono usciti i primi due titoli: “Contemporanee ” è un’indagine approfondita a cura di Emanuela De Cecco e Gianni Romano, conkoolhaas molte interviste, saggi e documenti vari sull’arte al femminile da Cindy Sherman fino ad oggi e “Rem Koolhaas. Verso un’architettura estrema ” un introduzione al pensiero di uno degli architetti più famosi della scena attuale, un visionario che, non a caso, è molto stimato anche dagli artisti. I prossimi titoli… beh direi che per essere sempre aggiornati bisogna visitare il nostro sito, comunque anticipo tre nomi: Tina Modotti, Gerhard Richter e Betty Blue.

massimiliano tonelli


info: www.postmediabooks.it














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