Midjourney, keywords inserite: mind, body, narrative, relationship, feel. Una grande forma indefinita color blu metallo simile a quella di una nube. Morbida nel limite ma percettivamente rigida e fredda, come l’acciaio. Risultato: Moments, una sfida alla definizione stessa di realtà. Cosa si ottiene stressando la macchina creatrice di immagini fino al suo estremo potenziale? Moments è un progetto ideato da LASHUP Concept Design Studio presentato da Alcova a Milano durante la Design Week del 2023, che ritorna con una diversa lettura nello spazio di ricerca di Superattico in ALLUCINAZIONE. Una falsa percezione in assenza di un input reale.
Al centro della stanza e rialzato su un piedistallo prende spazio l’oggetto del duo fiorentino Claudio Granato e Enrico Pieraccioli, una seduta disorientante nella percezione. Ai suoi lati, scorrono sulle pareti due stampe ottenute da una serie di informazioni visive date in pasto all’intelligenza artificiale, esplorando il sottile confine tra ciò che è reale, ciò che è generato dalla mente umana e ciò che è prodotto dalla macchina.
La prima stampa è data da una serie di immagini appartenenti a diversi periodi storici in relazione a uno stato di visione e alterazione percettiva umana, realizzate da autori anonimi. L’allucinazione è un fenomeno complesso, intrigante, perché coinvolgendo diversi piani sensoriali il suo nucleo concettuale sta nella creazione di una realtà soggettiva, propria dell’individuo. La seconda stampa è in dialogo con la realizzazione di Moments. Qui, informazioni visive e testuali si mescolano tra loro per ripercorrere la storia dell’AI, con il primo bug di Midjourney che non riusciva a “immaginare” una mano umana con cinque dita; l’idea della macchina come strumento di controllo; e Deep Dream, il primo programma di elaborazione di immagini di Google che creava rappresentazioni ripetendo all’infinito lo stesso elemento in una Successione di Fibonacci.
Moments è la rappresentazione di come un modello di intelligenza artificiale possa generare risposte false, mancanti di una corrispondenza oggettiva con la realtà, presentandole come vere. Un errore generativo chiamato in campo computazionale AI Hallucination State. Questo stato singolare si verifica quando il sistema commette un “errore dal punto di vista umano” dato da un mancato compromesso tra i quattro fattori fondanti per la generazione dell’immagine: la richiesta, la combinazione delle fonti, il contesto tematico e il comportamento appropriato. «Dobbiamo considerarla come un errore percettivo o come visione di un’altra possibilità?».
ALLUCINAZIONE. Una falsa percezione in assenza di un input reale indaga quelle risposte errate, deformate, dell’intelligenza artificiale che allo stesso tempo hanno il potenziale per essere esplorate come nuove visioni e stimoli interpretativi lontani dal reale. Un processo esplorativo che LASHUP (ri)porta nel proprio campo del design e dell’indagine spaziale, riflettendo sulla razionalità delle scelte concettuali, delle forme e delle strutture architettoniche nei rispettivi campi.
Ponendo in relazione i meccanismi predittivi del cervello umano basati sulle aspettative percettive e le allucinazioni controllate dell’intelligenza artificiale, lo Studio crea un parallelismo tra i processi di rettifica degli errori di previsione nelle reti neurali umani con il riempimento dei buchi d’informazione e/o di comparazione della macchina con il reale, attraverso una ricostruzione immaginaria data per vera. Anche perché «Quali sono i parametri per definire un’interpretazione cognitiva giusta o sbagliata?».
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