Un miglio o poco più, cioè circa due chilometri. Ma nel sestiere di Dorsoduro, lo spazio non è l’unica misura dello spostamento: qui il viaggio si fa anche attraverso la storia dell’arte mondiale e delle persone che l’hanno scritta. Dai capolavori della pittura veneziana medievale e rinascimentale delle Gallerie dell’Accademia, ai protagonisti della scena dell’arte contemporanea esposti a Punta della Dogana, passando per le storiche case-museo di Vittorio Cini e di Peggy Guggenheim, che ospitano le collezioni di questi grandi mecenati. Il Dorsoduro Museum Mile fu ideato nel 2015 e oggi i musei che lo scandiscono rilanciano l’offerta culturale, puntando su itinerari integrati, comunicazioni condivisa e sconti sui biglietti. In una parola, collaborazione, che è la chiave di svolta per tutti, non solo per una città che, ultimamente ne ha viste tante – come se Venezia poi non fosse abituata, tanto allo splendore quanto alla difficoltà.
La prima iniziativa di questo nuovo sistema museale riguarda l’attivazione di una speciale scontistica a beneficio dei visitatori di ognuno dei musei del circuito. Dal 18 settembre, previo il rispetto delle regole di accesso regolate dalla normativa anticontagio, sarà infatti sufficiente esibire un biglietto a pagamento di una delle istituzioni coinvolte nel progetto per avere accesso alle altre a tariffe esclusive. Chi compra il biglietto in uno dei Musei di Dorsoduro o possiede la Membership Card di una delle istituzioni partner godrà di una speciale riduzione sull’acquisto del titolo di accesso: da 15 € a 13 € alla Collezione Peggy Guggenheim, da 15 € a 12 € a Punta della Dogana, incluso Palazzo Grassi, da 10 € a 7 € alla Galleria di Palazzo Cini a San Vio, da 12 € a 9 € alle Gallerie dell’Accademia.
«Il rilancio del Dorsoduro Museum Mile, oggi, si fonda su forme di collaborazione tra istituzioni culturali di natura così diversa ma attive nello stesso contesto e unite nel comune intento di venire incontro alle nuove esigenze e alla sensibilità del pubblico», ha spiegato Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. «La pluralità di orizzonti compresi nel percorso del Dorsoduro Museum Mile – ha sottolineato il direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, Luca Massimo Barbero – è stata sin dall’inizio il motivo della sua ideazione. Pensare di attraversare il “tempo della storia dell’arte” in modo cosi completo, dal Medioevo alla più viva contemporaneità, fa di questo percorso ricchissimo e distribuito su un segmento di Dorsoduro cosi denso, un’occasione irripetibile in altre città».
«Oggi più che mai la città ha bisogno di progetti corali come il Dorsoduro Museum Mile, che nasce dall’unione sinergica tra istituzioni veneziane che, come noi, credono del potere lenitivo dell’arte e della bellezza. In questo nostro rapportarci a un nuovo presente, in cui la fruizione dell’arte, non più solo da remoto, ha un ruolo terapeutico fondamentale, siamo felici di poter guidare il nostro pubblico in un ideale viaggio che unisce i tesori dell’antico ai capolavori del contemporaneo, passando per i grandi maestri dell’arte moderna», ha dichiarato Karole P. B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim.
«Rilanciare oggi un’iniziativa tanto ambiziosa come Dorsoduro Museum Mile e arricchirla di nuove opportunità per i visitatori, è il segno della necessità di pensare in modo collettivo, una risposta sinergica alla crisi che stiamo vivendo. Offrire al pubblico la possibilità di ripercorrere la storia dell’arte attraverso le collezioni di istituzioni pubbliche e private che, insieme, rappresentano una proposta culturale di alto livello in una delle aree più suggestive della città di Venezia», ha commentato Bruno Racine, Direttore e Amministratore Delegato di Palazzo Grassi – Punta della Dogana.
Le Gallerie dell’Accademia di Venezia, istituite per decreto napoleonico nel 1807 con finalità didattiche per la formazione dei giovani artisti, sono una delle più importanti istituzioni museali d’Italia e presentano la più completa raccolta di arte veneta del mondo dal Trecento all’Ottocento. Il museo è situato nel complesso comprendente l’ex chiesa e Scuola di Santa Maria della Carità e il convento dei Canonici Lateranensi, progettato da Palladio. Vi si conservano capolavori di Bellini, Piero della Francesca,
Mantegna, Bosch, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Tiepolo e Canova. Nel 2015 le Gallerie hanno rinnovato gli spazi espositivi, ed è ora ammirabile un’ulteriore selezione di opere con il sussidio dei più aggiornati strumenti tecnologici.
Raffinata casa-museo sorta nel 1984, Palazzo Cini custodisce un prezioso nucleo della raccolta d’arte antica di uno dei più importanti collezionisti del Novecento italiano: l’imprenditore e filantropo Vittorio Cini. I suoi ambienti si sviluppano su due piani: il primo ospita mirabili testimonianze dell’arte italiana: Beato Angelico, Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e Pontormo sono tra i maestri toscanirappresentati, mentre un raro nucleo di dipinti del Rinascimento ferrarese, con capolavori di Ercole de’ Roberti, Cosmè Tura e Dosso Dossi, rende il museo ancora più unico nel paesaggio veneziano. È possibile visitare le suggestive sale di questo scrigno d’arte, insieme a quelle del secondo piano che
La Collezione Peggy Guggenheim è tra i musei più importanti in Italia per l’arte europea e americana del XX secolo. Palazzo Venier dei Leoni, un palazzo “non finito” in pietra d’Istria affacciato sul Canal Grande, un tempo abitazione della collezionista Peggy Guggenheim, ospita oggi la collezione personale d’arte della mecenate americana. Il museo annovera opere delle principali avanguardie del ’900 di artisti del calibro di Pablo Picasso, Vasily Kandinsky, René Magritte, Jackson Pollock, Joan Miró, Alexander Calder, Marc Chagall, Giorgio de Chirico, nonché i capolavori della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof e il Giardino delle Sculture Nasher.
Da oltre 40 anni, François Pinault è un appassionato collezionista d’arte, animato da un impegno profondo e duraturo verso molti protagonisti della scena artistica contemporanea e dalla ferma volontà di esplorare senza sosta nuovi territori della creatività. A Punta della Dogana, luogo emblematico di Venezia, città simbolo del viaggio, della scoperta, dello scambio e della diversità, François Pinault ha deciso di condividere con il pubblico parte della sua collezione, attraverso allestimenti espositivi che si rinnovano periodicamente.
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