12 agosto 2004

Due spagnole alla Biennale

 
Ben due direttori per la prossima Biennale del 2005. Due donne, per giunta. Ed entrambe spagnole. La catalana Maria de Corral allestirà il Padiglione Italia con una mostra che non dimenticherà un approccio retrospettivo; la catalana Rosa Martinez avrà a disposizione l’Arsenale per un progetto più giovane e spregiudicato. Subito dopo l’inaugurazione della mostra, il critico ed artista Robert Storr rileverà il testimone. Organizzerà un simposio internazionale sull’arte contemporanea nell’autunno 2005 e curerà in prima persona l’edizione del 2007. E per i prossimi tre anni la Biennale d’arte è definita…

di

Alla vigilia di Ferragosto, quando gran parte del mondo dell’arte è lontano dal posto di lavoro o dal computer, la Biennale annuncia finalmente i direttori della prossima edizione. Mettendo fine, come da tradizione, ad una ridda di voci che aveva dati di volta in volta per certissimi alla direzione personalità come Angela Vettese, Ida Gianelli, Paolo Colombo ed Achille Bonito Oliva, tutti italiani. La nuova amministrazione della Fondazione lagunare ha invece optato per una soluzione inedita, internazionale e con un’ottica di medio-lungo periodo.
Nel 2005 saranno due i Direttori che cureranno l’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia: si tratta per la prima volta di due donne, le spagnole Maria de Corral e Rosa Martinez. Sempre nel 2005, in autunno, la Biennale promuoverà un simposio internazionale sull’arte contemporanea, che sarà curato dall’americano Robert Storr.Davide Croff
La scelta, condivisa dal Consiglio d’Amministrazione, è stata effettuata dal neo Presidente della Biennale Davide Croff, che con queste nomine intende favorire il rafforzamento della Biennale di Venezia nel settore delle Arti Visive, in piena coerenza e continuità con la sua grande tradizione ultracentenaria. Nelle intenzioni del Presidente Croff, la Fondazione dovrà ora costituire un interlocutore attivo, un referente impegnato e attento, non un mero contenitore, per le attività nel Settore delle Arti visive. I Direttori -nella loro piena autonomia culturale- elaboreranno i propri progetti espositivi in linea con gli indirizzi e gli obiettivi tematico-culturali che la Biennale ha loro proposto, e che in questi ultimi mesi ha insieme a loro condiviso e precisato.
La nuova iniziativa della Fondazione ha un respiro triennale. Nel 2005 il progetto espositivo affronterà lo stato dell’arte contemporanea da due punti di vista: uno primo sguardo sul rapporto tra il presente e il passato più significativo; un secondo sguardo sul rapporto tra il presente e le tendenze più innovative. Le due sezioni saranno proposte in due spazi distinti. Maria de Corral curerà al Padiglione Italia la mostra che proporrà un approccio anche retrospettivo. Rosa Martinez realizzerà all’Arsenale di Venezia la mostra maggiormente dedicata ai linguaggi più nuovi. Le due direttrici opereranno, naturalmente, in totale autonomia, ma solo una cosa La Biennale ha tenuto a precisare: occorrono progetti espositivi fortissimamente caratterizzati.

Rosa MartinezMa chi sono le due direttrici? Rosa Martinez (Barcellona, 1955) si è formata nella capitale della Catalunia, dopo aver curato per quattro anni (1988-1992) la Barcelona Biennial ha intrapreso una carriera da curatore indipendente. Ha co-curato la prima edizione di Manifesta (che si svolse a Rotterdam, nei Paesi Bassi) nel 1996, l’anno successivo è stata direttrice della quinta Biennale di Istanbul. Nel 1999 ha curato la Biennale di Santa fe e nel 2003 è stata la ‘responsabile’ della spiazzante installazione di Santiago Sierra per il Padiglione Spagnolo della Biennale di Venezia curata da Francesco Bonami. E’ stata tra i 10 curatodi di Cream, volume-monster della casa editrice Phaidon che alla fine degli anni ’90 tento una mappatura del contemporaneo selezionando 100 artisti in una mostra in forma di libro. Ghada Amer, Shirin Neshat, Oleg Kulik, Santiago Sierra, Nedko Solakov, Sam Taylor-Wood sono alcuni degli artisti a lei più vicini e con i quali ha collaborato più spesso.
María de Corral (Madrid, 1942)è stata per dieci anni (1981 – 1991) direttrice del settore Arti Visive della Fondazione La Caixa, per la quale ha curato mostre nei centri espositivi di Barcellona e di Madrid. Dal 1991 al 1994 ha diretto il museo Reina SofiaMaria de Corral di Madrid (la retrospettiva su Julian Schnabel, da lei curata, è attualmente allestita nel museo madrinelo) e dal 2001 è direttrice del progetto per il nuovo Museo di arte moderna e contemporanea della città spagnola di Santander. Anche la de Corral ha avuto una esperienza a Venezia quando, nel 1986, ha curato il padiglione spagnolo. Numerose anche le collaborazioni italiane, soprattutto –negli ultimi anni- con la Gam di Bologna diretta da Peter Weiermair

Ma le due direttrici non avranno neppure il tempo di prendersi i meriti (o i demeriti) del loro lavoro, perché immediatamente dopo l’inaugurazione della mostra (prevista per giugno 2005) dovranno passare la palla all’americano Robert Storr (concentrato essenzialmente sulla pittura, è stato curatore del relativo dipartimento del MoMa dirobert storr New York dal 1990 al 2003. Ha proposto, tra le altre, mostre di Robert Ryman, Bruce Nauman, Willem de Kooning, Gerhard Richter e Max Beckmann) che coordinerà, con un simposio, un progetto di analisi e studio sullo stato dell’arte contemporanea (i suoi statuti, i suoi linguaggi, i nuovi e vecchi paradigmi) invitando a Venezia le maggiori personalità del mondo dell’arte per un confronto tra artisti, teorici, critici ed esperti. Il simposio del 2005 costituirà la premessa e il punto di partenza per l’Esposizione Internazionale d’Arte del 2007, che sarà diretta dallo stesso Storr.

La scelta del Consiglio d’Amministrazione e del Presidente Davide Croff non passerà certo inosservata. Troppo eclatanti le novità. Per la prima volta due donne cureranno la Biennale; un programma già definito, di fatto, sino al 2009; una serie di tre direttori tutti stranieri; una tendenza neppure tanto mascherata di non guardare solo all’oggi dell’arte ma anche al passato prossimo. Come funzionerà l’assetto-Croff? Riusciranno le due direttrici spagnole a lavorare serenamente pur già sapendo che non saranno riconfermate e sentendo il fiato sul collo dell’americano Storr? Avrà un senso espositivo la bi-partizione della Biennale del 2005 in una mostra più d’avanguardia (all’Arsenale) ed una più storica (al Padiglione Italia)? Riusciranno le curatrici iberiche ad allestire una mostra valida nonostante lo scarso tempo a disposizione?
Buon lavoro, Biennale.


La Biennale di Venezia
Ca’ Giustinian, San Marco 1364
30124 Venezia
Tel. 041 5218711

Direttori
Maria de Corral
Rosa Martinez
Robert Storr

Dirigente organizzativo
Renato Quaglia
Tel. 041 5218703 – Fax 041 5218704
e-mail renato.quaglia@labiennale.org  

Ufficio Stampa
Alessandra Santerini (responsabile)
Tel. 041 5218846 / -716 – Fax 041 2411407
e-mail alessandra.santerini@labiennale.org  

[exibart]

5 Commenti

  1. Finalmente due donne mature, e una anche abbastanza sexi…da corteggiare, comunque,entrambe. Artisti-Stalloni fatevi sotto…se volete avere un pò di considerazione ed essere invitati nella più prestigiosa (si fa così per dire)Biennale internazionale d’Arte Contemporanea, dove più che i lavori, contano altre doti se ne avete…altrimenti attaccatevi al primo tram che incontrate e sparatevi una s**a.
    In bocca al lupo!

  2. cercando di andare oltre il commentino dell’imbecille di pogibonzi , devo dire che la scelta delle due curatrici spagnole mi sembra una proposta allettante, internazionalmente azzecata e lungimirante – sono perplesso…e contento, finalmente un po’ di buon senso nella diatriva veneziana

  3. Antonioarevalo è un ipocrita e bigotto, e per giunta l’imbecille è lui…non credetegli.A me Rosa Martinez piace,e un pò anche l’altra, eccome! E secondo me sono anche due brave curatrice. Che c’è di male, se all’utile, un artista abbina anche il dilettevole? Ed è giusto che la Biennale di Venezia, guardi a curatori stranieri…perché, in Italia, tolto Bonito Oliva e Celant, della vecchia guardia…non ci rimane quasi nessuno, tra le ultime generazioni di critici, ad eccezione di alcuni tra quarantenni e cinquantenni…E’ un’opinione.
    Saluti

  4. Al di là dei commentini e commentoni…ne aggiungo anch’io uno. Si sa…uno in più uno in meno, che cambia?
    Dobbiamo solo sperare che Rosa e Marìa, con il loro operato dimostrino, nella nostra “Italietta” di essere due grandi curatrici spagnole, e non due “spagnolette”. In Italia, ce ne sono già troppe..speriamo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui