EMERGENZA EMERGENTI

di - 25 Febbraio 2009
Artegiovane nasce nel 1995…
Sì, come associazione non profit e non commerciale di collezionisti per aiutare i giovani artisti e valorizzare l’arte contemporanea.

Artegiovane Milano ha chiuso. Che ne pensa?
Milano è un argomento che mi sta molto a cuore. In effetti, è stato diffuso un comunicato non concordato relativo alla chiusura dell’Associazione. Io contesto il modo. Avrei preferito essere avvisato per poterne discutere.

Quali sono le ragioni di un simile atteggiamento?
Artegiovane Milano è nata nel 2003, con il suo statuto, il suo presidente e il suo direttivo. Con un rapporto di affiliazione per l’uso del logo e relativamente ai progetti comuni. Doveva corrispondere delle royalty sulla base dei contributi che arrivavano da Artegiovane Torino. Diciamo che Artegiovane Milano ha sempre patito questa dipendenza psicologica. Dipendenza che è poi nel mondo dell’arte. Nella competizione Torino-Milano, quest’ultima ha sempre sofferto di un complesso d’inferiorità. Torino è avanti anni luce nella ricerca artistica.

Quali sono i legami con le altre sedi? Oltre a Milano, esiste infatti Artegiovane Sicilia dal 2007, e ora c’è pure Artegiovane Roma…

Proprio su richiesta di Artegiovane Milano abbiamo deciso di cambiare nome all’associazione di Torino e lo scorso maggio abbiamo costituito un’unica Artegiovane Nazionale, che si confronterà con le altre sedi territoriali. Per evitare ulteriori disagi.

Artegiovane Nazionale nella sua persona e in questa sede?
Esattamente, io sono il Presidente di Artegiovane Nazionale, e ci sarà ovviamente anche Artegiovane Torino con la stessa autonomia delle altre sedi.

L’asse Torino-Milano è stato ampiamente discusso, ma Torino ha dimostrato in alcuni casi una discreta opposizione. Voi siete stati fra i pochi a progettare concretamente in tal senso.
Sì, anche perché al convegno di Stresa del 2004 sul Piano strategico di sviluppo Lombardia-Piemonte, Artegiovane aveva avuto l’incarico di fare una relazione sulla cultura e sull’arte per una strategia a lungo termine. Si era dibattuto su quattro punti: trasporti, istruzione superiore post-universitaria, ricerca medica e cultura. Sui trasporti ovviamente i temi sono stati l’alta velocità e Malpensa. Sull’arte avevamo presentato un progetto che è poi quello che stiamo realizzando con MiTo Artecontemporanea. Abbiamo poi organizzato il Premio Torino e Milano incontrano l’Arte, una guida sulle realtà artistiche delle due città curata da Lisa Parola e Giulia Brivio, una ricerca sui flussi di turismo artistico, un finanziamento comune a ViaFarini e a Italian Area.

Ci racconti del premio e delle altre sinergie

Si organizza un anno a Torino e uno a Milano, con un’unica giuria. Quest’anno il presidente era Andrea Busto e i vincitori sono stati Francesco Arena a Torino e Gabriele Picco a Milano. Un’altra iniziativa comune è Video.it, la rassegna di video d’artista di cui festeggeremo il decennale con tre serate consecutive a Torino nel mese di marzo, alla Fondazione Merz. La proiezione dei video ospiti sarà introdotta da un esperto per ogni Paese invitato alla rassegna.

Intanto però MiTo Musica non sarà più a Torino…
Questa è una polemica fuorviante! Per quel che ne so, Torino ha difficoltà a reperire i finanziamenti per fare i concerti. Se non ci fosse stato il sostegno di Milano, sarebbe stato necessario ridimensionare il progetto, e ormai MiTo Musica è un appuntamento internazionale. Per quanto riguarda altre realtà, Milano non porta via nulla a Torino. Semmai è Torino che lascia perdere!

MiTo Arte come procede?
Si cerca di sfruttare e allargare il bacino d’utenza internazionale di Milano, in modo che ci sia una comunicazione più integrata ed estesa, in occasione di Contemporary 2009, agli eventi delle due città. Si prevede l’estensione della Carta Abbonamenti Torino Musei 2009-2010 ai Musei Civici e ad altri musei pubblici e privati di Milano. Si organizzeranno a Torino e Milano mostre ed eventi espositivi comuni, in sezioni separate. È importante segnalare inoltre il programma Italian Area, in collaborazione con Viafarini, per la promozione delle gallerie e dei giovani artisti nelle fiere internazionali, grazie alla presenza dell’installazione Landscape realizzata dal giovane artista Simone Tosca e acquisita da UniCredit Group. All’interno dell’installazione, un avveniristico stand, sarà consultabile il sito web Italian Area in link con la guida Art SynToMi.

Torino laboratorio d’idee e ricerca, Milano punto nevralgico per il commercio. Un asse più concreto con la futura inaugurazione dell’Alta Velocità?

Sì, Milano è molto importante per noi, e per questo stiamo ricostituendo Artegiovane Milano ex novo, con una parte dei vecchi soci, in tempi brevi. Consideri che al momento a Milano sono affidati anche i contatti con Location one, realtà paragonabile al PS1 per le arti tecnologiche, come quello con la Fondazione Ratti. Milano sul privato è indubbiamente più forte di Torino, a livello di rapporti internazionali delle gallerie e per ricchezza delle fondazioni.

Altri progetti importanti?
Un altro progetto fondamentale è quello legato all’Expo 2015. Si tratta di uno scambio di residenze fra artisti italiani e artisti di altri diciassette Paesi. Dovranno tenere un diario delle residenze; in Italia saranno suddivisi tra le diverse sedi e dovranno produrre un’opera legata ai temi dell’Expo, ossia Alimentazione sana e sufficiente, Ambiente ed energia ecocompatibile, Geo Architettura.

I contributi sono confermati?
La Regione Piemonte conferma i contributi per Video.it, così come Unicredit. Siamo in attesa per altri enti.

Fra i critici di Artegiovane all’inizio c’era anche Luca Beatrice…

Con Luca, nonostante la differente fede politica e calcistica, siamo molto amici. Già anni fa mi disse che ormai era vecchio per i giovani artisti, in quanto anche questi sono sempre più giovani. Sul discorso dell’arte figurativa sono d’accordo con lui. Con Guido Curto abbiamo in cantiere qualche idea sulla neofigurazione. Ovvio che con la crisi è un valore più certo, capire quel che vedi è più semplice.

E sul territorio?
Abbiamo presentato il progetto Officine d’Arte con uno totem/stand ad Artissima 2008. Prevediamo una nuova presenza ad Artissima 2009 con la presentazione dell’avvio lavori e l’apertura delle attività a fine primavera 2010. Si tratta di creare un polo di attività che lavorano per l’arte contemporanea. Dopo aver censito una settantina di imprese, che vanno dalla fonderia alla illuminotecnica e al restauro, è nato un consorzio di undici imprese e al momento si cerca un luogo dove insediarsi. Ci servono 15mila metri quadri. L’ideale sarebbe un terreno sul quale costruire in prossimità di infrastrutture. Alla città non costerà nulla, in quanto i costi saranno sostenuti dalle imprese che vi si trasferiranno e si prevedono per il primo biennio una cinquantina di posti lavoro.

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a cura di barbara reale


*foto in alto: Valerio Berruti – Sacre rappresentazioni – 2004 – tempera su tela – cm 190×280

[exibart]

Visualizza commenti

  • anche questi buoni! solo capaci a sfruttare gli artisti. ma qualcuno parli ogni tanto, abbiate il coraggio, non fate sempre finta di niente.

  • Certo che se come esempio dell'esuberanza artistica torinese utilizzate una immagine di Valerio Berruti... forse avete le idee un po' confuse.

  • APPREZZO QUANTO FATTO DA ALVISE, LA CREAZIONE DI UP POLO DI SERVIZI PER L'ARTE E' INTERESSANTE, MAESISTONO SECONDO ME PROBLEMI PIU' AMPI, COME AD ESEMPIO LA MANCANZA DI MECENATISMO...

  • Infatti se questo è mecenatismo...collezionisti che battono cassa, sfruttano gli artisti e boicottano chi sui giovani fa un lavoro concreto

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