10mila metri quadrati freschi di attività culturali, iniziative artistiche, occasioni di incontro e di scambio: con il contributo e la collaborazione di Fondazione Compagnia di San Paolo, Paratissima amplia la propria piattaforma e si estende in un’altra ala del Complesso della Cavallerizza Reale, sempre più polo dedicato ai linguaggi della contemporaneità, riunendo in un unico percorso gli spazi dell’Artiglieria e il Cortile della Manica del Mosca. Dopo l’inaugurazione della mostra dedicata all’arte di Nicola Bolla, da scoprire o da riscoprire negli spazi del Galoppatoio e delle Scuderie, il primo appuntamento per l’estate è in calendario oggi, 23 giugno, con “Ephemera”, serata scandita dalle installazioni e dagli interventi di Daniel González, del collettivo milanese Anonima/Luci e della sound designer Katatonic Silentio nell’area della Manica del Mosca, a cura di Francesca Canfora e Laura Tota.
Dalle 19 alle 19:30, il Live Set di Katatonic Silentio, che sonorizzerà l’installazione di Anonima Luci con una live session all’interno della Manica del Mosca. Si prosegue dalle 20 alle 22:30, con le note elettroniche di A Hand e Luce Clandestina a fare da cornice della Corte del Mosca. Dalle 22:30 alle 23, infine, il secondo Live Set di Katatonic Silentio.
Artista argentino, attualmente tra Verona e New York, Gonzalez ha incentrato la sua ricerca sulla rielaborazione dei linguaggi legati alle dimensioni della ritualità e della collettività, attraverso installazioni ambientali da attraversare e dispositivi relazionali da attivare. I riti celebrativi trovano nell’epoca barocca la loro maggiore espressione nelle storiche macchine da festa del Bernini, a cui idealmente si ispirano le architetture effimere messe in scena da González nelle svariate installazioni site-specific realizzate a scala internazionale.
Parade Curtains è il progetto pensato e realizzato da Gonzalez appositamente per il complesso della Cavallerizza, per celebrare la riapertura di questo spazio e la sua riappropriazione da parte della comunità. Un impalpabile sipario iridescente spicca sulla sobria facciata della storica architettura alfieriana, accarezzando l’epidermide in laterizio al minimo spostamento d’aria. I cangianti riflessi di luceprodotti dai nastri multicolor in mylar coinvolgono completamente lo spazio, rendendolo performativo e protagonista assieme allo spettatore. «Parade Curtains è un’idea performativa della realtà degli istanti condivisi», ha spiegato Gonzalez.
Il mylar, normalmente utilizzato per le tende dei teatri di Broadway e per confezionare caramelle, è un materiale resistente ed economico, che consente di trattare la luce stessa come materia prima. «I suoi riflessi sono protagonisti di due livelli della nostra vita: il mondo materiale e la sfera spirituale. Come nei fondi dorati delle icone orientali, ma con una leggerezza concettuale e fisica, le superfici vibranti e seducenti dei Mylar Works mettono in primo piano il piacere visivo, e smentiscono la gravità e la profondità intellettuale del loro soggetto».
Ancora sul coinvolgimento dei sensi lavorano Anonima/Luci, progetto di light art curato da Stefania Kalogeropoulos e Alberto Saggia, e Katatonic Silentio, sound artist con sede a Milano, che sperimentano l’interazione tra spazio, luce e suono ricreando ambienti effimeri.
Attraverso l’installazione di 194 sorgenti laser con circuiti realizzati su misura, l’ambiente viene ridisegnato, esaltandone alcune caratteristiche e completandolo con elementi geometrici ed essenziali che rimandano a un livello superiore, intangibile, ma fortemente presente: quello virtuale.
«Nel processo di ricreazione dell’ambiente sonoro all’interno della Sala Grande della Manica del Mosca, si è voluto partire dalle proprietà acustiche dello spazio, ovvero eco, rifrazione, assorbimento e riverbero. Nel suono è assorbita la forma del luogo che viene alterata dalla partecipazione delle persone: le traiettorie sonore originarie vengono quindi rimodulate e modificate anche in relazione a chi attraversa lo spazio», spiegano gli organizzatori.
Nella ricerca di Anonima/Luci e Katatonic Silentio, come sostiene Jacqueline Ceresoli, storico e critico d’arte, la materia strutturante dei progetti trasversali è costituita dal carattere architettonico/effimero, in cui la luce altera la percezione dello spazio disegnando grafismi abbaglianti di impatto scenografico e griglie emozionali in cui la tecnologia diventa lo spazio dell’estetica.
L’apertura di questa sera è dedicata a Francesco Convertini.
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