ÉRIC IN CIRCOLO

di - 8 Dicembre 2009
Com’è nata la sua nomina a Villa Medici?
Ho fatto parte della giuria che ha esaminato le
candidature dei borsisti ad aprile – maggio del 2009 a Parigi, dove ho
conosciuto Frédéric Mitterrand e c’è stata subito reciproca stima. Quando si è
posta la questione del nuovo direttore di Villa Medici, il Ministero della
Cultura ha pensato a me e ho fatto un progetto che è stato accettato.

In Italia si dice che Villa Medici è la più importante
istituzione francese fuori dall’Hexagone. È vero?

È vero. Questo è un incarico che suscita molti interessi
in patria e non solo. È un contesto dove si possono fare delle cose molto
concrete. Questa istituzione è aperta al mondo molto di più di quanto si possa
credere: i pensionnaires, ad esempio, non sono solamente francesi, è sufficiente sapere
parlare il francese. Questo è quello che fa grande la cultura del mio paese,
l’apertura al mondo, la presa in carico dei problemi dell’attualità.

La direzione di Peduzzi è stata più orientata al
teatro, quella di Mitterrand al cinema. La sua direzione tornerà a essere più
dedicata all’arte come ai tempi di Bruno Racine?

Certo, le mie competenze sono innanzitutto nella storia
dell’arte e dell’arte contemporanea. Ma la tradizione della Villa è la
pluridisciplinarietà. Per me ogni disciplina deve essere al centro e in
sinergia con le altre.

Il tema principale del suo programma sarà il flusso,
l’ibridazione tra le discipline…

Il tema è quello della circolazione. Non è un tema
esclusivamente formale, è un tema d’identità che si va formando e che diventa
sempre più ricca se riesce a riflettere sulla storia. Una figura
esemplificativa, in questo senso, è quella di Adrian Paci, artista che ha
iniziato dalla pittura per poi integrarla con altri medium come il video ed è
molto legato alla sua identità. Ciò che mi interessa sono le questioni attuali,
non ho mai avuto la sensazione di fare un lavoro differente quando espongo
giovani artisti, fotografi, storici o arazzi realizzati su disegni di Poussin.
L’essenziale è individuare come circolano le immagini, anche da un medium
all’altro, da una scala all’altra…

“Un professore universitario che faceva delle mostre e
che faceva il critico d’arte. Una figura un po’ ibrida”. Questo il biglietto da
visita del neodirettore di Villa Medici, Éric de Chassey. Che, sul prossimo di Exibart.onpaper,
dopo aver sciolto i nodi cruciali relativi alla “sua” accademia (budget,
progetti futuri), e averne preannunciato l’apertura alla città, affronta la
questione dei rapporti con le altre rappresentanze culturali estere presenti in
copia nella Capitale. Cooperazione: dove, come e quando? La risposta sul
prossimo numero…

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a cura di massimiliano tonelli


Villa Medici – Accademia di Francia
Viale Trinità dei Monti, 1 (zona piazza di Spagna) – 00187 Roma
Info: tel. +39 06676291; fax +39 066761243; stampa@villamedici.it; www.villamedici.it

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