“Extra Ordinario” è sicuramente il modo più efficace per descrivere la condizione di isolamento da tutti vissuta nei mesi scorsi ed è proprio da questa situazione che prende spunto il nome del progetto nato dalla collaborazione tra l’agenzia creativa Vulcano e i giovani artisti dell’Atelier F dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, una realtà attiva dagli anni ‘90 come scuola artistica, nata dal corso di pittura dei professori Carlo Di Raco e Martino Scavezzon.
Il progetto non solo vuole raccogliere ed esporre gli esiti della pratica dei giovani artisti dell’Atelier F che hanno terminato gli studi nella sessione straordinaria 2020, ma si è occupato anche di venire incontro alle esigenze di artisti di diverse generazioni, offrendo uno spazio per procedere con il proprio lavoro.
“Extra Ordinario Appello” è quindi la collettiva con le opere di Francesco Casati, Damiano Colombi, Giacomo Deppieri, Rémi Deymier, Bruno Fantelli, Silvia Faresin, Rovers Malaj, Giulio Malinverni, Margherita Mezzetti, Chiara Peruch, Carolina Pozzi, Beatrice Pra Floriani, Paolo Pretolani, Francesco Ronchi, Marta Spagnoli, Francesca Vacca, Chen Weichao, Geremia Zaccaron e Federica Zanlucchi: una mostra che si focalizza sulla ricerca personale di ogni artista attraverso opere inedite, allestite in un processo collettivo dell’Atelier F, coadiuvato da Daniele Capra, Nico Covre, Nebojša Despotović, Carlo Di Raco e Martino Scavezzon. Le opere, di base pittorica, svelano l’eterogeneità dei supporti e degli stili, in una narrazione espressiva che tocca esperienze, pratiche e poetiche diverse, dando vita a una storia che si basa sulla volontà di sviluppo e condivisione dei processi creativi.
Una volontà perseguita anche dagli artisti che fanno parte di “Extra Ordinario Workshop”, il laboratorio di pittura dell’Atelier F: per quaranta giorni, il collettivo informale, composto da giovani studenti e artisti già riconosciuti anche a livello internazionale, ha l’opportunità di procedere con la propria ricerca in un grande spazio ceduto dall’azienda, uno spazio vuoto che, insieme, hanno saputo allestire con dei supporti di legno per poter dipingere ognuno nella sua postazione ma a diretto contatto con le altre. La grande possibilità data da questa iniziativa è, in primo luogo, quella di avere uno studio condiviso in cui essere liberi di sperimentare dimensioni e tecniche che solo determinati spazi possono permettere e di poterlo fare condividendo ricerche, esperienze, metodologie attraverso il dialogo con altri artisti, in linea con l’attività di Laboratorio Aperto di Forte Marghera.
In questo periodo, curatori, galleristi, collezionisti, collaboratori e clienti del network Vulcano saranno coinvolti per degli studio visit e alla fine del percorso, il 17 ottobre, ci sarà una giornata di open studio, in cui sarà possibile vedere nel complesso il lavoro svolto dagli artisti. Un’iniziativa come questa, che pone le basi per la formazione e la relazione tra artisti di generazioni diverse, anche attraverso la possibilità di utilizzare spazi di lavoro gratuiti e condivisi, non solo è necessaria in questo momento difficile, ma può diventare un importante impulso per il rilancio del sistema dell’arte italiano, a partire dai giovani artisti.
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