Fondazione Bevilacqua La Masa, giovani talenti in mostra a Venezia

di - 15 Luglio 2024

Artisti di diversa provenienza, accomunati dalla giovane età e da un legame, più o meno stretto e continuativo, con il territorio di Venezia. A selezionarli, una giuria eterogenea per il programma di residenze dell’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa e adesso sono in mostra presso Palazzetto Tito per Campo magnetico. Gli artisti degli Atelier 2023-2024, a cura di Cristina Beltrami.

ph credits Giacomo Bianco

Nato nel 1898, il programma di residenze della Bevilacqua La Masa è uno dei più antichi dedicati all’ospitalità. Fu la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa a disporre che la propria residenza privata, il Palazzo Ca’ Pesaro sul Canal Grande, fosse destinata alla promozione dell’arte dei giovani artisti a Venezia. Dopo la trasformazione dei Musei Civici Veneziani in Fondazione, la Bevilacqua La Masa è rimasta l’unico ente del Comune di Venezia dedicato all’arte contemporanea, stabilendo la sua sede principale a Palazzetto Tito e integrando a questa sede espositiva la prestigiosa vetrina della Galleria di Piazza San Marco.

Ogni anno gli atelier situati negli spazi di Palazzo Carminati a San Stae e nel chiostro dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca vengono assegnati, tramite concorso, ad artisti meritevoli. Dal 2024, per la prima volta, grazie alla collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia, il bando mette a disposizione anche ulteriori dieci studi a Mestre, presso Ex- Emeroteca.

ph credits Giacomo Bianco

Quest’anno, i vincitori sono stati Nadezda Golysheva, Alexander Koch, Giuseppe Lo Cascio, Enrico Loquercio, Rebecca Michelini, Carlo Negro, Eric Pasino, Chiara Peruch, Matteo Rattini, Giovanni Sambo, Matilde Sambo, Elsa Scagliarini, Pierluigi Scandiuzzi, Stefano Stoppa, Jacopo Zambello .

«La vera sfida per tutti noi è stata quella di dare vita a una mostra di destini incrociati; non costruita per giustapposizioni ma nella quale un’opera fosse capace di parlare all’altra, come direbbe Aby Warburg in un rapporto di “buon vicinato”. Non dunque un’infilata di spazi testimoni di differenti pratiche artistiche ma un parlarsi tra pittura, scultura, installazioni, fotografia e video», hanno spiegato gli organizzatori della mostra, che è il momento finale di un lungo percorso.

Per undici mesi, questi artisti che hanno condiviso spazi, una città, incontri, viaggi, un curatore, esperienze generando un polo attrattivo, in grado di dare vita ad azioni e reazioni, un campo magnetico, appunto. La definizione scientifica di campo magnetico spiega infatti che esso si crea dall’interazione elettromagnetica di singole scariche elettriche che, insieme, creano un campo energetico d’attrazione: più alta è la corrente più intenso è il campo di forza. «15 artisti dunque come 15 singole entità portatrici di energia, in un intreccio costante sfociato in un’esposizione finale quanto mai condivisa».

ph credits Giacomo Bianco

«Campo magnetico intende infatti mostrare l’alchimia che si è creata all’interno degli studi, un concetto legato alla pratica di laboratorio, di perfezionamento, di incastri calcolati, quel “Processo che, nel caos indistinto della psiche, chiarifica e mette a fuoco i contrasti o conflitti che vi si annidano […] per poi comporli in un nuovo equilibrio», continuano, citando Maurizio Calvesi.

La mostra aprirà il 19 luglio negli spazi storici di Palazzetto Tito e sarà visitabile fino all’8 settembre 2024.

ph credits Giacomo Bianco

Nel frattempo, l’Istituzione ha indetto il nuovo bando per assegnare a 15 giovani artisti uno studio a Venezia, presso il complesso dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca o presso Palazzo Carminati a San Stae, ove studiare e lavorare per un anno formativo, da dicembre 2024 a settembre 2025. In collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia il bando mette a disposizione ulteriori dieci studi a Mestre, presso Ex- Emeroteca, per lo stesso periodo. Per tutte le informazioni, si può cliccare qui.

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